IVREA - Al ritorno dal viaggio in
Brasile, svoltosi nel mese di gennaio, desidero anzitutto portare alla
nostra diocesi il saluto cordiale e affettuoso dei nostri tre sacerdoti
che vi lavorano e della diocesi di Barreiras, con cui è in atto
un vero e proprio gemellaggio da oltre trent’anni. Ero accompagnato dal
responsabile del centro missionario diocesano, don Gianni Giachino, e da
altre sette persone, sacerdoti e laici, e l’ottima organizzazione del viaggio
ci ha permesso di incontrare i nostri p. Cristoforo Testa, p. Nanni Fantini,
p. Guido Griffo e il diacono Danilo Grindatto. P. Cristoforo svolge il
suo ministero a Salvador, in una parrocchia di circa centomila abitanti,
vicino all’aeroporto, ed è un punto di riferimento prezioso per
tutti coloro che transitano diretti a Barreiras; ancora una volta anche
noi abbiamo potuto godere della sua disponibilità e della sua squisita
ospitalità. P. Nanni a Volta Redonda segue una dozzina di centri
pastorali sparsi in un’ampia zona della città ed offre inoltre il
suo ministero ai folti gruppi del Rinnovamento. P. Guido e il diacono Danilo
sono da anni a Barreiras, nella giovane parrocchia periferica di Santa
Rafaela. Abbiamo potuto incontrare inoltre il vescovo di Lagoinha, dom
Paulo Romeu, già parroco della cattedrale e vicario a Barreiras,
dove ha lasciato un buon ricordo per la sua capacità di dialogo
e di collegamento tra le varie componenti diocesane, e l’arcivescovo di
Feira de Santana, dom Itamar, già vescovo di Barra quando erano
presenti i nostri missionari. L’incontro più prolungato e più
approfondito è stato certamente quello con la diocesi di Barreiras
e specialmente con il vescovo dom Ricardo, che ci ha invitati a partecipare
con lui ad alcune liturgie significative, è venuto più volte
a visitarci e con il quale ho potuto parlare a lungo per uno scambio di
vedute non solo sulla nostra missione ma su vari problemi ecclesiali.
Una cronaca più dettagliata
del nostro viaggio sarà preparata e documentata in occasione delle
pagine speciali che il Risveglio dedicherà tra poche settimane,
come ogni anno, alla Quaresima di Fraternità. In questo caso vorrei
limitarmi a due impressioni che mi sono portato a casa, impressioni non
nuove ma che ho rivissuto nei giorni scorsi con particolare intensità.
La prima riguarda l’incontro con
la chiesa brasiliana, o meglio con alcune sue qualificate componenti: dire
che si tratta di una chiesa giovane e molto viva può apparire scontato;
mi torna in mente l’aggettivo armonico, per una chiesa che cresce in modo
armonico, curando con ordine i diversi aspetti della pastorale, catechesi,
liturgia, servizio della carità e animazione della promozione umana
e della crescita sociale. Colpisce sicuramente il forte impegno sociale,
reso più vivace ed entusiasta dalla recente svolta politica avvenuta
in occasione delle elezioni del novembre scorso. La vittoria di Lula vuol
dire, sicuramente, un programma politico più vicino ai grandi temi
e alle battaglie che la chiesa brasiliana sostiene da decenni, anche se
sarà inevitabile prima o poi registrare uno scarto tra gli ideali
perseguiti e la realtà quotidiana della politica. Colpisce però
anche il crescente sviluppo dei ministeri, sia laicali sia del diaconato
permanente, ed il livello di preparazione liturgica delle comunità
locali e la frequenza e l’intensità dei momenti di preghiera comunitaria
rivelano il volto di una chiesa ricca di fede nella presenza del Signore
e attenta alla sua parola.
La seconda impressione nasce dalla
prima e riguarda l’importanza per la nostra diocesi di mantenere aperta
il più a lungo possibile questa finestra missionaria rappresentata
dal gemellaggio con Barreiras. Tutti i collegamenti missionari, e sono
tanti, che le nostre parrocchie coltivano sono importanti, ma il rapporto
tra due diocesi porta con sé una ricchezza particolare che non va
sottovalutata. La durata di questo gemellaggio, ormai più che trentennale,
il numero di persone che hanno compiuto una visita o che hanno donato un
periodo di volontariato, la conoscenza che si è stabilita tra sacerdoti
e tra vescovi, tutto questo costituisce una vera e propria tradizione.
Il nostro apporto è sicuramente importante per Barreiras, e dom
Ricardo lo ha ripetuto con grande riconoscenza più volte, ma quanto
la nostra diocesi ha ricevuto in tutti questi anni è sicuramente
molto di più e il venir meno di questo scambio tra le nostre due
chiese sarebbe per la nostra diocesi un grave impoverimento.
Questo discorso ci proietta già
verso la prossima Quaresima di Fraternità, dove ci diamo appuntamento
per riprendere e completare, grazie alla documentazione del Centro Missionario,
il nostro incontro con la chiesa sorella della Bahia.
† arrigo miglio