Alla domanda si può rispondere
in tanti modi, come anche discutere a lungo sull'importanza o sull'inutilità
di quest'ora, su perché non si insegna Storia delle religioni…e
altro ancora. Tutti temi certamente interessanti e validi, che in un prossimo
futuro potranno far rivedere o modificare l'attuale Insegnamento Religioso
cattolico (IRC) nella scuola. Attualmente questo insegnamento, pur facendo
parte della proposta formativa della scuola, è "opzionale", cioè
scelto dai ragazzi e dalle loro famiglie, e "diverso" di fatto da tutte
le altre materie (non viene valutato in voti ma con un giudizio; quest'ultimo
non fa media; non è una materia che si porta agli esami…e via dicendo).
Nonostante questo però, pur non ricorrendo all'"arma" dei
voti e allo spauracchio delle bocciature, è un vero e proprio "in-segnamento":
vuol lasciare cioè un "segno" profondo nella vita di coloro che
lo scelgono, insegnando a guardare "oltre" tutto ciò che ci circonda,
perché l'essenziale è "invisibile agli occhi". Questo invito
ad alzare lo sguardo, ad "andare al-di-là" e a confrontarsi con
le vie del Mistero è lo scopo e la finalità dell'IRC.
In modo più dettagliato ecco
perché scegliere di fare religione:
1. Per leggere e interpretare gran
parte della nostra storia e cultura. L'80% del nostro patrimonio artistico
e culturale è basato sulla tradizione ebraico-cristiana. E'
possibile, per esempio, "leggere" il quadro della Conversione di Paolo
del Caravaggio senza conoscere la pagina biblica a cui si riferisce? Non
penso sia necessaria la fede per ammirare un'opera del genere, ma occorre
una buona cultura religiosa per leggerla e interpretarla correttamente.
2. "Non è più possibile
comprendere le società contemporanee prescindendo dalla dimensione
religiosa", afferma Fredéric Lenoir, coautore della monumentale
Enciclopedie des religions, riproposta in italiano con il titolo La religione,
UTET, Torino 2001, v. I, p.XVII. Adesso lo si riconosce apertamente, dando
ragione a quegli studiosi che avevano sempre sostenuto che "nessuno può
comprendere l'umanità senza conoscere le sue fedi". Le religioni
sono indispensabili, non solo per capire la società contemporanea,
ma la stessa storia dell'uomo sulla terra. E tra i "saperi essenziali"
della scuola è bene che ci sia anche quello "religioso", con
tutte le speranze, le credenze, i riti e le norme, gli aspetti positivi
e negativi… che da sempre lo caratterizzano.
3. I valori cristiano-cattolici
fanno parte del nostro patrimonio. La Repubblica Italiana "riconosce il
valore della cultura religiosa e che i principi del cattolicesimo fanno
parte del patrimonio storico del popolo italiano", per questo continua
ad assicurare "nel quadro della finalità della scuola, l'insegnamento
della religione cattolica" (Revisione del Concordato (1984). Questa è
una dichiarazione di principio che spiega la presenza dell'IRC a scuola.
Se poi qualcuno si chiede perché si insegna il cattolicesimo
e non la storia delle religioni è per lo stesso motivo per cui a
scuola si studia l'Odissea e non il Mahabaratha (poema epico
dell'India), si legge Manzoni e non Goethe, si fa storia della filosofia
Occidentale e non quella Orientale.