IVREA - Un interessante confronto
sulle linee di sviluppo del Canavese nel settore turistico è stato
tenuto venerdì scorso presso l’Ostello Salesiano eporediese a cura
della Federazione Ds del Canavese.
I lavori sono stati aperti dall’on.
Giorgio Panattoni, il quale ha evidenziato i vari aspetti del turismo,
come industria e sistema economico integrato, sottolineando un tema attuale
critico, da definire, per il nostro Canavese: “turismo di qualità
o turismo di massa?”, con riferimento al progetto “Millennium Canavese”.
Tullio Paghera (Ambiente / Turismo,
Federazione Ds del Canavese) ha presentato poi un’ampia comunicazione sulle
linee guida per un progetto sul turismo in Canavese. In particolare ha
richiesto “un’intesa forte tra pubblico e privato per governare l’uso del
territorio, dando vita ad un sistema turistico locale come previsto dall’art.
5 della legge Quadro sul turismo”. Ha proposto di utilizzare l’Anfiteatro
Morenico di Ivrea come immagine simbolo per un piano strategico di sviluppo
turistico dell’area canavesana. Per coordinare i progetti sul territorio
e sul turismo ha consigliato di tener conto dei temi e delle priorità
del Piano territoriale di coordinamento provinciale e di sfruttare le opportunità
a seguito del varo del “Piano di azione nazionale per e-governement”. Paghera
ha inoltre ricordato le leggi nazionali e regionali a sostegno del sistema
turistico locale, auspicando partecipazioni pubbliche e private, anche
con il sostegno delle fondazioni bancarie. L’esperienza positiva del Patto
Territoriale del Canavese può essere di base e di stimolo per lo
sviluppo del settore turistico.
Daniela Broglio (Atl Canavese e
Valli di Lanzo) ha illustrato la situazione del turismo nell’area ed i
progetti per un suo sviluppo, in particolare nel settore enogastronomico.
Paolo Billia (Associazione Industriali
del Canavese) ha evidenziato la rivoluzione nel settore industriale canavesano,
da grande a piccola-media industria, avvenuta negli ultimi anni. Ha confermato
l’interesse dell'associazione circa l’organizzazione del territorio, per
agevolare l’ingresso di nuove imprese.
Il presidente Fedenza (Cna Canavese)
ha ricordato che nel nostro territorio operano 5.500 aziende artigiane,
di cui i 2/3 impegnate nel settore dei servizi, con interesse anche per
il turismo. Visite turistiche ad artigiani (ceramica, rame...) possono
essere elementi positivi per la nostra immagine e per l’economia.
I rappresentanti della Cia e della
Coldiretti, Lodovico Actis Perinetto e Carlo Gottero, hanno marcato il
ruolo dell’agricoltura per la difesa dei suoli, per la cura del territorio
e hanno annotato il successo registrato negli ultimi tempi dai vini canavesani
in concorsi nazionali.
Marco Travaglini (turismo, Ds Nord
Italia), autore dello studio “Turismo e montagna”, ha affermato che il
turismo è la maggiore industria a livello internazionale, con diffuse
ramificazioni nell’economia di un territorio. Il turismo locale richiede
professionalità, innovazione e aiuta il consumo di prodotti dell’area.
Ha affermato che il Piemonte ha la più alta densità di beni
culturali, per kmq, al mondo; un fattore positivo per lo sviluppo del turismo
culturale. Ha lamentato che in Italia ci siano 270 soggetti con 122 denominazioni
diverse, oltre alle aziende di turismo locale, che si interessano di turismo;
l’assenza di marchi forti non aiuta la promozione del settore. Il senatore
Livio Besso Cordero (presidente di Turismo Torino) ha sostenuto che lo
sviluppo del turismo deve essere aiutato con finanziamenti pubblici e deve
essere realizzato con progetti strategici di carattere pubblico e privato.
Ha poi proposto che si crei un patto territoriale del turismo in Canavese,
per lanciare il settore.
Domenico Di Resta (turismo - direzione
nazionale Ds) ha consigliato che per la promozione del turismo in Canavese
si crei un’idea simbolica forte, evocativa e si formi un progetto non complesso,
concentrato, incisivo, che tenga conto delle leggi nazionali. Ha poi concluso
affermando che il turismo competitivo deve avere caratteristiche di tipicità,
sostenibilità e qualità.
Silvana Accossato (assessore turismo
- Provincia di Torino) ha evidenziato i problemi di gestione delle Atl
dopo la riforma regionale, mentre Fiorenzo Grijuela (sindaco di Ivrea)
ha consigliato un turismo leggero, che tenga conto dei costi di gestione
degli investimenti, nel futuro. Nel caso dell’iniziativa del Mam di Ivrea
ha evidenziato un problema: come far vivere nel tempo il museo a cielo
aperto dell’architettura olivettiana.
Giulio Roffino (presidente Comunità
Montana Dora Baltea) ha ricordato i problemi della montagna a seguito dello
spopolamento conseguente all’industrializzazione del Canavese e inoltre
l’esigenza della ricostituzione dell’identità della gente della
montagna.
L’assessore al turismo della Regione
Piemonte, Ettore Racchelli, ha ricordato le leggi regionali sul turismo
e l’azione dei comuni a seguito della deindustrializzazione, per creare
una struttura economica locale nella quale abbia parte anche il turismo.
In questo progetto di riconversione hanno operato i settori del commercio,
dell’artigianato e dell’industria. Secondo Racchelli il turismo del Canavese
deve essere legato al turismo di Torino, con sistemi di trasporto efficienti
e con investimenti per la formazione di giovani operatori dell’accoglienza.
Il vice presidente della Regione
Piemonte, Lido Riba, dopo aver ricordato la crisi del sistema industriale
piemontese, ha insistito perché venga sviluppato il turismo nelle
montagne. La montagna viene però utilizzata dal turista se è
viva, se vi esiste un’economia locale basata sull’agricoltura e sull’artigianato.
Ha poi comunicato che è allo studio un progetto di legge regionale
che favorisca il recupero di baite nelle nostre montagne.
Dalla fase conoscitiva, bene documentata
in questo convegno, si deve ora passare alla fase realizzativa, con la
messa in cantiere di programmi di coordinamento condivisi e con il sostegno
al settore turistico canavesano, da parte degli enti pubblici, degli operatori
economici e dei cittadini.
pietro ramella