SPARONE - Il prossimo venerdì 29 novembre, dalle 20 alle 21 nella chiesa parrocchiale, si terrà una veglia di preghiera e di digiuno in segno di solidarietà della Chiesa diocesana a chi teme per la propria sicurezza occupazionale legata alla crisi della Fiat. L'invito è rivolto dal vescovo monsignor Arrigo Miglio, che presiederà la veglia, con il coordinamento dell'Ufficio pastorale per i Problemi sociali e il Lavoro. Sono diverse le diocesi italiane che hanno accolto l'iniziativa lanciata da Collevalenza, durante l'assemblea della Cei, dall'arcivescovo di Torino, il cardinale Severino Poletto; in particolare hanno aderito le diocesi dove si trovano stabilimenti e indotti industriali legati alla Fiat.
Venerdì 29 settembre, veglia
di preghiera e di digiuno a Sparone, in segno di solidarietà con
chi vive la grave crisi occupazionale della Fiat. La notizia merita qualcosa
di più dell'attenzione che abitualmente si dedica ad un arido dispaccio
di agenzia. La crisi della FIAT (e dell'indotto che vi è collegato)
è rimbalzata in sedi diverse, politiche, sociali ed ecclesiali.
Se n'è parlato nella stessa assemblea dei Vescovi Italiani, tenutasi
a Collevalenza. L'incontro di Sparone sarà presieduto dal Vescovo
Mons. Arrigo Miglio, a testimoniare l'attenzione e la solidarietà
dell'intera Chiesa diocesana. Significativa è, anche, la sede prescelta,
la chiesa di Sparone. Nel centro situato alla confluenza delle valli canavesane
ha sede l'Itca, uno degli stabilimenti simbolo dell'indotto coinvolti dalla
crisi Fiat. Qui la crisi occupazionale, drammatica comunque ed ovunque,
va ad aggiungersi alle problematiche concernenti le aree montane, già
segnate dall'abbandono della gente.
Perché pregare? Si domanderà
qualcuno. Vi sono almeno due solide ragioni. Innanzi tutto pregare è
già prendere coscienza, farsi carico, aprirsi alla solidarietà.
Non si scarica semplicemente la faccenda sulle spalle di Qualcun Altro.
Ci si rende disponibili a fare la propria parte. C'è poi una dimensione
tipica della fede. Che è quella di coinvolgere il proprio Dio nelle
faccende talvolta inquietanti che toccano e talvolta prostrano il suo Popolo.
piero agrano