SETTIMO VITTONE - Chissà se
qualcuno si rende conto di quanto si debba essere grati a quella settantina
gli allevatori settimesi - e quasi altrettanti sparsi negli altri paesi
della Comunità montana Dora Baltea Canavesana - che ancora conducono
le mucche al pascolo negli alpeggi alle porte della Valle d'Aosta. Pochi,
forse, hanno riflettuto su quanto sia fondamentale la loro attività
per la tutela dell'ambiente montano e, di conseguenza, per la sicurezza
delle genti della pianura: tra questi pochi, la Pro loco settimese che,
con il contributo di Comune e Comunità montana, ha organizzato (per
il secondo anno) "La dësnalpà", la festa della discesa dagli
alpeggi. "Una manifestazione - spiega il segretario Paolo Bollo - che vuole
contribuire a dare visibilità al paese in chiave turistica, ma soprattutto
essere un ringraziamento a chi continua, con tenacia, a condurre una vita
così dura". “Per parte nostra - gli fa eco Luca Bringhen, vicepresidente
della Comunità montana - siamo impegnati a sostenere interventi
che mirino alla valorizzazione del turismo e della cultura locale: e sostenere
un’iniziativa simile, che vuole mettere in primo piano risorse come l’agricoltura
e l’allevamento, rientra certamente negli scopi”.
L'iniziativa è stata presentata
durante un'affollata conferenza stampa, alla presenza non solo delle autorità
locali, ma anche degli allevatori, veri protagonisti della festa.
"Fino a quando ci saranno i margari
- ha detto l'assessore all'agricoltura della Comunità montana, Gian
Paolo Buat Albiana - potremo sperare di salvare l'ambiente". Ma dev'essere
una salvaguardia vera, fatta con intelligenza e non basata su posizioni
fondamentaliste. "In passato - ha spiegato Egidio Peretto, sindaco da 40
anni - abbiamo puntato molto sulla cura e la realizzazione di strade in
montagna, attirandoci anche molte critiche perchè c'era chi sosteneva
che si stava deturpando la natura. Ma quelle strade hanno aiutato gli allevatori
a non abbandonare la montagna, e adesso in tanti si rendono conto che quelle
decisioni erano state forse impopolari, ma lungimiranti".
Ma torniamo alla manifestazione
che, come ha spiegato il presidente della Pro loco Graziano Perro, è
nata quasi per caso l'anno scorso, sulla falsariga di quelle valdostane,
e ha registrato un successo davvero insperato. Si inizia domani, sabato
26, alle 18 in piazza Statuto, con l'esposizione di lavori artigianali,
la degustazione e vendita di prodotti tipici e la dimostrazione della produzione
di toma, burro e ricotta secondo antichi procedimenti. Alle 21 si esibisce
il gruppo "Amis 'd Praja", e vengono distribuiti vino, caldarroste, miasse
e salignun: tutti prodotti tipici della zona.
Mostra e degustazioni riprendono,
il mattino dopo, alle 10. Allo scoccare del mezzogiorno gli allevatori,
con le mandrie, si ritrovano nei pressi del castello, e alle 13.30 parte
la sfilata, preceduta dalla banda musicale: centinaia e centinaia di bovini,
prevalentemente di razza pezzata rossa, agghindati con coccarde e campanacci
istoriati, che attraversano le borgate del paese in una coloratissima e
rumorosa parata. La festa, per allevatori, espositori e amici, si conclude
a tavola: cena alle 20.30, al salone pluriuso, e serata danzante con Gli
Acquamarina.