"Bacchettati i medici?"
"Bacchettati i medici?". "Manco
per sogno", replica il dott. Del Giudice nell'intervista che gentilmente
ci ha rilasciato. "Nessuna misura coercitiva, per carità, ma solo
l'esigenza di aprire un tavolo di consultazione in cui affrontare insieme
il problema. Uno stimolo in più per avviare anzi proseguire una
collaborazione indispensabile. Si tratta di individuare insieme le modalità
per curare meglio la gente ed utilizzare al meglio le risorse che abbiamo”.
Nessuna censura - precisa
il Commissario dell'ASL 9 -, ma la volontà di coinvolgere meglio
i medici di base nel processo assistenziale e nell'azienda sanitaria.
Lo stesso del Giudice è,
però, convinto che vi siano ancora troppo sprechi, troppo medicinali
ammassati negli armadietti di casa. Occorre tagliare. "E' una questione
di eticità, che consiste nell'utilizzare le poche risorse che ci
sono".
Una filosofia gestionale
Il tema dell'eliminazione degli sprechi
ritorna spesso nell'intervista. Più che mai urgente, aggiunge Del
Giudice, in una situazione in cui "la medicina cambia rapidamente. Anche
l'organizzazione dei servizi deve seguire quei cambiamenti. D'altro canto,
incontriamo delle organizzazioni che tendono semplicemente a 'perpetuarsi'.
Bisogna fare in modo che, se non riescono ad andare di pari passo, arrivino
almeno a capirsi e a dialogare. Per alcune patologie, qualche anno
fa, era prevista una degenza ospedaliera di parecchi giorni, ora l'intervento
si effettua in day hospital".
Di qui la priorità accordata
alle esigenze di bilancio. L'intendimento, per quest'anno, è
di portarlo in pareggio. "Allo scopo - ricorda Del Giudice - di liberare
risorse da destinare ad investimenti più efficaci e più lungimiranti".
E qui Del Giudice mi snocciola una
serie di interventi attuati in tal senso: dalla chiusura del pronto soccorso
di Castellamonte, alla disdetta data alla casa Molinario, in Ivrea, il
cui costo di affitto (220.000 milioni l'anno) è giudicato eccessivo.
Dove effettuare le prenotazioni?
Occorrerà individuare alcuni
'punti' sul territorio e poi "utilizzare strutture proprie, ora non sufficientemente
valorizzate". "Pensi ai locali delle scuole professionali… Un tempo l'azienda
pagava i locali alle Suore dell'Immacolata, ora sono adeguatamente sistemate
qui, in via Aldisio".
Eticità, in che senso?
Più volte il dottor Del Giudice
fa riferimento ad argomenti di ordine etico. Ma quale eticità?
Vi è evidentemente un'etica
che valica i confini di un corretta gestione finanziaria. "Etico" è
evitare sprechi di risorse pubbliche, "etico" è valutarne la migliore
destinazione possibile, ma, soprattutto, "etico" è, ci sembra,
render un servizio sanitario dignitoso ai cittadini, soprattutto a chi,
venendo a contatto con le strutture sanitarie, vive momenti di sofferenza,
di disagio, di precarietà evidenti.
Ma qui, forse, le scelte, si collocano
su di un piano differente da quello della burocrazia aziendale.
Investono una concezione di politica
e di "bene comune". E' una categoria ancora valida o irrimediabilmente
demodé?
don piero agrano