SALUGGIA - "Vita Tre" è una
potenza: il sodalizio presieduto da Giovanni Olivero conta milleduecento
soci e, manco fosse la cosa più semplice del mondo, ha realizzato
progetti strepitosi per la terza età, in spirito di assoluto volontariato.
E "Vita Tre" ha recentemente ottenuto
il premio "Piemonte solidale" con il progetto "Giorni di vita: per evitare
la casa di riposo", alla cui preparazione hanno contribuito anche l'Asl
7 e il consorzio per i servizi socio-assistenziali Ciss di Chivasso.
L'idea da cui ci si è mossi
è semplice: ci sono molte persone già anziane, ma ancora
attive, che per diversi motivi rischiano di perdere la loro autonomia,
finendo con l'avere la necessità di un ricovero in casa di riposo.
"Abbiamo fatto un'indagine - spiega Olivero -, e abbiamo individuato una
sessantina di persone, a Saluggia, in questa situazione a rischio. I motivi
possono essere i più diversi: abitano da sole, in zone piuttosto
isolate del paese, iniziano ad avere problemi di salute, sono prive di
affetti…". L'associazione, in pratica, ha scelto di affiancare, alla fornitura
di servizi a domanda individuale, un'azione per così dire "preventiva".
I volontari di "Vita Tre" - nella
maggior parte dei casi anch'essi pensionati e anziani - si sono preoccupati
di coinvolgere queste persone, di portarle a vivere momenti di aggregazione
e convivialità, le hanno seguite nelle loro necessità, cercando
di fornire loro, per quanto possibile, i servizi di cui necessitavano;
naturalmente sempre con il supporto di esperti di Asl e Ciss, che hanno
fornito le indicazioni necessarie a rendere il più efficace possibile
l'intervento. "Morale della favola - dice Olivero -: utilizzando precisi
parametri, un'apposita commissione tecnica ha potuto valutare che nove
di quelle persone, grazie a questo progetto, hanno evitato il ricovero
in casa di riposo. Il che significa per la collettività un gran
bel risparmio: il progetto è costato in tutto una quarantina di
milioni di lire; per i nove ricoveri le famiglie, l'Asl e il Ciss avrebbero
dovuto sborsare, complessivamente, circa 430 milioni". Ma, cosa ancora
più importante, gli anziani coinvolti hanno vissuto meglio, e in
molti casi si sono rivelati attivi e hanno portato il proprio contributo
al lavoro dell'associazione.
La domanda, a questo punto, è
d'obbligo: se applicassimo su vasta scala un progetto del genere, quanto
si potrebbe risparmiare?
"Vita Tre" va giustamente orgogliosa
di quanto è riuscita a realizzare. Il progetto è stato uno
dei 25 presentati al diciassettesimo congresso "Eurag - Federazione europea
persone anziane" tenutosi a Torino; stampato in 350 copie, anche in inglese,
francese e tedesco, è stato distribuito e ora potrà essere
conosciuto in diversi Paesi del continente. Inoltre un'associazione tedesca
ha preso contatti con i volontari saluggesi - che, lo ricordiamo, hanno
sezioni staccate a Torrazza, Moncrivello e Cigliano, Viverone -, in vista
dell'avvio di un nuovo progetto che coinvolgerà realtà di
diverse nazioni europee.
m.s.