LOCANA - E’ bastata una lettera inviata
a tutte le famiglie del Comune di Locana che hanno alunni che frequentano
la scuola elementare per conoscere la loro opinione sulle pluriclassi per
scatenare l’ira funesta degli abitanti di Casetti, Rosone, Piantonetto
e Noasca.
A dire il vero, lo scritto del Comune
non era dei più rassicuranti: “Il ridotto numero degli scolari obbligherebbe
con il prossimo anno scolastico a organizzare l’attività didattica
in pluriclassi sia nel capoluogo che nelle frazioni. L’accentramento (presso
la scuola del capoluogo - n.d.r.) rappresenta l’unica possibilità
per garantire un numero sufficiente di alunni per evitare questo inconveniente”.
A questo punto fra i genitori che hanno i figli che frequentano la scuola
di Casetti è scoppiato un vero e proprio pandemonio. “Ma come -
affermano - dopo che si era appena concluso il rifacimento del tetto dell’edificio
scolastico, vengono a parlare di trasferimento dei bambini alla scuola
del capoluogo con disagi in termini di tempi, di mezzi di trasporto e di
costi che dovremmo accollarci. E poi - senza contare che le pluriclassi
non hanno mai penalizzato il profitto degli alunni che si sono fatti onore
nel proseguimento degli studi - il Comune esprime giudizi didattici che
non gli competono”. In effetti, il personale dell’Istituto comprensivo
che presiede le scuole delle valli Orco e Soana non sapeva assolutamente
nulla dell’iniziativa della Giunta, pur confermando che a Locana capoluogo,
per via del calo delle iscrizioni, si sono persi due posti-insegnante e
sarà dunque inevitabile l’introduzione della pluriclasse.
A questo punto l’amministrazione
comunale getta acqua sul fuoco. Dice il sindaco Albino Bellino: “La lettera
era una semplice indagine per conoscere democraticamente l’opinione dei
genitori. Le famiglie che hanno i figli che frequentano la scuola di Casetti
possono stare tranquilli: non abbiamo alcuna intenzione di trasferire gli
alunni alla scuola del capoluogo”.
In effetti, gli alunni di Casetti
sono la metà di quelli del capoluogo. Ma dopo che tanti servizi
sociali sono stati soppressi non è giusto deprivare di un servizio
primario come la scuola una zona già tanto penalizzata dopo l’alluvione
del 2000. Lunedì scorso, in Comune c’è stata una riunione
cui ha partecipato la dirigente scolastica Marina Fantone e si è
chiarito tutto.
A questo punto, a meno che dal Provveditorato
non giungano notizie più restrittive, i genitori degli scolari che
frequentano la scuola di Casetti possono dormire sonni tranquilli.
piero valesano