ALTO CANAVESE - Danni, disagi e tanta,
tantissima apprensione per l'ondata di maltempo che ha investito tra mercoledì
e giovedì l'Alto Canavese. I problemi maggiori si sono registrati
in Valle Soana, rimasta praticamente isolata a causa di una grossa frana
staccatasi dalla montagna all'altezza di Pianrastello, poco a monte di
Pont. Lo smottamento ha pesantemente investito la carreggiata della provinciale
n. 47, rendendo impossibile il transito di qualsiasi veicolo: mezzi e uomini
della Provincia sono comunque entrati immediatamente in azione e il ripristino
di accettabili condizioni di circolazione dovrebbe avvenire già
nella giornata di oggi.
Ulteriori frane, almeno di una decina
anche se di minore entità, si sono verificate in più punti
dell'alta valle laddove l'ingrossamento dei numerosi torrentelli laterali
ha provocato la temporanea interruzione di alcune strade. Sempre sulla
Provinciale 47, un grave punto di crisi si è registrato in località
Stroba, mentre è risultato temporaneamente interrotto il collegamento
tra le borgate Lasinetto e Pezzetto (nella valle di Forzo), e in altre
località del Comune di Ronco (Arcando, Scandosio e Chiò)
per lo straripamento di alcuni rii.
Per quando concerne la Valle Orco,
il problema maggiore è l'interruzione della strada comunale che
da Piantonetto conduce alla diga Aem del Teleccio, impercorribile dal pomeriggio
di mercoledì. Per il resto, da registrare il comprensibile e crescente
timore da parte della popolazione nell'osservare con un occhio il cielo
sempre minaccioso e con l’altro il continuo gonfiarsi dei corsi d'acqua,
secondo un copione già tragicamente vissuto nell’ottobre 2000. Per
la verità, dalle rilevazioni effettuate sinora dai tecnici, risulta
che l’Orco non ha fortunatamente superato i livelli di pericolo, fatta
eccezione per il punto di confluenza con la Soana all’altezza del Punt
‘dla Feiteria a Pont Canavese.
ROMA - Mercoledì 5 giugno,
nell'ambito delle celebrazioni per il 188° anniversario di fondazione
dell'arma dei Carabinieri, il presidente della Repubblica Carlo Azeglio
Ciampi ha conferito la medaglia d'oro al valor civile al maresciallo Andrea
Asuni. Il militare, oggi di stanza a Cavour, fino a pochi mesi fa ha prestato
servizio nella stazione di Locana, dove si trovava anche nei drammatici
giorni dell’alluvione del 14 e 15 ottobre 2000. E proprio all'opera coraggiosamente
prestata in quel frangente a beneficio della popolazione il maresciallo
Asuni deve il prestigioso riconoscimento appena attribuitogli, il più
alto che lo Stato Italiano può conferire a un suo cittadino.
Ad essere grati al militare sono
soprattutto i 150 abitanti di Rosone e delle borgate circostanti che in
lui poterono trovare un preciso punto di riferimento in quelle ore disperate.
Una volta appreso che la zona era isolata, a causa della piena del torrente
Piantonetto che aveva distrutto larghi tratti della statale oltre a diverse
case, Asuni si fece infatti trasportare in elicottero sino a Ro-sone insieme
a quattro Vigili del Fuoco: fu quel ma-nipolo di uomini che, sotto il suo
coordinamento, riuscì a te-nere i contatti con gli altri gruppi
della protezione civile, radunando gli abitanti di Rosone e organizzandone
l’evacuazione in luoghi più sicuri. Non solo, ma esponendo più
volte la propria vita al pericolo, Asuni si spinse sin nelle località
più lontane dall'abitato per accertarsi personalmente che non vi
fossero più persone in pericolo: fu così che gli riuscì
di soccorrere un pensionato ottantenne colto da crisi cardiaca, assicurandogli
le prime cure. In cambio, oltre alla medaglia d’oro, Andrea Asuni ha ricevuto
l’eterna gratitudine delle persone che contribuì a salvare con la
sua disinteressata generosità.