Le considerazioni sulla vita politica
devono partire dall'assassinio del professor Biagi da parte delle nuove
BR.
QUALE TERRORISMO? L'assassinio di Biagi costituisce
un atto criminale che va condannato dal punto di vista umano e politico.
Politicamente però va compiuto uno sforzo per capirne il retroterra
e valutarne gli sviluppi. Le prime BR potevano godere di appoggi in cerchie
intellettuali e in ambito operaio. Un grande sforzo da parte sindacale
e da parte del PCI limitò i possibili sviluppi. Oggi mi pare manchino
le condizioni per sviluppi di quel genere. E' più probabile che
questi gesti trovino seguito in cerchie urbane marginali e intellettuali.
Questo non significa che non possano compiere altri atti criminosi, anzi
oggi è più facile che possano mimetizzarsi. Però è
meno forte il rischio che possano diventare un fenomeno diffuso. La lotta
contro le nuove BR richiede soprattutto una intelligente opera di Polizia.
IL PROFESSOR
BIAGI Il professore Biagi era prima uno
studioso che un politico. Difatti aveva collaborato con diverse forze politiche.
Sarebbe ingiusto definirlo un semplice tecnico, perché i suoi apporti
miravano ad un riformismo della legislazione del lavoro. E' però
pretestuoso volerlo inquadrare in una parte. Il rifiuto stesso della famiglia
di fronte a funerali di Stato indica che era al di fuori delle parti.
DEMOCRAZIA CONTRO
TERRORISMO Di fronte agli attacchi terroristici
come può difendersi una democrazia? Abbiamo già detto della
necessità di una intelligente azione di Polizia. Sul piano politico,
invece, è necessario continuare a sviluppare un confronto politico.
In altri termini non va sospesa la vita democratica. Nella democrazia si
confrontano tesi diverse, si utilizzano strumenti di ricerca del consenso,
si polemizza: tutto questo deve continuare. Mentre non è legittimo
demonizzare questi momenti della vita politica.
DELEGITTIMAZIONE? Oggi spesso non è chiaro
il confine fra confronto polemico e delegittimazione. Proviamo a chiarirci.
Una democrazia ha diverse fonti di legittimità. C'è il consenso
popolare espresso con il voto; ci sono competenze che introducono a certe
funzioni tramite concorsi (insegnamento, giustizia); c'è l'uso di
strumenti popolari per esprimere il dissenso o il consenso. Al di là
di tutto la democrazia dona legittimità a funzioni e ad azioni diverse
secondo un sistema di regole garantite dalla Costituzione. Alcune applicazioni
di questi principi. Il governo non è lo Stato e può essere
criticato, ma non può essere giudicato illegittimo a meno di una
procedura che constati il non rispetto della Costituzione. Così
una manifestazione può dar fastidio ma non può essere accusata
di favorire il terrorismo a meno di possedere prove. Altri temi avrebbero
meritato uno spazio - la grande manifestazione di sabato, le polemiche
parigine, la Margherita - però credo sia utile fermarsi su queste
premesse per una sana politica