RIVAROLO - Si preannuncia
infuocata la riunione in programma per le 18 di oggi, 19 gennaio, nel corso
della quale il direttore generale dell’Asl 9 Giampaolo Costa-magna dovrà
spiegare a una rappresentanza di agguerriti (e arrabbiati) sindaci in che
modo egli intenda ottemperare all’ingrato quanto ineludibile compito ricevuto
dalla Regione Piemonte: tagliare di ben 41 miliardi di lire il bilancio
della Sanità Canavesana, portandolo dai 371 miliardi richiesti dall’Asl
9 per l’anno 2001 all’invalicabile soglia di 330. I primi cittadini della
zona sono in fermento. Già monta la polemica contro il giro di vite
messo in atto dalla Giunta Ghigo, che - con quello che lo stesso presidente
regionale ha definito “un atto di governo non discutibile” - ha deciso
che le Asl piemontesi dovranno quest’anno risparmiare complessivamente
400 miliardi rispetto al preconsuntivo 2000. Tanto più che i ta-gli
non sono stati distribuiti in maniera uniforme e che l’Asl 9, dopo quella
dell’ospedale Molinette di Torino, è quella maggiormente penalizzata,
con una quota di risparmio imposto superiore al-l’11%. “Chiederemo una
verifica voce per voce delle spese ritenute eccessive. Mi pare che non
si sia tenuto conto della qualità dei servizi erogati, mediamente
più alta che nel resto della Regione - sbotta Edo Gaetano,
sindaco di Rivarolo e presidente dell’assemblea dei Comuni afferenti all’Asl
9 -. Né è stata correttamente valutata la nostra realtà
territoriale e geografica: come spiegare diversamente l’uscita dell’assessore
regionale D’Ambrosio che suggerisce di «razionalizzare le spese»
sopprimendo gli ospedali di Cuorgné e Castellamonte?”.
L’irrequietezza dei sindaci
trova d’altra parte motivazioni ben precise nel timore che possano essere
i Comuni a dover pagare il conto più salato. Visto che difficilmente
l’Asl potrà risparmiare considerevolmente sulle spese medico-sanitarie,
è infatti probabile che la forbice vada a colpire innanzitutto quei
servizi che integrano il settore socio assistenziale (residenze per lungodegenti,
cura dei malati psichiatrici cronici, ecc): in tal caso, pena la soppressione
del servizio, il reperimento dei fondi mancanti ricadrà sui consorzi
intercomunali. “Non vorrei che, in questo periodo elettorale, a Palazzo
Lascaris qualcuno abbia pensato di evitare il ricorso ai propri strumenti
impositivi scaricando questo sgradito onere sui Comuni, quasi tutti amministrati
dal Centrosinistra: è già stato così per l’imposta-rifiuti,
su cui la Regione ha imposto un aumento del 20 per cento. Ma stavolta
non subiremo passivamente”.