CENTRO SINISTRA IN
CRISI
La maggioranza sta mostrando
evidenti segni di crisi. Una prima fonte consiste nelle incertezze dei
DS. Lo scontro fra Veltroni e D'Alema non nasce soltanto da contrapposizioni
personali. E' l'indice di due visioni politiche. L'obiettivo di D'Alema
è una forte sinistra egemone della coalizione. Obiettivo raggiunto
quando cadde Prodi, ma che non ha retto nel tempo. Veltroni invece mira
ad una sinistra inserita nell'Ulivo. Le due visioni rischiano di entrare
spesso in collisione. Una seconda fonte sta nella debolezza della leadership
di Rutelli, spesso costretto a ritrattare dichiarazioni. Questa debolezza
è legata alla difficoltà di elaborare un programma comune,
anche per i troppi personalismi che caratterizzano la coalizione. Il risultato
è una maggioranza che non riesce nemmeno a sfruttare i successi
della politica svolta finora.
UN CENTRO DESTRA
AGGRESSIVO
Il centro destra invece
sta svolgendo, sia pure in ordine sparso, una politica aggressiva. L'obiettivo
di questa politica spesso non sono gli avversari ma le stesse istituzioni.
Così Storace contro il presidente del Senato Mancino. Così
Bossi contro la Corte costituzionale. Così Berlusconi - peraltro
ricambiato - contro i giudici. Le polemiche che si sviluppano spesso giungono
a forme di delegittimazione degli avversari. Ma la domanda di fondo riguarda
il senso della democrazia e della politica.
DEMOCRAZIA
Un sistema è democratico
quando si fonda sulla sovranità popolare in un sistema di regole
e di controlli. Il voto non è l'unica fonte di legittimità.
Inoltre esiste una regola fondante che è la Costituzione. Preoccupano
i discorsi che disprezzano la Costituzione e chi deve interpretarla. Esiste
in democrazia una divisione dei poteri che va rispettata. Il potere giudiziario
può essere criticato, ma con argomenti giuridici. D'altronde i giudici
dovrebbero evitare interventi diretti in campo politico. Mi pare che nel
centro destra queste elementari regole di democrazia spesso siano dimenticate
- non da tutti, come dimostra la presa di distanza di Casini dai toni oltranzisti
-: per cui più che di centro destra si deve parlare di destra tout
court.
L'EUROPA
Intanto l'Europa è
chiamata a fare passi in avanti. L'allargamento ad est, ma soprattutto
l'adozione di una carta comune. Non si tratta di passi facili: si riuniscono
paesi con gradi diversi di sviluppo e con forti identità nazionali.
La carta comune poi si scontra con valori non sempre condivisi: pensiamo
all'individualismo dei paesi del nord e al senso comunitario di quelli
meridionali. Però se non si procede lungo questa strada l'Europa
rischia di svolgere un ruolo marginale nella storia contemporanea.
beppe scapino