IVREA - L'Asl 9 si candida,
sempre più a buon diritto, a diventare uno dei principali centri
oncologici del Piemonte. Oggi, venerdì 3 novembre, due nuovi tasselli
si aggiungono ufficialmente a questo progetto: la nuova sala di Radioterapia
dell'ospedale di Ivrea e il Centro per lo Screening Mammografico di Strambino.
La seconda sala radioterapica
del nosocomio eporediese, che già funziona a regime dopo i test
di collaudo svoltisi in estate, è intitolata alla memoria di Lorenzo
Vittonatti, la cui famiglia, attraverso una generosa donazione inoltrata
all'associazione "Salute Canavese!", ha contribuito ad attrezzarla con
un'acceleratore lineare, apparecchiatura preziosissima per la cura dei
tumori.
La cerimonia ha inizio
alle 10.30 in sala Santa Marta: dopo i saluti del presidente della Giunta
regionale piemontese Enzo Ghigo, dell'assessore alla Sanità Antonio
D'Ambrosio e del direttore generale dell'Asl 9 Giampaolo Costamagna, sono
previsti gli interventi della dottoressa Franca Ozzello, direttore del
Servizio di Radioterapia e del Dipartimento Oncologico degli Ospedali riuniti
del Canavese, del dottor Alessandro Boidi Trotti, presidente dell'Airo
Piemonte e del dottor Sebastiano Patania, coordinatore dell'Unità
di Senologia diagnostica. Quindi tocca al dottor Alfonso Frigerio trattare
de "Lo screening mammografico: una nuova era nella lotta al carcinoma mammario".
In ultimo tocca a un cattedratico del calibro del professor Gianluca Sannazzari
tenere una lettura magistrale su "La storia della Radioterapia in Piemonte".
Per le 12 è previsto
il trasferimento all'ospedale, per l'inaugurazione del secondo acceleratore
lineare e l'intitolazione della sala alla memoria di Lorenzo Vittonatti.
Ma la giornata non si conclude
qui: è infatti previsto che ci si rechi a Strambino, alla sede dell'Asl
ospitata presso i locali già di proprietà del Cotonificio,
per l'inaugurazione - le 13 è l'orario indicato - del Centro per
lo screening mammografico; anche questo è un elemento essenziale
per la costituzione del Polo oncologico canavesano, dal momento che la
lotta ai tumori non passa solamente attraverso la cura, ma anche, e forse
ancor più, attraverso la prevenzione che si attua per mezzo di controlli
e monitoraggi costanti. E dunque attraverso servizi come lo screening mammografico.