Una politica all'insegna dell'incertezza.
Crisi o non crisi? e se crisi, quando? Ulivo, trifoglio o centro-sinistra.
Problemi interessanti, vicini alle domande dei cittadini o giochi di potere?
sono le domande e i dubbi di questa fase politica.
BIPOLARISMO
Era parso che l'elettorato italiano
mirasse ad un sistema bipolare. Cosa significa? Significa il raggrupparsi
dei diversi soggetti politici in due progetti alternativi. Uno di
destra legato al modello liberista, l'altro di sinistra fondato su
di un progetto solidaristico. Il bipolarismo evidentemente toglie qualcosa
alle diversità e alle minoranze: le costringe a valorizzare
i punti di contatto, ma sottovaluta le diversità. Entro questi limiti
il bipolarismo però aiuta il crescere di una democrazia dove le
scelte sono esplicite.
LE COALIZIONI
I governi di coalizione all'apparenza
danno l'impressione di maggior democrazia. Le coalizioni infatti dovrebbero
dare voce ad un maggior numero di esigenze rispetto al bipolarismo. Ma
non è così. L'esperienza italiana ci dice che le coalizioni
sono il frutto di accordi continuamente contrattati, nei quali il potere
di veto gioca un ruolo troppo pesante. Questo modello di rapporti
politici favorisce i ricatti e non permette lo svolgersi di una politica
lineare e leale. L'ex presidente Cossiga si sta dimostrando campione di
questa politica dove gli accordi sottogamba contano più dei
programmi. Il risultato di questo modo di far politica è direttamente
proporzionale ai posti di potere ottenuti. Ma di conseguenza il valore
della politica decade.
CRISI O NON CRISI?
D'Alema sconta un peccato d'origine:
l'aver svalutato il significato dell'Ulivo. La svendita dell'Ulivo per
un governo di coalizione ha reso D'Alema più debole o, meglio, più
esposto ai ricatti di alcuni gruppi centristi. In altri termini il governo
D'Alema sembra riprodurre certi governi della prima repubblica. Oggi questa
incertezza è grave. D'Alema cerca di rilanciare l'Ulivo. Ma oggi
l'Ulivo è diverso come sono diversi Prodi e Di Pietro.
L'OPPOSIZIONE
A favore della maggioranza opera l'opposizione.
Oggi probabilmente vincerebbe le elezioni, ma non saprebbe cosa fare. Finora
il Polo ha cavalcato tutti i motivi di protesta, ma non è stato
capace di presentare un programma coerente ed alternativo. Al proprio interno
appaiono contraddizioni forti. Basti pensare a quelle fra Berlusconi e
Fini. E' anche per questa debolezza che il Polo è tiepido nel richiedere
nuove elezioni.
UNO STALLO
Il risultato di tutte queste posizioni
è una situazione di stallo. Una maggioranza divisa e incerta, una
minoranza oltranzistica per mascherare le proprie incertezze. Il governo
sta anche compiendo un buon lavoro, ma l'esito è quello di
un sistema politico che continua a perdere consensi. E senza consenso hanno
spazio i demagoghi. La storia ce lo insegna.
beppe scapino
|