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    Da Zaccagnini...a Lourdes 

    Continuo con gli accoppiamenti singolari, a testimonianza del mio girovagare per l’Italia. Lo faccio anche per spiegare le mie assenze fisiche dalla vita della comunità, controbilanciate da una costante vicinanza di affetto e di preghiera. Quando ormai sarà di dominio comune quello di cui sto tentando di convincermi, essere cioè mio compito attuale incoraggiare con la parola e con lo scritto, (usciranno presto due volumetti, sul “Padre nostro’’ e sul Concilio), smetterò questi resoconti, che in realtà non hanno alcun interesse per il cammino della nostra Chiesa diocesana. 
      

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       L’On. Benigno Zaccagnini, deputato della DC di Ravenna, morì dieci anni fa. Ravenna l’ha voluto ricordare sia con un convegno del PPI che si sente il continuatore della sua militanza politica (c’erano il Presidente del Senato Mancino, i Ministri Jervolino e Bindi, il Segretario Castagnetti, l’On. Bodrato e tanti altri), sia con un pomeriggio di rievocazione dell’uomo Zaccagnini: dopo una tavola rotonda è stata inaugurata una lapide sulla sua casa e concelebrata nella chiesa da lui frequentata, S. Maria in Porto, una Santa Messa presieduta dall’Arcivescovo Mons. Amaducci. 
       Sono stato insistentemente invitato alla tavola rotonda, meno strettamente politica ed ho finalmente accettato per l’...ingerenza, sia pur indiretta, che l’On. Zaccagnini ha avuto nella mia vita. A lui guardavano gli studenti universitari che assistevo nella FUCI di Bologna (pur tra non poche diffidenze all’interno dello stesso mondo cattolico per la sua posizione giudicata troppo aperta al dialogo), ed a lui mi rivolsi quando fu nominato a sorpresa Segretario della DC in tempi difficili: un Vescovo siciliano mi diceva allora che se si voleva fare politica in Sicilia era inevitabile accordarsi con la mafia, mentre un Ministro DC, di fronte all’accusa di corruzione per tangenti ricevute da un’industria aeronautica americana, dichiarava candidamente che era ipocrita scandalizzarsi dal momento che si sapeva che tutti facevano così! 
       La nomina di Zaccagnini, persona onesta e trasparente, alimentava nuove speranze di coerenza e di moralità, trasmettendo fiducia, in particolare ai giovani. Sulla base dell’antica conoscenza trasmisi queste considerazioni in forma di “lettera aperta’’, che fu l’inizio di una serie di lettere, in particolare di quella all’On. Berlinguer, Segretario del PCI.  A queste considerazioni, convergenti sul livello politico e spirituale dell’uomo Zaccagnini (proveniente dall’Azione Cattolica, dalla FUCI, dai Laureati Cattolici, cristiano di meditazione e comunione quotidiane), univo una nota sull’accusa derivante dal dossier Mitrokhin, il diario di una spia russa che mette anche Zaccagnini tra i politici influenzati dal KGB russo per la linea di intransigenza che portò a non trattare con le BR dopo il sequestro dell’On. Moro, il quale venne poi assassinato. 
       Ho ripetuto quanto avevo già scritto per il Risveglio, e cioè che mi era stato vietato da un’alta personalità ecclesiastica di intervenire, e chiaramente non secondo le segnalazioni di Mitrokhin. (“Non vede che stiamo andando in braccio al comunismo?!’’, con l’aggiunta frase di Caifa: “Meglio che muoia un uomo solo piuttosto che tutta la nazione vada in rovina!’’), una strategia sposata anche dal PCI, forse per opportunità, e dalla DC per... inevitabilità. Questo non solo manifesta l’assurdità dell’accusa, ma suggerisce forti dubbi sull’autenticità di quel diario. 
       Concludevo di sentirmi di affermare che forse a differenza di altri politici, Zaccagnini costituisce un modello di come si deve dare a Cesare quel che è di Cesare (nella concretezza e nella collaborazione con quanti vogliono porsi al servizio degli altri), dando a Dio quel che è di Dio (nella testimonianza di coerenza, di onestà, di solidarietà). 
      
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       L’accenno a Lourdes deriva invece dal fatto che sono stato invitato a predicare a Lourdes un corso di esercizi per i sacerdoti dell’UNITALSI. Ho accettato con trepidazione ma volentieri, così anche quest’anno potrò tornare in quel luogo suggestivo di meditazione e di preghiera. Sarà una pausa nel mio quotidiano peregrinare, sarà soprattutto un’occasione di approfondimento della costante attualità del messaggio del Concilio Vaticano II, nella luce di quanto il Vangelo ci dice di Maria, madre di Gesù e madre nostra. E sarà una grande opportunità per ricordare alla Grotta di Massabielle quanti sono cari, quindi tutta la nostra Chiesa di Ivrea, con il suo Vescovo, i sacerdoti, religiose e religiosi, i fedeli tutti. 
       
    + luigi bettazzi
 
   
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