Da Zaccagnini...a Lourdes
Continuo con gli accoppiamenti singolari,
a testimonianza del mio girovagare per l’Italia. Lo faccio anche per spiegare
le mie assenze fisiche dalla vita della comunità, controbilanciate
da una costante vicinanza di affetto e di preghiera. Quando ormai sarà
di dominio comune quello di cui sto tentando di convincermi, essere cioè
mio compito attuale incoraggiare con la parola e con lo scritto, (usciranno
presto due volumetti, sul “Padre nostro’’ e sul Concilio), smetterò
questi resoconti, che in realtà non hanno alcun interesse per il
cammino della nostra Chiesa diocesana.
*** *** ***
L’On. Benigno Zaccagnini,
deputato della DC di Ravenna, morì dieci anni fa. Ravenna l’ha voluto
ricordare sia con un convegno del PPI che si sente il continuatore della
sua militanza politica (c’erano il Presidente del Senato Mancino, i Ministri
Jervolino e Bindi, il Segretario Castagnetti, l’On. Bodrato e tanti altri),
sia con un pomeriggio di rievocazione dell’uomo Zaccagnini: dopo una tavola
rotonda è stata inaugurata una lapide sulla sua casa e concelebrata
nella chiesa da lui frequentata, S. Maria in Porto, una Santa Messa presieduta
dall’Arcivescovo Mons. Amaducci.
Sono stato insistentemente
invitato alla tavola rotonda, meno strettamente politica ed ho finalmente
accettato per l’...ingerenza, sia pur indiretta, che l’On. Zaccagnini ha
avuto nella mia vita. A lui guardavano gli studenti universitari che assistevo
nella FUCI di Bologna (pur tra non poche diffidenze all’interno dello stesso
mondo cattolico per la sua posizione giudicata troppo aperta al dialogo),
ed a lui mi rivolsi quando fu nominato a sorpresa Segretario della DC in
tempi difficili: un Vescovo siciliano mi diceva allora che se si voleva
fare politica in Sicilia era inevitabile accordarsi con la mafia, mentre
un Ministro DC, di fronte all’accusa di corruzione per tangenti ricevute
da un’industria aeronautica americana, dichiarava candidamente che era
ipocrita scandalizzarsi dal momento che si sapeva che tutti facevano così!
La nomina di Zaccagnini,
persona onesta e trasparente, alimentava nuove speranze di coerenza e di
moralità, trasmettendo fiducia, in particolare ai giovani. Sulla
base dell’antica conoscenza trasmisi queste considerazioni in forma di
“lettera aperta’’, che fu l’inizio di una serie di lettere, in particolare
di quella all’On. Berlinguer, Segretario del PCI. A queste considerazioni,
convergenti sul livello politico e spirituale dell’uomo Zaccagnini (proveniente
dall’Azione Cattolica, dalla FUCI, dai Laureati Cattolici, cristiano di
meditazione e comunione quotidiane), univo una nota sull’accusa derivante
dal dossier Mitrokhin, il diario di una spia russa che mette anche Zaccagnini
tra i politici influenzati dal KGB russo per la linea di intransigenza
che portò a non trattare con le BR dopo il sequestro dell’On. Moro,
il quale venne poi assassinato.
Ho ripetuto quanto avevo
già scritto per il Risveglio, e cioè che mi era stato vietato
da un’alta personalità ecclesiastica di intervenire, e chiaramente
non secondo le segnalazioni di Mitrokhin. (“Non vede che stiamo andando
in braccio al comunismo?!’’, con l’aggiunta frase di Caifa: “Meglio che
muoia un uomo solo piuttosto che tutta la nazione vada in rovina!’’), una
strategia sposata anche dal PCI, forse per opportunità, e dalla
DC per... inevitabilità. Questo non solo manifesta l’assurdità
dell’accusa, ma suggerisce forti dubbi sull’autenticità di quel
diario.
Concludevo di sentirmi
di affermare che forse a differenza di altri politici, Zaccagnini costituisce
un modello di come si deve dare a Cesare quel che è di Cesare (nella
concretezza e nella collaborazione con quanti vogliono porsi al servizio
degli altri), dando a Dio quel che è di Dio (nella testimonianza
di coerenza, di onestà, di solidarietà).
*** *** ***
L’accenno a Lourdes deriva
invece dal fatto che sono stato invitato a predicare a Lourdes un corso
di esercizi per i sacerdoti dell’UNITALSI. Ho accettato con trepidazione
ma volentieri, così anche quest’anno potrò tornare in quel
luogo suggestivo di meditazione e di preghiera. Sarà una pausa nel
mio quotidiano peregrinare, sarà soprattutto un’occasione di approfondimento
della costante attualità del messaggio del Concilio Vaticano II,
nella luce di quanto il Vangelo ci dice di Maria, madre di Gesù
e madre nostra. E sarà una grande opportunità per ricordare
alla Grotta di Massabielle quanti sono cari, quindi tutta la nostra Chiesa
di Ivrea, con il suo Vescovo, i sacerdoti, religiose e religiosi, i fedeli
tutti.
+ luigi bettazzi
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