IVREA - LEVATI:”L’ESPERIANZA
PIU’ RICCA CHE ABBIAMO MAI VISSUTO IN EX JUGOSLAVIA”
Il Messaggio
raccolto a Kragujevac
DAL “COMITATO DI SOLIDARIETA’”AIUTI
ALL’ORFANOTROFIO MLADOST
IVREA - “Aiutateci a sopravvivere e a
costruire la democrazia ed i suoi strumenti’’. Questo il messaggio raccolto
a Kragujevac, in Serbia, dagli incaricati del Comitato di Solidarietà
nel consegnare gli aiuti inviati dal Canavese. “E’ stata l’esperienza più
ricca, emozionante ed efficace di quanto ho vissuto a contatto con le popolazioni
dell’ex-Jugoslavia’’ - dice Enrico Levati, di ritorno dal breve, ma intenso
viaggio, dal 27 ottobre al 1° novembre.
GLI AIUTI - Primo destinatario
l’Orfanotrofio cittadino “Mladost’’ a Kragujevac, che accoglie 60 ragazzi,
dai 5 ai 18 anni, non solo orfani, ma comunque con gravi situazioni familiari.
Ogni ragazzo ha ricevuto un “suo’’ pacco personalizzato, con quanto era
stato richiesto con precisione (p. es. col numero delle scarpe), vestiario,
materiale didattico, giocattoli, secondo l’età e le necessità.
Emozionante la consegna personale, chiamando ad uno ad uno i ragazzi per
nome, emozionante vederli nelle loro camerette aprire i pacchi, così
come all’arrivo dei camion vederli volenterosi ed efficienti fare catena
per scaricare e poi togliere gli imballi.
“Mai ricevuto un carico
così!’’ dice il Direttore. Oltre ai pacchi personali è stato
portato all’Orfanotrofio materiale vario (tutto nuovo) per la cucina ed
i servizi (frigo, lavatrice, stiratrice): da dieci anni la struttura non
riceve più nessun ricambio. Altro destinatario degli aiuti il Centro
Sociale, che assiste le famiglie in difficoltà. Sono stati consegnati
512 pacchi-famiglia, con generi di prima necessità, destinandoli
particolarmente ai lavoratori operanti nel settore della cultura, che risultano
i più abbandonati ed ignorati.
Al gruppo che raccoglie
gli artisti locali (soprattutto pittori e scultori) è stato portato
anche materiale per dipingere, che li ha riempiti di ammirazione e contentezza.
(“Mai visto da vent’anni dei pennelli così!’’). Sono stati presi
primi accordi per una mostra di questi pittori ad Ivrea. All’Ospedale è
stato portato un blocco di materiale per chirurgia e ortopedia. Ad Ivana,
la bambina affetta da nanosomia, di cui già “Il Risveglio’’ si è
occupato, sono state consegnate 8 fiale di ormoni della crescita.
GLI INCONTRI - Oltre gli
aiuti per la sopravvivenza, premono le richieste di aiuti per costruire
la democrazia. Gli insegnanti di un liceo ad indirizzo economico tracciano
un quadro disastroso delle condizioni morali e materiali in cui versano
le scuole (ed i loro operatori, con stipendi di fame, quando arrivano),
ma soprattutto denunciano la condizione disperata dei giovani, che rifiutano
l’incontro con la realtà, chiusi in un loro mondo esclusivo, tra
bar, discoteca e droga, in un clima di violenza volta anche tra loro stessi.
Gli insegnanti chiedono
un aiuto per organizzare dei corsi di formazione alla democrazia per i
ragazzi, e per loro stessi dei corsi formativi che li tengano aggiornati
e li facciano sentire vivi. A questo proposito c’è stato un incontro
con una O.N.G. locale, dal nome indicativo: “Fondo per lo sviluppo dell’organizzazione
politica’’. E’ stato progettato un possibile gemellaggio con il nostro
Istituto “Cena’’. Altri incontri sono stati con il Sindacato indipendente
di scuola “Nezavisnost’’ e con il Sindacato Autonomo di fabbrica “Mamenska’’,
l’unico che fa scioperi, marce e soddisfazioni e perciò è
espulso dai sindacati di regime.
I BLOCCHI - Tutto il carico
è stato bloccato per tre mesi a Belgrado nel magazzino della Croce
Rossa Nazionale serba, per essere sottoposto a controlli. Il magazzino
è stracolmo di aiuti bloccati (tra cui anche quelli dell’Unicef).
I controlli sono richiesti da una legge rigorosa (formalmente giusta),
che i serbi non riescono ad applicare per mancanza di mezzi (es. i controlli
chimici per cui mancano i reattivi); tutto è appensantito da una
burocrazia strettamente centralizzata e dai problemi politici interni per
il controllo degli aiuti.
Le autorità avrebbero
voluto che lasciassimo tutto fermo lì; la situazione si è
sbloccata con l’intervento dell’Alto Commissariato Onu, della nostra ambasciata
a Belgrado, del Consorzio Italiano di Solidarietà a Belgrado. Precisiamo
che nel nostro carico nulla è risultato deteriorato.
ORGANIZZAZIONE - E’ evidente
che una “missione’’ come questa richiede un grandissimo sforzo e la cooperazione
di molti. Questo può farci riflettere sulle difficoltà ed
i contrattempi incontrati nel portare aiuti umanitari. In particolare è
stata preziosa a Kragujevic la presenza di Branislav Kovacevic (che è
stato ad Ivrea il 22 settembre), che rappresenta l’opposizione all’interno
della sua Amministrazione Comunale e che ha curato i contatti con l’Orfanotrofio,
il Centro Sociale, i gruppi vari.
Il Consorzio Italiano di
Solidarietà, dal suo ufficio di Belgrado, ha fornito l’interprete,
la macchina, il viaggio. Ma il ringraziamento maggiore va al gruppo di
volontari guidato da Nino Maruelli che ha preparato ad Ivrea tutto il carico,
con un lavoro preciso e generoso, ed a tutti i canavesani che hanno versato
il loro contributo al Comitato di Solidarietà (icordiamo che è
stato raccolto solo denaro, col quale si sono fatti gli acquisti necessari).
Ancora un appello alla
generosità viene fatto per il progetto di adozioni a distanza di
venti ragazzi dell’Orfanotrofio. Maggiori precisazioni in seguito; chi
volesse sapere di più può telefonare a Levati, 0125.75.11.81.
Naturalmente il conto corrente del Comitato è sempre pronto ad accogliere
offerte: Crt 2017194/79.
LA POLVERIERA - Molti ad
Ivrea hanno visto questo film, del regista serbo Paskalijevic, proiettato
per il Cineclub a fine settembre. Film sconvolgente. Si svolge a Belgrado.
E’ tutto vero. Così hanno risposto in molti alla richiesta di Levati
di un giudizio. Tutto vero. Basta questo.
liliana curzio
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