Un'area archeologica è uno spazio della storia dell'uomo, è l'habitat della memoria e questa è sostanza concreta al pensiero ed all'evoluzione della società. Come tale essa non va semplicemente "incontrata", non basta che "ci sia": è essenziale, che questa venga vissuta quasi quotidianamente, che faccia parte non solo delle nostre riflessioni o dei nostri "incontri colti", ma anche della nostra ricreazione o svago, intendendo per ricreazione il momento di sosta dalla routine, dallo stress, e pertanto è momento di possibilità di riflessione serena, giocosa ed astraente. Il contesto in cui si trova l'area archeologica di Aquino è il meno rispondente a requisiti di quotidianità, di ricreazione, di asrtazione e di gioco, sia perchè l'autostrada taglia l'anfiteatro (da far doverosamente "rinascere" : novella "Venere"), ma anche perchè invade psicologicamente attraverso i suoi rumori ed il suo specifico simbolismo di velocità, di percorrenza veloce delle cose, mentre bisogna che l'ambiente circostante "accolga", mediando il presente con la memoria.