I dolmen
Parole chiave:
immagini, rural landscape history, storia
paesaggio agrario, megalitismo, transumanza, Neolitico, Età del Bronzo,
Civiltà Appenninica, Preistoria, tratturi, Taranto, Puglia, Italia meridionale,
gravine, edilizia rurale
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I dolmen sono
monumenti megalitici diffusi in una vasta
area geografica che copre quasi per intero l'Europa centro-occidentale, interessando diffusamente anche
il Salento, ed in particolare il Tarantino, il cui repertorio va, con il
passare del tempo, sempre più arricchendosi.
La loro datazione, sempre molto dibattuta,viene attualmente
attribuita alla
metà del II millennio a.C.: rientrerebbero, quindi, nelle
manifestazioni della Civiltà
Appenninica, la facies culturale più
importante dell'Età del Bronzo.
Al loro significato funerario (di sepoltura
collettiva di clan familiari eminenti) ed insieme rituale (realizzato
mediante la celebrazione di sacrifici), si è recentemente affiancata anche
quello di manifestazione di possesso del controllo formale del
territorio da parte delle medesime élite sociali. |
Sommario: Il significato
La tipologia
La distribuzione Riferimenti
bibliografici
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A testimonianza
del grande rilievo assunto dal territorio tarantino nel corso dell'Età del Bronzo, vi si
riscontra tutta l'articolata tipologia funeraria
che caratterizza questo periodo.
In particolare capillare è la presenza,
in lame e gravine, degli ipogei artificiali, distinguibili in tombe a
grotticella ed a camera; moltissime di queste sono state successivamente
ampliate sia in Età Classica che, soprattutto, nel Medioevo, per essere
inglobate nei villaggi
rupestri. Accanto a questi sono numerose anche le sepolture a tumulo, cui molti
dolmen (sia i dolmen veri e propri, con distinti cella
e dromos o galleria, sia le gallerie dolmeniche, senza una chiara distinzione fra le due
parti) vengono attualmente ascritti,accanto alle piccole specchie ed alle
ciste dolmeniche. A
sinistra, dall'alto: il
dolmen di Accetta Grande,
quello di Accettullo (Statte), la galleria dolmenica di Masseria
Piccoli (Massafra) e la cista dolmenica di
Masseria del Porto (Catellaneta). (in
basso) Il vario ed articolato repertorio
delle sepolture a grotticella dell'Età del Bronzo, con o senza dromos di
accesso, o a camera ipogea
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Le
sepolture di tipo dolmenico del Tarantino sono dislocate soprattutto lungo
le principali direttrici viarie.
Particolarmente fitta è la
distribuzione lungo il percorso del Tratturo Martinese,
nel tratto compreso fra la separazione dal Tratturo
Tarantino (la Via Appia) e la Murgia, lungo il
confine fra Castellaneta e Gioia del Colle; le strutture
più note (i dolmen di Accetta e di Accettulla) sorgono invece lungo il
percorso di un'importante via istmica di
collegamento delle opposte sponde marine.
Questo dato dimostra l'importanza conferita dalle comunità pastorali
della Civiltà Appenninica al
controllo delle vie della transumanza.
Riferimenti
bibliografici
M.
Cipolloni Sampo’: Manifestazioni funerarie e struttura sociale,
in Scienze dell’Antichità I (1987) pp. 55-119.
Donvito A: Le tombe dolmeniche di
Masseria del Porto, in Riflessioni Umansimo della Pietra, 1987,
pp 29-36.
Orlando M.A.: Presenze
necropoliche e strutture funerarie nel Salento dal XVI al X sec. a:C.
, in Studi di Antichità, VIII\2 (1995), pp. 19-38.
Striccoli R.: Tombe a galleria e
dolmen di Masseria San Benedetto (Castellaneta-Taranto). Scavi 1985,
pp. 13-30.
De Michele V: Il dolmen di
Masseria Piccoli fra Martina e Massafra, in Riflessioni Umanesimo
della Pietra, 1993, pp. 17-20. |
17 dicembre 2001 00:07
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