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FOTO E RICETTE DI FAMIGLIA |
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PAPA' E IL SUO
RISOTTO "PORCA VIGLIACCA!"
Questo risotto è
chiamato così perché lui lo prepara quando non c'è nient'altro nel
frigo a parte pochi ingredienti indispensabili e piuttosto comuni.
Soffriggere un porro tagliato sottile, un pezzetto di sedano e una carota
pelata
con un tocchetto di burro, aggiungere un bicchiere di vino bianco e far
evaporare. Sbucciare e tagliare a tocchetti una patata gialla dalla pasta
piuttosto compatta e aggiungere al soffritto. Lasciar cuocere per circa
cinque minuti a fuoco basso. Aggiungere il riso e farlo brillare a fuoco
vivace per pochi minuti. Dopodiché versarvi con il mestolo un po' di
brodo vegetale precedentemente preparato a parte e farlo evaporare
mescolando continuamente. Proseguire ad aggiungere brodo finché il riso
non è cotto. Mantecare con un bel tocco di burro e servire caldo. Mio
padre al posto del brodo utilizza anche il latte, all'occorrenza, con
risultati in fatto di attività onirica notturna da far impallidire Dario
Argento.
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Papà quando faceva il militare:
qual'era? Non si è mai saputo. |
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Mamma e papà in
montagna |
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LA ZIA AGNESE E IL
SUO DOLCE AL RISO SOFFIATO
In una pentola
capiente ed antiaderente mettere un pezzo di burro e farlo sciogliere
lentamente a fuoco basso, aggiungere cinque Mars e farli sciogliere sempre
lentamente. Versare nella pentola un pacco di riso soffiato non
dolcificato e mescolare finché il tutto non diviene una pasta compatta.
Versare il composto in uno stampo per ciambella e lasciar raffreddare a
temperatura ambiente. Ideale per la merenda delle bimbe golose come me...
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Lo zio Bruno (il
marito della zia Agnese). Da ragazzo...già teutonico. |
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MAMMA E
LE SUE LINGUINE AL SALMONE
Quando le linguine sono quasi cotte, in una padella
piuttosto capiente ed antiaderente far dorare un filo di olio di oliva e
uno spicchio d'aglio. Aggiungere del salmone affumicato tagliato a
listelli sottili e far scottare per dieci secondi. Aggiungere del
prezzemolo fresco tritato e infine le linguine non troppo scolate.
Ripassare per altri due minuti e servire caldissime. Aggiungere, se
necessario, dell'altro olio di oliva a crudo. |
La mia mamma ed io
alla Quintana di Foligno |
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NONNA
MARIA E LA FRITTURA ASCOLANA
Non è certo per chi è a dieta questa frittura che
comprende: cotolette di pollo, olive ascolane e crema fritta. Le cotolette
non sono difficili da preparare, ma mia nonna le passava prima nell'uovo,
poi nella farina bianca, poi di nuovo nell'uovo e infine in un pangrattato
finissimo. Per le olive ascolane occorrono delle olive grandi e verdi,
molto tenere. Vanno snocciolate a freddo e a mano (ci vuole un
ingegnere!). Poi vanno rosolate in una padella antiaderente con olio e
grasso di prosciutto dell'arista di maiale, della polpa di manzo, del
petto di pollo. La carne va poi macinata e va condita con olio, sale, pepe
e un po' di conserva di pomodoro sciolta in poco brodo caldo. Infine, si
farciscono le olive con il ripieno, si panano due volte come ho già
spiegato prima e si friggono in olio extravergine di oliva. La crema
fritta, poi, non si mangia come dessert, ma fa parte del piatto unico. Si
prepara una crema pasticcera piuttosto solida e poi si impana e si frigge.
Buon appetito! |
Mia nonna Maria è
la vecchietta in vestaglia dietro il tavolo |
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PAPA' E
GLI SPAGHETTI ALLA DE MICHELIS
De Michelis era un amico di famiglia in illo tempore. Fu
lui ad inventare questi spaghetti molto buoni, che tra l'altro fanno anche
la loro figura. Si prepara un comunissimo sugo con il tonno ( già di per
se molto gustoso) e vi si aggiunge, poco prima di ultimare la cottura
degli spaghetti, della panna non troppo densa. Si condiscono gli spaghetti
et voilà! Pesce e panna? Dicevano i più schizzinosi. E si leccavano le
dita! |
Il mio papà e due
dei suoi tre fratelli durante la prima comunione |
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IO E LA
MIA FAMOSA CROSTATA AI FICHI E AI FRUTTI DI BOSCO
Quanti scettici sulla mia cucina ho conquistato con
questa semplice ricetta! Si prepara la pasta della crostata con un etto di
fecola e due di farina 00, si aggiunge lo zucchero, un panetto da 150 gr
di burro, due uova non ghiacciate, un po' di latte caldo con una scorzetta
di limone (solo la parte gialla) e si impasta vigorosamente. Quando la
pasta è compatta e il forno è caldo (circa 250° C) si aggiunge il
lievito per dolci (una bustina) e amalgama bene. Infine si stende la pasta
su uno stampo piatto per dolci tenendo da parte una pallina per le
decorazioni e lasciando i bordi piuttosto grossi. Va steso, quindi, uno
strato di marmellata dietetica o fatta in casa di frutti di bosco (la
conserve che si comprano non vanno bene, perché contengono praticamente
più acqua e zucchero che frutta). Non deve essere troppo dolce, insomma.
Stendere, poi, delle fettine di fichi verdi piccini ma molto maturi su
tutta la crostata e decorare con le classiche striscioline di pasta.
Infornare subito, cuocere per circa 40 mm e servire tiepida. |
Io e mia cugina
Letizia. |
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Io in altalena. |
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