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MUSICA

ELISA - sembra essere rimasta in quella fase dell'adolescenza in cui non si può fare a meno di essere intellettualistici in modo estremo ed insieme un po' aspri, indefiniti, fluttuanti. Mi piace il contrasto fra le sue interpretazioni già molto sapienti e la sua figuretta casalinga. Mi piace anche il senso di artigianalità delle sue canzoni, che sembrano composte per divertire i suoi amici, e del suo sito. Tutto l'opposto delle pompose confezioni di altri artisti che, a volte, dopo anni di jet set, modelle, rapporti professionali con ottimi musicisti, non sono ancora riusciti a perdere quella patina di volgarità che nessun fotografo famoso riuscirà a celare. 

vita, opere e miracoli

Elisa è nata a Monfalcone, in provincia di Gorizia, 22 anni fa. Ha iniziato ad appassionarsi alla musica da giovanissima - in molti la descrivono come una bambina prodigio - collezionando subito una serie di importanti esperienze come fare cabaret, suonare in un'orchestra swing, in un gruppo punk e da sola nei piano bar della sua zona, il tutto senza mai smettere di lavorare per mantenersi.

Il suo talento è stato notato quasi subito dall'ambiente discografico, e nel 1996 è arrivato il contratto con la Sugar di Caterina Caselli, subito seguito da un paio di trasferte americane.
E' stato proprio a Berkeley, in California, che Elisa ha scritto e registrato le canzoni che compongono "Pipes & flowers", il suo primo album uscito nel 1997. A precederlo, nel maggio dello stesso anno, era uscito il singolo "Sleeping in your hand", brano che metteva in evidenza sin da subito le grandi qualità di Elisa e otteneva uno stupefacente airplay radiofonico.



"Pipes & flowers" è registrato sotto la guida di uno dei più affermati produttori del mondo, Corrado Rustici (Zucchero, Whitney Houston), e offre, oltre a "Sleeping in your hand", altri due singoli di grande successo come "Labyrinth" e "A feast for me", che gli consentono di superare abbondantemente le 250mila copie vendute, cosa decisamente più unica che rara per un album di debutto in Italia. Elisa canta in inglese, ma questo non sembra diminuire la comprensibilità della sua musica e, a conferma della sua annata felice, il Premio Italiano della Musica istituito dal quotidiano La Repubblica e Radio Deejay le assegna un award come "Migliore Rivelazione Italiana dell'Anno".

Parallelamente agli importanti riconoscimenti artistici che le arrivano in quei mesi in Italia - dove Elisa, oltre ad esibirsi in un lungo tour nei club, suona di fronte ai 40mila dell'Heineken Jammin' Festival (in scaletta con lei c'erano Tori Amos, Ben Harper, Natalie Imbruglia e Kula Shaker) e riceve un Premio Tenco nella categoria "Migliore opera prima" - Elisa lavora alacremente al lancio all'estero di "Pipes & flowers", partecipando come unica supporter al tour europeo, estivo e autunnale, di Eros Ramazzotti.

Nell'ottobre del '98, poi, Elisa pubblica un nuovo singolo, "Cure me", inserito in seguito nella ristampa di "Pipes & flowers": alcuni credono di intravedere in quella canzone la nuova direzione verso cui si sta muovendo la giovane artista di Monfalcone, ma con il senno del dopo si può dire che "Cure me" era forse l'ultima canzone che mancava ad un album perfetto come "Pipes & flowers".

Dopo quel singolo arriva un periodo di riflessione, nel corso del quale il gruppo di lavoro che aveva partorito il primo album prende strade diverse. Elisa rimane da sola, e con attenzione sempre maggiore si interroga su quale sarà il nuovo corso da dare alla sua musica. Sono mesi di viaggi e incontri, ma anche di duro lavoro, nel corso dei quali Elisa dà lentamente forma alle 30 canzoni da cui si partirà per realizzare il nuovo album.

Parte di queste canzoni seguono Elisa a Londra, nell'aprile del '99, per essere preprodotte insieme a Darren Allison (Spiritualized, Divine Comedy, Skunk Anansie): a giugno arriva addirittura Howie B., che dopo aver ascoltato con entusiasmo le nuove canzoni di Elisa, decide di produrne due, "7 times" e "Come and sit". Il lavoro prosegue a Londra per altre due canzoni, "Happiness is home" e "Gift", ma con un altro produttore, Roberto Vernetti, probabilmente il più innovativo tra i giovani produttori italiani. Il resto dell'album viene registrato a Bologna, tra il novembre '99 e il marzo del 2000, con la preziosa collaborazione di Leo Z. e Mauro Malavasi.

Elisa torna ufficialmente in scena il 31 marzo del 2000 con il singolo "Gift", accompagnato dal video di Alessandra Pescetta (Ligabue, Negrita). Il nuovo album, intitolato "Asile's world", esce invece il 5 maggio 2000. Il nuovo gruppo che la accompagnerà in tour vede la presenza di Bruno Farinelli alla batteria, Max Gelsi al basso, Giorgio Pacorige al piano, Andrea Ghigonott alle chitarre, Luigi Pulcinelli al campionatore e programmatore, e di un Dj.

link

http://www.elisaweb.it

http://digilander.iol.it/bonadea/elisa/home.htm

SANTANA - è soprattutto un ottimo musicista. Preferisco togliergli di dosso politica e impegno sociale e sentirlo, finalmente, suonare. In fondo, è quello che sa fare meglio.

vita, opere e miracoli

Carlos Santana (20 luglio 1947, Autlàn de Navarro, Messico), figlio di un violinista mariachi, inizia a suonare la chitarra in gruppi di stampo afro-cubano nei locali di Tijuana.

A metà anni '60 si trasferisce nella ribollente San Francisco dove forma la Santana Blues Band, un gruppo dedito a mescolare jazz, blues, afro e musica latino-americana. Poco dopo adotta il nome più snello di Santana, calzante preambolo ad un destino caratterizzato da un'estrema mobilità dei musicisti che circondano il leader.

È Bill Graham l'artefice del loro debutto al leggendario Fillmore (documentato dal doppio live Live At The Fillmore '68 pubblicato nel 1997). In breve tempo si impongono come uno dei fenomeni più interessanti della variopinta scena californiana, soprattutto per lo straordinario talento chitarristico di Carlos (che nel 1969 debutta su album suonando in The Live Adventures Of Mike Bloomfield And Al Kooper) e per lo spirito gioioso e caleidoscopico che caratterizza i concerti.
È al Festival di Woodstock che il gruppo arriva al vasto pubblico grazie a un'incendiaria versione di Soul Sacrifice. Sul palco sono presenti, oltre a Carlos Santana, il tastierista Gregg Rolie (1947, Seattle, Washington, Stati Uniti), il batterista Michael Shrieve (1949, San Francisco), il bassista David Brown (1947, New York City), i percussionisti José Chepito Areas (1946, Leòn, Nicaragua) e Mike Carabello (1947, San Francisco).

La Columbia li mette sotto contratto e pubblica Santana (agosto 1969), un album di grande successo la cui ricetta vincente ruota attorno a brani come Evil Ways, Jingo e la stessa Soul Sacrifice: torridi tour de force guidati dalla fluida chitarra elettrica del leader e resi pulsanti dall'hammond di Rolie, adagiati su una formidabile base ritmico-percussiva dai sapori afrocubani e latineggianti che rimane caratteristica saliente indipendentemente dagli innumerevoli cambi di formazione.
Abraxas (settembre 1970) è un album leggendario, un'altra opera superlativa baciata da un grande successo internazionale grazie a brani quali Samba Pa Ti, Oye Como Va (di Tito Puente) e Black Magic Woman (scritta da Peter Green dei Fleetwood Mac).
Santana III (settembre 1971), nonostante l'ingresso in formazione del secondo chitarrista Neal Schon (1954, Stati Uniti), del vulcanico percussionista Thomas "Coke" Escovedo (1941, California - 1985, California) e cinque settimane al numero uno delle classifiche statunitensi grazie a Everybody's Everything e Guajira, mostra alcuni segni di ripetitività.

A partire dal 1972 il chitarrista inizia a sperimentare nuove avventure musicali: prima esce Carlos Santana & Buddy Miles Live (giugno 1972), esplosivo e torrenziale resoconto di una jam session hawaiiana con l'ex batterista dell'Eletric Flag e della Band Of Gypsys di Jimi Hendrix e, nell'ottobre dello stesso anno, viene pubblicato lo stupendo Caravanserai dove la formazione si "apre" a ospiti e a influenze più cerebrali e jazzate, il cui intrinseco valore viene premiato da un ragguardevole successo commerciale (la strumentale Song Of The Wind diventa uno dei cavalli di battaglia della band). Tutto ciò non trattiene Carlos dall'intraprendere la strada spiritual-religiosa al seguito del guru indiano Sri Chinmoy, adottando il nome di Devadip.

In questa nuova veste mistica pubblica Love Devotion Surrender (1973) assieme al chitarrista jazz John McLaughlin, Illuminations (settembre 1974) con Turya Alice Coltrane (moglie del leggendario John Coltrane), Welcome (novembre 1973) e il prezioso Bomboletta (ottobre 1974) accreditati alla New Santana Band (orfana di Rolie e Schon, migrati a formare i Journey e Michael Shrieve occupato a suonare anche con Stomu Yamashta e formare i suoi Automatic Man e, in seguito, i Novo Combo) in cui convergono nuovi musicisti di estrazione jazz rock.


La fama si allarga con una raccolta milionaria (Greatest Hits del luglio 1974) e Lotus (maggio 1974, ma disponibile sul mercato statunitense solo nel 1991!), uno splendido triplo album dal vivo registrato in Giappone nel luglio 1973 dove gli elementi caratteristici della musica del gruppo trovano una forma più compiuta e coinvolgente in improvvisazioni free a beneficio di brani immortali come Samba De Sausalito, Oye Como Va, Incident At Neshabur e Toussaint L'Overture.

Nella seconda metà degli anni '70 (e per buona parte degli '80) la musica dei Santana virerà pericolosamente verso forme di easy listening patinato, talvolta venato di hard rock non sempre all'altezza della fama e delle capacità del gruppo. Amigos (marzo 1976) e Festival (gennaio 1977) sono grandi successi commerciali (grazie a strumentali di stampo melodico come l'insipido Europa e Revelations), ma la vena creativa  non è più neanche lontamente quella di un tempo, nonostante la presenza di musicisti assai quotati (il cantante Greg Walker, il batterista Leon Ndugu Chancler, i percussionisti Armando Peraza e Chepito Areas, il tastierista Tom Coster).

Il doppio Moonflower (ottobre 1977), parzialmente inciso dal vivo, porta al successo la rivisitazione di She's Not There, una canzone del 1964 del gruppo britannico The Zombies.
Gli scialbi Inner Secrets (ottobre 1978) e Marathon (settembre 1979) mescolano i caratteristici elementi latini a tentazioni funk e hard rock, non riuscendo a mascherare un deterioramento qualitativo solo in parte risollevato da Zebop! (aprile 1981).
Anche i successivi Shango (agosto 1982) e Beyond Appearances (febbraio 1985) soffrono della stessa evidente stasi creativa, appannati da un pop poco gradito perfino alle più "qualunquiste "stazioni radio in FM statunitensi.

In questi anni Devadip Carlos Santana dà il meglio di sé in progetti solistici, come Oneness: Silver Dreams, Golden Reality (marzo 1979), The Swing Of Delight (agosto 1980), un doppio album realizzato con musicisti già nella band di Miles Davis (Herbie Hancock, Wayne Shorter, Ron Carter e Tony Williams) e Havana Moon (aprile 1983) quest'ultimo impreziosito da illustri ospiti quali Booker T. & The MG's, Willie Nelson, The Fabulous Thunderbirds.
Il nome del gruppo (nonostante il basso livello qualitativo degli album datati anni '80) continua a godere di una popolarità eccezionale grazie a un live act sempre entusiasmante (memorabile, a tal proposito il tour del 1984 assieme a Bob Dylan) e alla costante presenza nell'organico di musicisti notevolissimi. Freedom (febbraio 1987) e Blues For Salvador (ottobre 1987) riscattano, in parte, le deludenti prove delle decade degli anni '80, mostrando un Carlos (non più Devadip) Santana vitale e all'altezza della sua fama.

Un acclamato tour mondiale con Buddy Miles riporta il gruppo ai fasti di un tempo e prepara alle celebrazioni del triplo antologico (contenente svariati inediti) Viva Santana! (agosto 1988), a cui fa seguito una riuscita collaborazione con il bluesman John Lee Hooker (The Healer, 1989).
In compenso gli album Spirit Dancing In The Flesh (giugno 1990), Milagro (1992) e Santana Brothers (settembre 1994) non aggiungono nulla di nuovo al curriculum del chitarrista.
Sono un poderoso disco dal vivo (Sacred Fire - Live In South America, ottobre 1993), una vibrante apparizione a Woodstock '94 e un bel box set retrospettivo (Dance Of The Rainbow Serpent, 1995) a ricordare il grande contributo di Santana all'espansione della musica dell'anima.

link

http://digilander.iol.it/Buglione/S/Santana.htm

http://digilander.iol.it/gianniv/music/htm/album.santana.santana_jam.94.htm

http://digilander.iol.it/latigna/Musica/santana.htm

http://www.santana.com

R.N.T. - sono certamente un po' "tarocchi", nel senso che a volte imitano un modo di suonare che appartiene ad un mondo che non solo non è il loro, ma che non li accoglierà mai senza arricciare il naso. Però c'è da dire che cantano in italiano, a volte, e questo mi piace come mi piacciono tutte le contaminazioni culturali, specie se sono allegre e disimpegnate. Infatti, mi sembra di aver capito, finora, che stare insieme divertendosi sia meglio che stare insieme per forza. 

vita, opere e miracoli

I Reggae National Tickets nascono nell'Agosto del 1993 da un'idea di Stena, il cantante, e Fabietto, il chitarrista, partendo dal presupposto di comporre e suonare pezzi propri. Il genere che andava delineandosi era un reggae a cavallo tra le sonorità mediterranee e le pure influenze giamaicane. I gruppi della scena italiana che ispirarono la band furono 99 Posse, Africa Unite, Pitura Freska, mentre per la musica oltre confine la musa fu rappresentata da nomi sacri del reggae quali Bob Marley, Steel Pulse, Big Mountain ed altri meno conosciuti. 

Dalle piccole esperienze maturate sulla scena provinciale nacque Metropoli Selvaggia, demotape datato 1994: un prodotto fresco ed originale che valse il premio di miglior demo emergente '94/'95 al concorso Liberi Gruppi di Radio Popolare Network, seguito nel 1995 dal festival Arezzo Wave che vide partecipi i RN Tickets come nuova proposta. Da queste esperienze si aprì la strada per il giovane gruppo, con un numero sempre maggiore di concerti ed esperienze su tutto il territorio italiano. 

Il 1996 portò alla realizzazione di Squali, cd autoprodotto che vantò la collaborazione in consolle di Madasky, tastierista e membro fondatore degli Africa Unite (grande manipolatore di suoni), personaggio che si rivelò poi fondamentale per la crescita del gruppo. Nel frattempo arrivò anche un minimo di notorietà, e dopo un tour di circa 90 concerti dal vivo e qualche apparizione televisiva (Segnali di Fumo, su TMC), i RN Tickets partorirono Un Affare Difficile, un disco che si apriva a 360 gradi verso il drum'n'bass e la musica in generale, pur mantenendo le caratteristiche fondamentali del reggae. Questo nuovo album vide al mixaggio Madasky e alla produzione artistica Carlo U. Rossi. 

Fu pubblicato su etichetta 99-Flying, e uno dei brani (Cultura) vide la partecipazione di Luca 'Zulu' Persico, voce dei 99 Posse. I RN Tickets in tour parteciparono a festival importanti: Adidas Street Ball, Max Generation, Metarock, Rototom Sunsplash, ecc. Il 1998 è l'anno di Lascia Un Po' Di Te, un prodotto frutto di 5 anni di esperienze live ed orientato verso la musica black in generale: le ritmiche calde e profonde della musica giamaicana unite alle linee melodiche in stile soul/r&b old-style di Los Angeles. A questo disco parteciparono diversi personaggi di spicco: il rapper Dre Love, Madasky (mix), Carlo Rossi (produzione artistica e mix), 99 Posse (produzione esecutiva). 

Oltre a questi la partecipazione di un carissimo amico del gruppo, il cantante giamaicano Bunny Selassie, la cui collaborazione ha dato vita a Feel The Vibes (recentemente pubblicata anche in versione remix, realizzato da Neffa). Lascia Un Po' Di Te è un disco ricco di influenze musicali ma che conserva le caratteristiche fondamentali proprie della reggae music: uscì nel mese di Maggio '98 su etichetta BMG, una major a cui il gruppo è approdato grazie anche all'appartenenza alla scuderia Nove Nove, il progetto discografico che lega il proprio nome alla band napoletana dei 99 Posse. 

Il 1998 è un anno che risulterà importante per la storia dei RN Tickets: la notorietà cresce, grazie anche a qualche passaggio televisivo: il video del singolo Ti Sento trasmesso dalle più importanti emittenti musicali (TMC2, MTV, Match Music Satellite), la partecipazione a programmi come Help!, Roxy Bar e Showcase su TMC2, Com'è su D+ e a comparse televisive su TMC2 (Adidas Streetball), MTV, Match Music Satellite e Rai Due (TG2). Alla tv si aggiunge la partecipazione a manifestazioni e festival importanti: Adidas Streetball, Match Music Itinerante, Enzimi, Festival Caraibico di Roma, Fenner Festival, Palavobis e Rototom Sunsplash. 

In questa 5a edizione del Rototom Sunsplash (il raduno reggae nazionale) i RN Tickets vengono scelti, tra le 15 migliori band reggae italiane, dall'organizzatore e promoter del Reggae Sunsplash giamaicano, Mr. Rae Barrett, per rappresentare l'Italia all'edizione '99 del suo festival in Giamaica, ad Ocho Rios. Da questa splendida sorpresa nasce anche un brano, Ambassador. Una nuova spinta insomma per i RN Tickets, che dopo il fortunato tour estivo si improvvisano promoter e organizzano per Natale il tour Progetto Ambassador, che ha visto tra gli altri la partecipazione del giamaicano Bunny Selassie e della brava cantante inglese Dawna Lee, con i RN Tickets nell'insolito ruolo di backing band. 

E venne il 1999. I RN Tickets, ansiosi di esibirsi in Giamaica, si chiudono in studio di registrazione e gettano le basi del nuovo disco, che viene in parte registrato appunto nella patria del reggae: il Reggae Sunsplash viene posticipato, ma il gruppo non rinuncia al viaggio e alla possibilità di lavorare in un prestigioso studio, il Gee Jam di Port Antonio, nel quale registrano anche le partecipazioni di artisti quali Aston 'Familyman' Barrett (bassista degli Wailers di Bob Marley), Manuel Stain, Quizz, Lisa Dainjha, Bunny Selassie, Bobo. Mentre il nuovo cd è quasi ultimato, la BMG pubblica Suono, singolo oggi programmatissimo da tutte le più importanti emittenti radiofoniche italiane, di cui viene realizzato anche un video (girato a Port Antonio, in Giamaica). 

Il 14 Maggio è la data in cui viene ufficialmente distribuito il nuovo album: si intitola La Isla e rappresenta la migliore espressione dei RN Tickets, che compiono un ulteriore passo di avvicinamento al reggae. Il tour che segue riscuote buoni consensi, tanto che si pensa alla realizzazione del video di Cose Che Succedono, singolo uscito solo per le radio, girato interamente a New York. Arriva il 2000, e il nuovo millennio porta grandi novità: nel mese di Marzo un minitour con la reggae band jamaicana del momento, i Morgan Heritage, con i quali viene incisa anche I&I Praises. In estate i RN Tickets aprono le serate del tour italiano di Ziggy Marley & The Melody Makers, compresa quella del Rototom Sunsplash 2000. Ma le sorprese non finiscono qui: in Agosto la band di Stena vola in Jamaica, a Montego Bay, dove partecipa all'International Night del Reggae Sumfest 2000, il più importante festival reggae del mondo, a fianco di gruppi del calibro di Third World, Steel Pulse, Morgan Heritage. 

Pochi giorni dopo la band italiana ha l'onore di suonare anche nel ghetto di Kingston, nel Trenchtown Cultural Yard: è la prima volta nella storia che un gruppo di bianchi si esibisce nel cortile che vide crescere il padre del reggae, Bob Marley. Ottimi i consensi dei jamaicani, e artisti come Bushman e Junior Kelly chiedono addirittura di esibirsi con i RN Tickets, che entusiasti hanno accettato l'invito dando luogo ad una indimenticabile performance. Al loro ritorno esce il nuovo singolo e il nuovo video, Il Mondo, alla cui stesura del testo ha collaborato Jovanotti. Poche settimane dopo arriva il momento tanto atteso: l'uscita di Roof Club, il nuovo album.

link

http://www.rntickets.it

http://digilander.iol.it/roddino/reggae_national_tickets_________.htm

 

Leggi anche la versione precedente! Ci troverai Chopin, Lauryn Hill, Aretha Franklin, Billie Holiday e Ligabue.