Il suo titolo preciso è: "Convento di S.Francesco ai ferri".
Il Convento è stato fondato da Fra' Agnolo della nobile famiglia degli Agnelli intorno al 1211. S. Francesco fu a Pisa diverse volte dal 1212 al 1221.
Degna di rilievo è la Sala Capitolare, detta anche di San Bonaventura, perchè nella Pentecoste del 1263 vi fu celebrato il Capitolo Generale, essendo presente e presidente
S. Bonaventura da Bagnoregio Ministro Generale. La sala è stata affrescata dal grande pittore Niccolò di Pietro Gerini.
La Chiesa è a forma di croce, con una sola grande navata e un piccolo transetto con sei cappelle absidali più la Cappella grande, con il coro e l'altare maggiore. La Cappella centrale è affrescata da Taddeo Gaddi, discepolo di Giotto. La vetrata istoriata centrale non è tutta originale.
All'altare maggiore in marmo bianco si trova un polittico di Tommaso Pisano, figlio del grande Andrea Pisano. Nel 1613 la chiesa fu tutta imbiancata e cosí la maggior parte della decorazione pittorica è andata perduta.
Degna di nota la cappella di S. Francesco con la tavola lignea rappresentante S. Francesco e storie dalla sua vita di Bonaventura Berlinghieri da Lucca.
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Nella cappella ove è sepolto il famoso Conte Ugolino c'è un polittico di scuola senese. Veramente bella è la sagrestia con affreschi di scuola giottesca.
Il Convento, abbastanza grande e con due chiostri, fu soppresso una prima volta il 19 agosto 1786, essendo guardiano il P. M. Giuseppe Bigi. Presero possesso del Convento, sagrestia e chiesa, con tutti i suoi beni, sia mobili che immobili, i Padri Agostiniani di S. Nicola per ordine del Granduca.
Nel 1817 il Convento ritornò all’Ordine per opera del P.M. Giuseppe d’Arezzo. Fu nuovamente soppresso nel 1866 dal governo italiano. La Chiesa ed il Convento furono riaperti il 1 gennaio 1901. Vi fu ripristinata la famiglia religiosa con il P. M. Francesco Berti come Guardiano. Il 1 marzo 1962 fu affidata al Convento la Parrocchia con il titolo di S. Francesco al Pratale.
Attualmente vi risiedono nostri religiosi polacchi e svolgono attività parrocchiale, conventuale e di servizio ai poveri.
Testo a cura del P. Umberto della Tommasina.
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