Alia nel cuore


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Testimonianze

UNA VISITA A SANTA CROCE CAMERINA


La storia del mio paese, per quanto lacunosa, mi ha sempre interessato.
L'apertura di questo sito mi è servito da supporto per raccontare a voi lettori le mie scoperte di storia e microstoria che gran parte degli aliesi tuttora ignora.
Oggi voglio parlarvi di un paese, Santa Croce Camerina (RG), che con Alia condivide il nome dei sui fondatori, ovvero la famiglia Celestri .

Giovanni Battista Celestri nel 1598 ottenne la licenza di riedificare Santa Croce Camerina nei pressi dell'antica colonia siracusana Kamarina e successivamente, nel 1600, fu nominato
Primo Marchese di Santa Croce.
Fu suo figlio Pietro che sposando donna Francesca Cifuentes divenne barone di Lalia, a legare la storia del nostro paese collinare a quello di un paesino marino che già iniziava a popolarsi in quella val di Noto .

Per generazioni, quindi il destino di questi due paesi, è stato guidato dalla stessa famiglia.
Successivamente, con il declino del feudalesimo, comparvero i
gabellotti e si assistette al passaggio dallo Stato e Terra di Alia, un paese feudale, a Comune di Alia, paese demaniale.
L'antico
Consiglio civico, formato da giurati scelti dai baroni, fu sostituito dal decurionato (10 decurioni) scelti dall'Intendente di Palermo da una lista di persone eleggibili, appartenenti al ceto dei borgesi.

Furono quindi i nuovi amministratori dei due Comuni, con le loro scelte e con le loro strategie , a determinare percorsi diversi di sviluppo economico e sociale che hanno condotto alla realtà che oggi questi due paesi vivono.
Tralascio l'aspetto economico-politico, poichè quello che vorrei invece farvi notare è la differente sensibilità dimostrata dalle diverse amministrazioni comunali, fin dal secolo scorso, in relazione alla ricerca storiografica di queste due cittadine, possiamo rilevare alcune differenze che vado a descrivere:

  • le chiese madri dei due paesi, erano entrambi soggette a “jus patronati” dei marchesi Celestri ed all'epoca all'interno delle cripte venivano conservati i loro corpi e quelli dei discendenti, ma mentre a Santa Croce le spoglie del fondatore del paese oggi vengono esposte in bella mostra all'ingresso del Duomo, ad Alia nella Chiesa Madre, non esiste alcun riferimento storico che faccia risalire la paternità della famiglia Celestri. Le tombe dei fondatori di Alia e dei suoi discendenti, prima sono state depredate e poi sono state coperte dai detriti dell'ultima ristrutturazione che ha portato all'aggiunta della navata di sinistra;


  • camminando per Santa Croce Camerina, ci si imbatte spesso in lapidi o monumenti che rievocano episodi storici: nella piazza in cui sorge il palazzo Celestri, oggi si trova un monumento che riproduce la pergamena della “licentia populandi”, all'ingresso laterale del Duomo vi è una lapide che ricorda la fondazione della Chiesa Madre ect. Camminando per le strade di Alia, l'unico segno tangibile che le nostre generazioni hanno lasciato in ricordo dei fondatori, è il cartello che indica il nome di una via intitolata a P. Celeste...


Chi ha orecchie per intendere... intenda.



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