Alessandro Mancuso, attore e cantautore genovese, attivo nel teatro dal 1988, ha lavorato per molti anni nella Compagnia "La chiave di Campopisano" di Genova, specializzata in satira, cabaret e teatro umoristico.
Lascia
Bergamo dopo 18 anni di permanenza fatta di vita, di incontri, di
scuola e soprattutto di spettacoli di canzoni e di storie raccontate, a
voce o per iscritto. Il cantastorie torna nella sua terra, a Genova, e
dopo tre anni di inattività compositiva (2006-2009), decide la stesura
di uno spettacolo interamente nuovo proprio per congedarsi dai tanti
che nella nostra provincia lo hanno seguito per quasi due decenni,
sperando di riuscire a raccoglierli un po’ tutti nelle poche serate di
rappresentazione previste. 13 canzoni da eseguire solo in scena, con
l’ausilio di basi pre-registrate, allo scopo di essere più libero per
l’interpretazione di tipo teatrale, e in qualche caso con
l’accompagnamento della sua immancabile chitarra; monologhi scarni, per
lo più introduzioni ai brani cantati, con le uniche eccezioni di “In
prima convocazione”, brano di taglio cabarettistico, e “Aristarco
Scartafaccio” ripreso da una storia dello spettacolo del 1996. Ritorna
anche l’ormai tradizionale dialogo con la sgarbata voce che fu già del
“Bancomat” e del “Servizio ricerca clienti telefonici”, questa volta
impegnata a dare consigli di tipo… psicologico al sempre smarrito e
inerme interlocutore nel ruolo della vittima. L’argomento riguarda i
momenti della vita, i “quarti d’ora”, in cui a ciascun individuo è dato
di “assomigliare ai propri sogni”. Non sogni di carriera, di successi
economici e nemmeno sentimentali o familiari, ma sogni di un
immaginario, individuale oltre che collettivo, che mettano in contatto
con la fantasticheria interiore, l’avventura, il guardarsi vivere di
ciascuno con gli occhi del bambino che osservi incantato l’eroe
preferito delle letture. Purtroppo questi quarti d’ora di eroismo
interiore e privato vanno conquistati a caro prezzo; occorre passare
attraverso fatiche e lordure del quotidiano che consentono, nello
spettacolo, di far emergere sia il lato melanconico e riflessivo che il
lato apertamente comico, burlesco e satirico delle canzoni. Si parla
quindi anche di piccole vergogne personali così come di grandi vergogne
sociali e politiche, e ci si ride sopra, in versi, in rima, in ballata.
Mancuso ha scritto e interpretato nove spettacoli di teatro-canzone, ha lavorato presso il Piccolo Teatro di Campopisano (Genova), ha collaborato con RadioDue RAI, con il Teatro Prova e con il Caffè Letterario (Bergamo), ha pubblicato cinque libri e alcuni CD di canzoni, tutti editi dalla casa editrice Golden Press di Genova.
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