Istituto Professionale di Stato per l'Agricoltura e l'Ambiente "C.P. Strampelli"

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La castagna
 

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L’autunno è quella straordinaria stagione che, insieme al vino nuovo, ci regala un altro fantastico prodotto della nostra terra. Un frutto assolutamente biologico, tipico di alcune aree del reatino con terreni acidi: la castagna.

Nella provincia di Rieti il castagno vegeta estesamente nelle aree della media montagna e nella parte più interna del territorio, lungo il confine con le province di Ascoli, Teramo e L’Aquila. Nel comprensorio si possono distinguere due aree: quella di Antrodoco – Borgovelino con il Marrone e quella del Cicolano con la castagna Rossa.
La coltivazione del marrone interessa prevalentemente i comuni di Antrodoco, Borgovelino, Micigliano e Castel Sant’Angelo.In questi ultimi anni assistiamo ad un rilancio della coltivazione, per effetto di un aumento della domanda di frutti e legname e dell’attenuarsi delle principali malattie della specie che sono il cancro del castagno ed il mal d’inchiostro.
Il marrone è una pianta longeva, di grande mole. Esso comincia a fruttificare tardi, intorno ai 10 – 15 anni. Fiorisce in giugno e l’impollinazione è dovuta al vento, dunque si dice anemofila.
Il frutto è un achenio o riccio che si apre in quattro valve, contenente due o tre castagne delle quali una, di maggior pezzatura, è la più importante.

uLa raccolta del frutto viene fatta manualmente e generalmente ultimata nel mese di ottobre.
Ogni pianta ottiene una produzione variabile tra i 35 ed i 40 chilogrammi.
Le operazioni colturali nei castagneti sono di regola limitate alla ripulitura del terreno. Le potature sono praticate irregolarmente. Interventi di ringiovanimento e di risanamento della chioma vengono effettuati saltuariamente, all’incirca ogni cinque anni. In alcuni casi viene praticato il taglio delle piante deperienti ed il successivo innesto dei polloni.
Gran parte del prodotto ricavato nel territorio dei comuni di Micigliano, Castel Sant’Angelo, Borgovelino ed Antrodoco confluisce per la lavorazione presso la Cooperativa Velinia che si trova a Borgovelino.
I soci della cooperativa conferiscono in sacchi i quantitativi di castagne raccolte, riversandoli direttamente nella tramoggia che è una vasca raccoglitrice. Tramite un nastro elevatore continuo, le castagne vengono riversate nella prepulitrice spazzolatrice dove sono liberate da foglie, terra e altri corpi estranei.

uLe castagne conferite da ciascun socio vengono suddivise in tre “categorie di grandezza” dalla macchina pezzatrice:i marroni più grandi che sono la prima scelta; i marroni mediamente grandi che sono la seconda scelta;i marroni più piccoli di terza scelta.
Ciascun quantitativo viene pesato separatamente e ad ogni socio è pagato un prezzo finale in proporzione alle categorie di pezzatura dei marroni conferiti. Ovviamente la prima scelta riceverà il prezzo maggiore.
Per una migliore conservazione, le castagne vengono trasportate in appositi SILOS contenenti acqua. Le castagne rimangono immerse in acqua per cinque o sei giorni per poi subire un processo di asciugatura di uguale periodo
Le castagne, curate ed asciugate, vengono riversate in macchinari che effettuano una ulteriore pulitura e, quindi, gli operatori procedono alla selezione dei frutti, eliminando quelli rovinati, malati o rotti

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