Anima Perduta

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La morte ancora è giunta a farmi visita una volta, ma nuovamente sono tornato in vita solo per sperare che essa torni a riprendermi presto e a strapparmi dal mio destino di dolore e sofferenza.

L'oscurità mi avvolge, mi penetra le carni: la sento dentro di me agitarsi e pervadere ogni fibra della mia essenza.

Un bruciante dolore al petto mentre lentamente riprendo conoscenza.

Giaccio su di un letto di legno in una stanza umida, fiocamente illuminata da alcune candele appese alle pareti.

Mani e gambe sono legate mentre lentamente torno alla vita.

“Uh uh uh…”

Una macabra risata mentre percepisco qualcuno che si sta avvicinando.

Un essere appare ad osservarmi.

E' avvolto in un ampio mantello completamente bianco, con ricche decorazioni in oro a rifinire l'abito come fossero paramenti sacri. Un cappuccio gli ricopre il volto nascondendolo in un'oscurità senza fine che sembra assorbire ogni luce e collegarsi ad una dimensione senza fine, popolata di vuoto e incubi.

Due luci azzurre tuttavia provengono da quell'oblio e mi fissano compiaciuti.

Gli occhi della morte e del male.

“Uh uh uh…ce n'è voluto Bereg…”

Conosce il mio nome…

“Hai vagato a lungo nel limbo…la tua anima ha cercato di sfuggire agli effetti del mio incantesimo…”

Non comprendo: quale incantesimo?

“Nel sogno indotto hai tentato di resistermi cercando rifugio e contatto tra i vivi…”

Allora non stavo sognando…allora non era un sogno…

“Uh uh uh…”

Nuovamente quella macabra risata.

“Non stavi sognando, Bereg, quella era la realtà. Quello che hai visto era il mondo che conoscevi e a cui hai cercato di aggrapparti…ma ormai…”

La paura ed il timore iniziano ad avere il sopravvento mentre realizzo il senso delle sue rivelazioni.

“…ma ormai quello è un mondo a cui non appartieni più…ora sei mio…la tua anima, strappata dal regno dei morti, ora è mia!”

Le sue parole mi colpiscono con forza, sconvolgendomi nel profondo.

“Tu sei morto, Bereg!”

No!

“Ed ora…io ti ho fatto risorgere!!! La tua anima perduta ora mi appartiene! Tu sarai uno dei miei cavalieri non morti! Uh uh uh uh! Sarai uno dei miei schiavi guerrieri!!”

Poi, dopo questa sconvolgente rivelazione, mi lascia mentre la sua risata malvagia si dirige altrove.

La verità delle sue parole invece per sempre rimarrà impressa nel mio corpo, marchio indelebile per la mia anima perduta, burattino senza vita costretto alla cieca obbedienza a quell'essere che mi ha ridato la vita.

 

 

Leonardo Colombi

 

 

 

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