Alterazione- cap 02

[Home] [Divagazioni] [eBook] [Me, myself & I] [Poesie] [Pubblicazioni] [Racconti] [Recensioni] [Vari]
 
-=Menù=-
 


 Comico - Umoristico
Fantasy
Generico
Riflessioni
Saga Carrefour

 
-= Presente su=-
 
Apocalisse
Fantasy Story
I sogni nel cassetto
Racconti
Scrivendo
 
-= Navigazione =-
 
Precedente
Prossimo
 
-=Spot=-
 

 

 

-=Capitolo 02 - Incubi, ansie, uscite =-

 

Dormì un sonno irrequieto ma privo di sogni e quando al mattino si destò, percepì chiaramente che qualcosa non andava in lui.

Si osservò allo specchio e constatò che la sua massa muscolare era ancora aumentata come se fosse un palestrato abituato agli sforzi e al sollevamento pesi.

Per un poco rimase immobile, in silenzio.

Sudava freddo mentre la sua mente cercava una spiegazione logica a quanto gli stava accadendo.

Non era normale.

Senza dubbio non era normale.

Non poteva essere normale!

Come aveva fatto in un a notte soltanto a sviluppare a tal punto il suo fisico?

Cosa sta succedendo?

Cosa diamine sta succedendo?, si domandò spaventato.

Aveva paura, ma non sapeva dire esattamente per quale motivo.

Quanto stava vivendo era incredibile e per alcuni aspetti sconvolgente ma allo stesso tempo non sapeva cosa doveva aspettarsi. E al contempo si sentiva anche così carico di energie, così invulnerabile e incredibilmente forte.

Decise comunque di chiamare al lavoro: disse che si sentiva poco bene e che quel giorno non sarebbe stato in ufficio.

Era sconvolto e decisamente preoccupato ma al telefono era riuscito a controllarsi. Aveva addirittura le mani che gli tremavano per la preoccupazione.

Non gli piaceva, non gli piaceva affatto quello che gli stava accadendo…

Trascorse alcuni minuti seduto a terra, la schiena contro il muro del corridoio, lo sguardo perso nel vuoto, le mani alle tempie e un vortice di pensieri, dubbi ed emozioni a turbarlo.

Cosa sono quelle sfere?

Cosa sta accadendo al mio corpo?

E soprattutto, perché mi sento così bene, in forma, forte oltre ogni limite?

Con un fisico del genere probabilmente forse era ovvio che si sentisse così, ma in ogni caso non era affatto normale un simile sviluppo in un lasso di tempo tanto breve. E senza esercizio o medicinali per di più!

Dopo aver riflettuto un poco e aver rivissuto con la mente gli eventi degli ultimi giorni si alzò e si diresse in cucina.

Aveva fame.

Buon segno, si disse.

E mentre mangiava prese la decisione: doveva necessariamente recarsi da un medico o da qualcuno che potesse verificare il suo stato di salute e aiutarlo a comprendere cosa stava succedendo al suo corpo.

 

Pazientò nella sala d'attesa per un'oretta circa e poi, finalmente, venne il suo turno: non ne poteva più trattenere le sue ansie e preoccupazioni e nemmeno di attendere assieme a quei vecchietti che sembravano non avere niente di meglio da fare se non occupare quella sala. Per nulla, magari.

Il medico, un uomo sulla quarantina, moro e con gli occhiali, uno di quelli che incontri e subito dimentichi, lo visitò con calma e professionalità. Addirittura si complimentò per l'ottimo stato di salute in cui lo trovava ma parve non capire le sue ansie e le sue preoccupazioni mentre Ruke cercava di fargli intendere che il suo fisico si era sviluppato “troppo rapidamente” negli ultimi tempi. Non accennò tuttavia alle sfere di energia con cui era entrato in contatto, per non sembrare folle soprattutto, o almeno questa fu la spiegazione con cui si auto giustificò.

Il medico invece, deducendo errate implicazioni in relazione a quei dubbi, candidamente gli chiese se per caso non stesse assumendo qualche sostanza illegale oppure steroidi o farmaci per lo sviluppo muscolare.

Ruke uscì dall'ambulatorio sbattendo la porta con forza. Era deluso e arrabbiato: non solo per quello che il medico aveva inteso ma anche e soprattutto per quello che non era riuscito a chiedergli temendo di sembrare pazzo. Aveva solo perso tempo, questa la sensazione, e non aveva appreso nulla.

Sfere di energia azzurre che gli entravano in corpo e gli aumentavano la massa muscolare…tsk…come se fosse qualcosa di accettabile razionalmente…o una spiegazione da fornire ad un medico!

Dannazione!

Vestiva in tuta quel giorno, la più larga che aveva e che ora addirittura gli andava quasi stretta. Nonostante il disagio che provava nel muoversi in un corpo che non sentiva più suo, alterato, quindi si recò al supermercato e dopo aver preso tutto ciò che gli pareva mancasse nella sua dispensa, rincasò. Quindi trascorse il pomeriggio in internet alla ricerca di informazioni sullo strano fenomeno che stava vivendo fino a che, verso sera una telefonata lo distolse dalla sua navigazione e gli ricordò la propria appartenenza al genere umano. Era John Summers. Se gli andava potevano trovarsi per un birra al pub dopo cena. Molto probabilmente ci sarebbero stati anche Mike e Sarah, quest'ultima forse in compagnia di un'amica. Carina a quanto pareva.

L'invito non gli dispiacque affatto e accettò volentieri.

Aveva voglia di uscire e di allontanare dalla sua mente le ansie e i dubbi che per tutta la giornata l'avevano angustiato ma anche mentre si faceva la doccia Ruke non riuscì a smettere di pensare ai cambiamenti avvenuti al suo fisico.

Di questo passo, sdrammatizzò, diventerò come Schwarzenegger o forse ancora di più!

Chissà, mi prenderanno per qualche film: già mi figuro la locandina di Rukerminator!!!

Sorrise al pensiero.

Aveva bisogno di svagarsi e di distrarsi, non poteva negarlo, ed era felice all'idea di poter trascorrere un po' di tempo con i suoi amici e di discorrere con loro di vaccate e stupidaggini. Ci sarebbe stato anche il momento per conversazioni serie, certo, di fronte ad un boccale di birra nessun argomento è inappropriato. Mai.

L'amica di Sarah poi contribuiva ad allietare la serata: era carina e l'ampia scollatura era praticamente una trappola per gli occhi che si perdevano nella contemplazione delle sue forme sinuose.

E più di una volta la sorprese anche intenta a fissarlo, persa soprattutto nell'ammirare la possanza del suo fisico. I loro sguardi si incrociarono numerose volte, una comunicazione silenziosa che con difficoltà riusciva a mascherare la curiosità ed il desiderio reciproci. E per quanto lo riguardava, Ruke sperava davvero che ci fosse la possibilità che uscisse con loro qualche altra volta o di riuscire al limite a recuperarne il numero di telefono.

E da come evolve la situazione, pensò, credo proprio di avere buone chances!

Anche gli altri comunque erano rimasti stupefatti dell'invidiabile forma fisica del loro amico: sotto gli abiti di un progettista software chi avrebbe mai sospettato dei bicipiti e dei pettorali così sviluppati? Soprattutto con una vita sedentaria come la sua…

Alla fine ti sei deciso ad andare in palestra, eh Ruke? Beh, non proprio…eddai, vorrai mica farmi credere che a stare in ufficio si diventa così…quando lavorerai sul serio anche tu forse diventerai come me…ahahah…scusate ragazzi, ma devo assentarmi un attimo…

Ruke si alzò dal tavolo e si diresse verso la toilette del locale: sentiva gli occhi di Sarah e della sua amica su di lui.

Forse quel che mi sta accadendo non è poi così male, si disse.

 

Alla toilette si osservò per un attimo allo specchio mentre attendeva di poter usufruire del gabinetto momentaneamente occupato: era davvero massiccio, forse ancor più del mattino. In ogni caso, la maglietta che aveva preso al supermercato, seppur non particolarmente degna di nota, gli stava proprio a pennello e ben evidenziava il suo fisico scolpito.

Finalmente il gabinetto si liberò ed un uomo dai lunghi capelli scuri e con addosso un impermeabile grigio uscì di tutta fretta. I due si osservarono per un breve istante: aveva degli occhi di ghiaccio, decisi, freddi e imperscrutabili. Lo guardò in un modo che a Ruke non piacque. Come se lui fosse nulla, un essere privo di valore.

Chissà perché mi ha guardato a quel modo poi…quell'arroganza…però non mi pare di conoscerlo…no, non mi risultava affatto…mah…e poi, come diamine fa ad indossare l'impermeabile in questa stagione? E' primavera inoltrata oramai…

Ruke entrò quindi nel gabinetto, chiuse la porta e quei dubbi fugaci dietro di sé e finalmente iniziò ad orinare.

Una liberazione, disse mentre chiudeva gli occhi volgendo la testa all'insù. Quando il getto ormai era al termine e la vescica praticamente vuota ringraziava, riaprì le palpebre. E in quel momento la vide.

Una sfera di energia azzurra, leggermente più grande delle altre, galleggiava sospesa a pochi centimetri dal soffitto.

Si perse nella sua contemplazione mentre questa, lentamente, iniziava a scendere verso di lui emettendo lievi scariche di elettricità.

Poi, come era accaduto con le precedenti, la sfera si unì a lui.

Venne quindi scosso da tremiti e convulsioni mentre l'energia ed il dolore gli attraversavano il corpo.

Con gli occhi bianchi ruotati all'indietro e senza emettere suono alcuno, cadde in ginocchio mentre scariche elettriche iniziarono a sprigionarsi dal suo corpo.

Dapprima semplici e flebili manifestazioni di energia, poi vere e proprie folgori che penetravano porte e muri trapassandoli con facilità. Anche il water venne colpito e le tubature iniziarono a far fuoriuscire acqua sulle mattonelle bianche e blu del pavimento.

Ruke cercava di gridare ma a causa del sortilegio era come muto mentre il dolore, a cui non riusciva a resistere, lo faceva impazzire.

Il suo corpo iniziò quindi a mutare e la sua faccia a perdere i connotati umani: la fronte prese a comprimersi mentre la bocca ad allungarsi verso l'esterno. I denti gli crebbero a dismisura come le unghie delle mani e dei piedi che si tramutarono in artigli acuminati. Il suo corpo iniziò poi a gonfiarsi divenendo, se possibile, ancora più massiccio e muscoloso. Pelo di colore scuro iniziò poi a ricoprirne la pelle mentre ossa e articolazioni si spezzavano e modificavano il loro assetto.

L'uomo, o quello che ne rimaneva, cominciò quindi a lacerarsi le carni in preda alla follia e al dolore che provava. Ma le ferite si rimarginavano all'istante mentre la trasformazione proseguiva senza sosta fino al suo totale completamente.

 

 

 

Leonardo Colombi

 

 

Creative Commons License
Opera proposta sotto una Licenza Creative Commons.

 

 

 

-=Commenti ricevuti=-

 

In attesa di commenti...

 

 

 

-=Invia un commento oppure una critica=-

Nome / Nickname :
Titolo opera :
Commento/critica :
Indirizzo mail a cui rispondere: