Capitolo 5
Parte 2
I "VECCHI"
Sì, lo so, non dovrei dire i vecchi ma usare sinonimi o perifrasi più dignitose per indicare questa categoria di persone: ad esempio “gli anziani”, “le persone che hanno raggiunto la terza età”, “degli inutili parassiti sociali” e cose così…
Non voglio essere razzista ma dopotutto non è che dallo Stato siano considerati molto meglio visto il modo in cui sono trattati dalla società, dalla stessa società che per anni, lunghi anni di sacrifici e lavoro, hanno servito.
E allora eccoli, a fare la spesa, da soli o in branco.
Arrivano in cassa bel belli come un cliente qualunque, posano la spesa, la imbustano e poi, al momento di pagare alle volte ti porgono il portafoglio e dicono ”faccia lei”. Dopotutto li capisco: ad una certa età la vista è quella che è…e poi è difficile distinguere tra monete e banconote diverse da quelle che per anni si era abituati ad usare…soprattutto quando le monete sono state realizzati con gli stessi identici colori…
E allora sorridi benevolo, “non c'è problema” affermi sicuro…apri il loro portafoglio e…all'improvviso….”Al ladro! Al ladro! Maledetto cassiere!!” urlano allarmati mentre la gente si volta verso di te mentre con una mano reggi il portafoglio del nonnino e con l'altra inizia a prelevare…
Non che sia mai capitato…però sarebbe divertente se lo facessero di tanto in tanto!
Ma chissà, forse nemmeno la sicurezza interverrebbe: “tanto, con la pensione che ti ritrovi al massimo c'avrai 10 euri là dentro…”
Ma i vecchietti in sé, a mio avviso, sono persone relativamente tranquille e che non creano problemi…e alle volte è pure bello vederli assieme a delle giovani ragazze molto più giovani di loro: “complimenti per la figlia” “Ah, questa qui? No, non è mia figlia!” “ah…complimenti lo stesso…”
Certo, questo è un caso raro, ma è bello ricordarsene.
Dopotutto, è l'immagine che più si avvicina a quella diffusa dai media, in cui gli anziani sono sempre in salute e sereni, senza acciacchi o malattie. Non come sui Simpson dove addirittura si parla di ospizi e solitudine…
Solo al supermercato esistono i vecchietti che non ti sentono quando gli parli o che hanno bisogno di sedersi o che camminano reggendosi ad un bastone…o che passano un pomeriggio sulle panchine della corsia ad osservare la gente passare solo per sentirsi parte della società e per non sentirsi soli…
Le vecchiette invece son più furbe e vanno a fare la spesa con le amiche o con i parenti o con i figli.
Ma anche in questo caso può capitare l'imprevisto…e allora ti trovi questa nonnina con tre carrelli di spesa da scaricare, imbustare e pagare e dei figli nemmeno l'ombra…
Comunque sia, gli anziani mi danno l'opportunità di riflettere sull'andazzo della nostra società…esattamente, cosa stiamo costruendo?
Non dovremmo essere prima di tutto attenti ai bisogni e alle esigenze della categorie più deboli?
Persone deboli…in effetti ci sono talvolta persone anziane che dimostrano un vigore e uno spirito che sembrerebbe più adatto a gente giovane più che a gente ultracentenaria…come mai?
Sarà il frutto di una vita trascorsa lavorando?
Sarà a causa di un'alimentazione più sana?
Sarà il viagra?
Si perché mi è capitato pure questo.
Agosto.
Sabato mattina.
Ore 9.05.
Sonnecchio in cassa tentando di stare in equilibrio sulla sedia.
Dei raggi solari, attraverso uno dei finestroni della galleria, mi illuminano (a quel tempo avevo raggiunto la buddità…) impedendomi di addorment…di…cioè…ecco…
Vabbè, ad un certo punto arriva il primo cliente.
Uno stravagante vecchietto sui settant'anni.
Indossa pantaloncini corti e ciabatte da spiaggia; una camicia chiara aperta sul petto e un cappello di paglia in testa completano il tutto.
Il fisico asciutto e abbronzato di chi è abituato a stare all'aperto.
Compra due o tre cose di poco conto, paga e poi mi chiede se può offrirmi un caffè.
Lo guardo perplesso…gli dico che lo ringrazio, che ne avrei bisogno, ma che non posso allontanarmi dalla cassa.
Mi chiede a che ora stacco.
Inizio ad allarmarmi…”ehm…finisco a sera visto che ho 8 ore di lavoro e ho appena cominciato il turno”.
E allora, solo allora, in quella mattinata di agosto, mentre la gente stava in vacanza a non fare una mazza e io ero lì a lavorare (…o quasi), quel simpatico vecchietto mi rivela la verità, mi illumina donandomi la saggezza di chi ha conosciuto e vissuto la vita in tutte le sue forme, mi insegna verità cosmiche e ancestrali come un saggio capo indiano di tempi ormai dimenticati: “No sta star qua! Va in spiaggia! Là se pien de fighe!”
E detto questo, se ne andò, lasciandomi lì a riflettere sul senso della vita…
Vedete, sembrano inutili, ma in realtà i “vecchi” sanno ancora regalare al mondo qualcosa!
Certo, possono fare i babysitter, possono portare a spasso i cani, seminare dubbio e rabbia per la strada mentre guidano la loro autovettura, possono fare le comparse ai vari funerali del paese oppure i fermaporte...
Se son gente comune.
Se non sono gente comune, ovviamente, le possibilità sono maggiori e di certo non correranno il rischio di venire portati in una casa di riposo a spegnersi lentamente qualora iniziassero a dare segni di cedimento.
Se si tratta di vecchi “vip” possono fare i magnaccia, guidare mega aziende ipergalattiche fino a che non abbiano raggiunto l'ottava o la nona età o, più semplicemente, fare il bello e il cattivo tempo dell'Italia buttandosi in politica o sniffando coca e vantandosene..
Io da grande non lo so che “vecchio” sarò…forse nemmeno avrò la pensione (un saluto al pseudo - barbone della stazione che mi ha augurato tanto bene l'altro giorno, nonostante la donazione di 1 euro fattagli!) spero solo che la società sarà evoluta a tal punto da non considerarmi un peso o un essere inutile solo perché non avrò lo stesso potere d'acquisto di un tempo! (e non che ora…)
Perché, diciamocelo, l'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro!
Le repubbliche fondate sulle persone, forse, prima o poi arriveranno!
Leonardo Colombi