Capitolo 5
Parte 1
I BAMBINI
Tra i vari frequentatori degli ipermercati i bambini sono forse quelli più imprevedibili e differenziati per comportamento.
Ci sono quelli che se ne stanno buoni buoni assieme ai propri genitori e/o parenti, quelli che fanno i capricci per avere questo o quello, quelli che dormono beatamente nonostante la confusione…
Ci sono quelli che, timidamente, entrano in contatto con il magico mondo dello shopping e pagano con le loro finanze questo o quell'aggeggio…”Lo paghi tu, bel bambino?” “Shi” “Ma che bravo…e a cosa giochi con questo bel coltello da Rambo?” “Al casshiere rapinato!” “…e che gioco è?” “Non è un gioco, stupido idiota! Muoviti! Dammi tutti i soldi che hai o ti taglio le orecchie e il naso!”
Ah, i bambini…non sono più come quelli di una volta… ma spesso sono i clienti che regalano con più generosità sorrisi e raggi di sole a chi se ne sta in cassa per ore e ore a contatto con persone che, alle volte, cordiali non lo sono proprio.
Sono anche la cartina tornasole delle moderne situazioni familiari e, personalmente, trovo che sia interessante osservarli per capire la direzione presa dalla nostra illuminata società.
E allora vedi bambini di pochi mesi o anni costretti, da infingardi genitori, a ore e ore di supermercato e di code e di confusione e di stress...e poi scoppiano, si stancano e piangono o divengono irrequieti con conseguenti e drastiche manovre educative-correttive da parte dei genitori che a suon di letali manate in perfetto stile della mantide mettono a tacere i loro pargoli. Mai far fare brutta figura ai genitori in pubblico! I bambini (ariani) non fanno i capricci!
Oppure ci sono quelli iper-viziati che appena aprono bocca per chiedere qualcosa, subito vengono accontentati: “papà, mi prendi l'ovetto kinder?” “si, tesoro”, “voglio la coca cola, papà!” “si, tesoro”, “voglio quel peluche, papà!” “si tesoro”, “voglio quella signorina lì, quella sorridente e vestita da barbie, papà!” “anch'io tesoro…anch'io…”
Ci sono quelli schiavizzati e costretti a scaricare e imbustare la spesa (mentre il genitore se ne sta al telefono) bramosi di conquistarsi il diritto di farsi almeno un giro sulle giostrine vicino all'uscita…ah, beata ingenuità…
Grandiosi invece i bimbi di qualche mese, quelli teneri e sorridenti, vispi e curiosi, quelli che i genitori tengono in braccio di fronte a te perché guardino (e imparino) come lavori e come funziona la cassa. Ed è un piacere vedere la loro beata innocenza, la loro sana curiosità, il sorriso che gli cresce in volto…e poi la rapidità felina della loro manina delicata che va a centrare qualche tasto a caso della cassa…”maledizione…signora, presto si allontani con il bambino! Presto! Suo figlio ha innescato l'autodistruzioneeeee…”
O ancora, quante risate con i bambini equilibristi!
Quelli che i genitori mettono sul rullo della cassa, in precarie condizioni di sicurezza…”Signora,guardi che il bimbo rischia di farsi male…”, “ma no”,”….signora, guardi che il bimbo può farsi male…”, “ma no…” … “Bene, sono 124 euri e 12 centesimi” “Tenga, buon uomo!” “Ecco il resto, madamigella” “La ringrazio messer. Arrivederci a presto! …ah, per caso udiste alcunché riguardo al mio dolce pargoletto?“ ”ehm…signora…come dire…beh…credo che il bimbo sia stato risucchiato dal rullo…”
Penultima immagine del bambino al supermercato è quella del “ricercato” ovvero quello che viene descritto in tono concitato dall'altoparlante: ”è stato smarrito un bimbo di nome Matteo: biondo, occhi neri…”, “una bambina si è persa: si chiama Sofia, è vestita di rosso e ha i capelli castani…”, “smarriti due gemelli siamesi: uno è stato visto per l'ultima volta nel reparto giocattoli, l'altro al reparto abbigliamento…”
Cose che capitano nelle confusione dei centri commerciali.
Tra l'altro, alle volte anche gli adulti si perdono…”smarrita gnoccolona di venticinque anni, misure 90-60-90…ehi, indietro, indietro…aspettate, quanti siete…indietro ho detto!”
Gli anziani invece, non ho mai capito se qualcuno se li vada a riprendere…
Ma concludiamo con l'ultima immagine, un'immagine serena e gioiosa, una fotografia di alcune situazioni familiari non così rare e che mi fanno stringere i pugni lasciandomi pensare che davvero ci sia qualcosa che non va nella nostra società.
L'immagine di una collega costretta a portarsi al lavoro la figlioletta, una bimba che però non potendo stare in cassa con la madre ha trascorso la giornata seduta su una delle panchine della galleria, giocando con le bambole, ingannando il tempo come meglio poteva.
Magari a voi una scena del genere non crea grandi emozioni, ma a me colpisce molto.
E chissà quante ce ne sono di madri del genere, costrette a fare i salti mortali, a lavorare restando in apprensione per tutto il tempo, preoccupata che nessuno le porti via la bimba.
Chissà quante sono le persone costrette a fare sacrifici e compiere scelte del genere per evitare di rinunciare a lavorare per potersi mantenere, chissà quante sono le madri e i padri di famiglia a portare avanti situazioni simili a quella sopra descritta.
Ma non preoccupiamoci!
In Italia va tutto bene!
Il lavoro e la famiglia sono priorità del governo!
Forse.
(Ma le cose cambieranno, però, lo garantisco, non appena diverrò sindaco del mondo intero!)
Infine, un'ultima considerazione sui bambini: di tanto in tanto si parla di pedofilia, di rapimenti, di maltrattamenti ai danni di minori…ma, mi domando, se un bambino volesse chiedere aiuto, come diamine fa?
Del telefono azzurro, ormai, non si parla più, come se i bambini non avessero voce in capitolo, come se i bambini non fossero un bene prezioso, un tesoro di inestimabile valore, come se non fossero un importante mattone su cui costruire la società.
D'altra parte, l'edilizia lo insegna bene: le fondamenta di tutti i grandi edifici del mondo sono fatte con i grissini.
Se poi crollano, cedono o vanno allo sbando, di chi mai sarà la colpa?
Leonardo Colombi