Capitolo 4
Parte 2
IN CASSA WITH THE CELLULAR!
L'uso dei cellulari regala momenti di grande ilarità e, al contempo, permette di capire il grado di maturità raggiunto dalle persone e dalla nostra società.
Io non mi ricordo più: un tempo, senza cellulare, come facevamo a vivere?
Guardando il comportamento delle persone, oggigiorno senza cellulare non si vive, non si esce di casa, non si socializ…un attimo che mi squilla il telefono….
Bene, eccomi di nuovo qui…cosa stavo dicendo…ah, sì, parlavo del cellulare.
Può capitare di ricevere una telefonata improvvisa: per carità, nessun problema.
Basta dire “un attimo” e ci si ferma 2 secondi…a meno che non siate il centravanti della nazionale lanciato in un solitario contropiede al novantesimo minuto della finale di coppa del mondo, ovviamente!
Invece rimango davvero sconcertato quando vedo dei clienti stare in coda tranquilli, sbuffare perché non ci si muove, imprecare per il tempo che stanno sprecando, e poi, quando tocca a loro, mentre il cassiere inizia a “battere” i primi prodotti (termine tecnico di cui voi non potete capire gli innumerevoli significati e le numerose implicazioni che sottintende…anche se mi rendo conto che, come termine, può alludere ad inquietanti prestazioni lavorative…), quando hanno la loro grande occasione per far vedere al mondo la propria abilità nell'imbustare la spesa, tirano fuori il cellulare e chiamano amici, parenti, fidanzate…
Ma siamo impazziti? E che cavolo…che poi si mettono a parlare e non ti cagano più!
Dipendesse da loro, credo, andrebbero via anche senza spesa…
Ma i più belli rimangono i clienti che arrivano in cassa (di solito capita quando la cassa è libera) a conversazione già avviata. Allora diventano monchi: usano solo la mano libera. E allora li vedi, coinvolti nella telefonata, scaricano la merce con una mano, aprono (tentano) le borsette, mettono via (tentano di) i prodotti, tirano fuori (tentano di) il portafoglio…Tutto con una mano sola!
Grandiosi!
Certo…se ce la facessero sarebbe anche meglio…
Alcuni invece creano equivoci in quanto arrivano in cassa a conversazione già avviata, parlano e credi che stiano parlando con te…
“come dice?” ”no, non dicevo a lei: sono al telefono” “scusi” con un cenno della mano ti fa capire: ha compreso l'equivoco e può tornare alla sua conversazione telefonica “…no, stavo dicendo ad un pirla di cassiere…”.
Maledetto: te e l'auricolare!
Vabbè…tutto questo per dire che il cellulare, in certi frangenti, lo si può anche spegnere.
E la sola riflessione che ora mi nasce è sul bisogno di comunicare che le persone hanno. Tutti, hanno bisogno di comunicare e di stare in contatto con gli altri.
Per questo, quando ne si sente la necessità il cellulare ci salva!
Ci permette di metterci in contatto con chi è a km di distanza (oppure all'ingresso dell'iper e chiede in quale cassa siete) e di annientare le barriere del silenzio che questa nostra società infingarda ci mette addosso.
Grazie al cellulare possiamo comunicare e sentirci meno soli.
Soprattutto in un posto affollato come un supermercato.
Soprattutto in un posto che ti obbliga a stare in coda per del tempo con persone simili a te, con le tue stesse necessità e le tue stesse problematiche.
Non lo so se sia colpa dei cellulari o di chissà cosa, però è ridicola la necessità di comunicare che in questi anni ci hanno indotto e che, da soli, sembriamo incapace di placare…forse aiuterebbe avere il numero del cliente (meglio se il cliente in questione è una gentil donzella!) in coda prima o dopo di noi.
Leonardo Colombi