Capitolo 1
Parte 3
L'USCITA (1)
L'uscita: istruzioni per l'uso.
Se comperi qualcosa, vai in cassa, la paghi, ed esci.
Altrimenti esci per l'uscita senza acquisti situata nel medesimo punto in cui è posto l'ingresso.
C'è anche un cartello, tra l'altro.
Ma la gente ha difficoltà a comprendere tutto questo.
Addirittura c'è chi, pur non avendo comprato niente, si mette in coda per poter uscire dalla cassa.
E come per l'entrata, c'è gente che chiede: “Posso uscire di qua?” (ma di solito la gente non chiede: passa quando sei distratto o stai facendo dell'altro)
“Se è senza spesa, deve uscire per l'uscita senza acquisti, mi spiace.”
“Perché?”
Ancora???
Ma porca vacca…ma sei lo stesso di prima che voleva entrare per la cassa, per caso?
A parte che ci sono i cartelli, se rubi qualcosa qua io non posso fermarti (soprassediamo sul dettaglio del revolver di cui disquisivo qualche pagina prima). All'uscita senza acquisti invece c'è un addetto alla sicurezza!
Se non sei un ladro, cosa che “naturalmente” non sei (ma è sempre bello comportarsi in modo da destare sospetti), allora passa per l'uscita apposita per cortesia. Che ti costa?
E lo stesso dicasi nel caso tu non volessi dimostrarmi di essere un analfabeta incapace di leggere i cartelli e di comportarti con un minimo di buonsenso.
Come dice? Ah…sì…certo che posso leggerle cosa c'è scritto: USCITA SENZA ACQUISTI…si figuri…
E poi, se tanto uno può uscire per dove vuole, perché non approfittare delle uscite di emergenza o delle uscite che portano ai magazzini: ti eviti anche di pagare!
Ma la vera domanda è: cosa ti costa comportarti civilmente come fanno tutti?
Se uscissero tutti per le casse sarebbe un macello, un costante via vai di gente, un bagno di sangue solo paragonabile al casino che stanno combinando gli americani in MO (che sta per Medio Oriente…ci ho impiegato settimane a capirlo…grazie giornalisti per questo servizio di abbreviazione terminologica offerto al mondo intero!).
Quindi, ti costa troppa fatica arrivare fino all'uscita e, appunto, uscire per di là?
Io davvero non capisco. Rimango basito.
Il problema è quel cartello con su scritto “uscita senza acquisti”?
Cioè, forse questo tentare di uscire per le casse è dovuto al fatto che l'obbligo di rispettare delle norme proprio non va giù a noi italiani?
O è sempre il discorso che nei luoghi “pubblici” o simili posso fare quel che mi pare, tanto qualcun altro sistemerà, pulirà, pagherà…
Con lo stesso principio e modo di pensare, allora posso giustificare tutto: posso buttare la mia spazzatura per terra e incendiarla, passare per dove mi è vietato, fare cose che non dovrei, depenalizzare il falso in bilancio, proporre leggi per l'indulto e via dicendo.
Oppure è la fatica di essere civili e di comportarsi in modo da rispettare delle regole di comportamento sociale ad essere il vero problema alla base di questo profondo (e malsano) desiderio di uscire per le casse anche se non si ha acquistato nulla?
Che poi, vada se un cliente ti chiede se può uscire per la cassa dove stai lavorando, ma che tenti di uscire per una cassa vuota, con tanto di rincorsa preventiva per scavalcare la striscia che segnala “cassa chiusa” mi sembra eccessivo.
Quindi li richiami.
“Ma, non posso uscire per di qua?”, gli occhi dolci, la voce suadente, una spallina del vestito che scivola languidamente…
“No, mi spiace, signora. Deve uscire per l'uscita senza acquisti. Come tutti.”
“Ma devo farmi tutta la strada fino a là?” chiede indicando l'uscita.
“No, l'autobus delle quattro dovrebbe passare a momenti. Attenda qualche minuto in galleria”.
Che a me, queste domande, fan riflettere: uno sente notizie di incidenti per la strada causati da qualche imbecille che, avendo sbagliato, fa manovre azzardate…
Il principio è quindi lo stesso: dato che devo andare là, passo per dove mi pare: o no? Che poi ci siano delle regole, dei sensi unici, dei pedoni, cose come il buon senso…che mi muova contromano o nel verso giusto, a chi gliene frega? L'importante è non fare fatica e ottenere il massimo guadagno possibile.
In tutti i campi: questo è il più grande insegnamento che abbiamo ricevuto.
Da chi? Boh…non me lo ricordo. Ma dev'esser stato un tizio saggio, mi sa.
Ma se ognuno fa così, il mondo va a lucciole.
E il mondo va a lucciole. (E di sti tempi tra le malattie che girano e il fatto che costano pure caro…ahem…ma questo è un'altra faccenda…)
Che poi, sembra che io sia un maniaco omicida ricolmo di cattiveria nei confronti dei clienti, uno che si accanisce su dei comportamenti sui cui si potrebbe benissimo sorvolare…ma sapete quanta cortesia dimostra la gente quando cerchi di convincerla ad uscire dalla parte giusta? C'è addirittura che fa di quelle scenate, che si inalbera, che si infervora, che tira fuori una mitraglietta e inizia a sparare sulla folla mentre un sorriso sadico gli si dipinge sul volto…
“Sono uscito di là perché nessuno mi ha detto niente” oppure “sono uscito di là perché era aperto”, a volte rispondono così. Allora mi devo trattenere: vorrei gambizzarli, ma non posso. (“Sei uscito di là perché HAI aperto!”, “In autostrada, sei mai uscito per un casello chiuso? Alzando la sbarra?”)
Ora, diamo per buono il fatto che si possa uscire per la cassa anche se si è senza spesa : vedi madri/padri, magari con bambini, oppure anziani o gente che sta male e che ha necessità di uscire: in questi casi va bene, non c'è problema, ma te lo chiedono. E se hanno la spesa te la lasciano in custodia senza problemi. Dicevo, diamo per buono questo assunto, allora me lo chiedi, non agisci di nascosto, non tenti “la fuga” quando sono girato o tentando l'evasione in una delle casse vuote coprendo i tuoi movimenti con il lancio di fumogeni!
“Perché è uscita di là, scusi? Se è senza spesa deve uscire per l'uscita senza acquisti..”
“Nessuno mi ha fermato”
Dialogo tra me e una cliente, io alla cassa 40. La cliente uscita alla cassa 42, non presidiata.
Chi caspita ti ferma, donna?
Pensi che io sia quello che si allunga dei Fantastici 4? No, non è Rocco Siffredi… O invece pensavi che in cassa 42 ci fosse la Donna Invisibile ?
La gente non ha nemmeno il coraggio di riconoscere quando è nel torto.
La maleducazione: gran brutta cosa.
L'arroganza, un'altra.
L'ignoranza è scusabile ma quando c'è la volontà di fare i furbi, consapevolmente, allora questo comportamento deve essere punito. Soprattutto se si sa di fare qualcosa che non va fatto e si pretende di aver ragione lo stesso.
Il fatto di uscire per dove non è concesso, denota questo ad esempio.
Mi auguro che in generale, nella vita, la gente abbia la volontà per correggere questo comportamento stupido.
Io per ora attendo solo il momento in cui un cliente tentando di uscire per la cassa, di nascosto, facendo finta di niente, faccia suonare la barriera dell'antifurto…
Un mio desiderio ricorrente è quello di andare a casa loro, anche solo una volta, entrare dalla finestra e uscire sbriciolando un muro con la dinamite: chissà cosa mi direbbero.
Certo, è un po' esagerato ma, credo che, se a casa mia posso permettermi di fare quel che mi pare ma, in casa degli altri, devo portare massimo rispetto.
Ma il supermercato e i luoghi pubblici in generale non meritano rispetto, giusto? Basta osservare i bagni pubblici, il numero di cicche abbandonate nelle piazze, i graffiti sui muri, le cartacce per terra, i monumenti dissacrati, i treni, gli stadi…
Assurdamente, tutto questo ci fa capire che non abbiamo rispetto per noi stessi.
Un giorno o l'altro, sul giornale, ci sarà la notizia di un teppista beccato a fare dei graffiti in un bagno: il suo!
Oppure mi auguro che uno di quei teppisti che spaccano e rovinano i cessi, rendendoli luoghi inospitali e invivibili, vengano colti da un improvviso attacco di diarrea. In uno dei bagni da loro ritoccati, s'intende.
Leonardo Colombi
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