Il dono della scrittura


Gesù, Via, Verità e Vita

Gli disse Tommaso :

" SIGNORE, non sappiamo dove vai
e come possiamo conoscere la via? "

Gli disse GESU' :

" Io sono la Via, la Verità e la Vita

Nessuno viene al PADRE
se non per mezzo di me

Se conoscete me,
conoscerete anche il Padre :
fin da ora lo conoscete
e lo avete veduto "

Vangelo di Giovanni, Cap. 14,  5 - 7

   
lettura della Bibbia





The moment of peace - Gregorian




cuore

Inno all'Amore
Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli,
ma non avessi l'amore, sarei come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna. E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza,
e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne,
ma non avessi l'amore, non sarei nulla.
E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi l'amore, niente mi gioverebbe.

L'amore è paziente, è benigno l'amore; non è invidioso l'amore, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia, ma si compiace della verità.
Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.

L'amore non avrà mai fine.
Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà.
La nostra conoscenza è imperfetta e imperfetta la nostra profezia.
Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà.
Quand’ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Ma, divenuto uomo, ciò che era da bambino l’ho abbandonato.
Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa;
ma allora vedremo a faccia a faccia. Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch’io sono conosciuto.

Queste dunque le tre cose che rimangono:
la fede, la speranza e l' amore ;
ma di tutte più grande è

l' AMORE



Prima lettera di San Paolo ai cristiani di Corinto, 13



Senza amore
L'intelligenza priva di amore,
ti rende perverso

La giustizia senza amore,
ti rende spietato

La diplomazia senza amore,
ti rende ipocrita

Il successo senza amore,
ti rende arrogante

La ricchezza senza amore,
ti rende avaro

La docilità senza amore,
ti rende sottomesso

La povertà senza amore,
ti rende orgoglioso

La bellezza senza amore,
ti rende ridicolo

L'autorità senza amore,
ti rende tiranno

Il lavoro senza amore,
ti rende schiavo

La semplicità senza amore,
ti toglie valore

La preghiera senza amore,
ti rende introverso

La legge senza amore,
ti schiavizza

La politica senza amore,
ti rende egoista

La fede senza amore,
ti rende fanatico

La croce senza amore
diventa tortura

La vita senza amore ...
non ha senso ...

 

 

"I due mondi, il divino e l' umano ...
sono in realtà uno solo.
Il regno degli dei è una dimensione dimenticata
del mondo che conosciamo."

L' eroe dai mille volti - Joseph Campbell

 

La medianità

La medianità è un ponte che collega il nostro mondo materiale a quello spirituale .

Il "medium" è il mezzo (lo strumento, il tramite, il canale) con cui si manifesta
la medianità che mette seriamente e gratuitamente a disposizione degli altri
questo dono, portando aiuto e rassicurazione nel dolore e nelle sofferenze .

La medianità, così espressa, diventa una missione d’ AMORE ,
portatrice di FEDE e di SPERANZA .




pianto
Se mi ami non piangere
Se conoscessi il mistero
immenso del Cielo
dove ora vivo,
questi orizzonti senza fine
questa luce che tutto investe e penetra
non piangeresti se mi ami

Sono ormai assorbito nell'incanto di Dio
nella sua sconfinata bellezza
Le cose di un tempo
sono così piccole al confronto

Mi è rimasto l'amore di te,
una tenerezza dilatata
che tu neppure immagini
Vivo in una gioia purissima

Nelle angustie del tempo
pensa a questa casa
ove un giorno
saremo riuniti oltre la morte
dissetati alla fonte inestinguibile
della gioia e dell'amore infinito

Non piangere
se veramente mi ami


Sant' Agostino

 


 

incontro con la Luce


<> Oltre il tunnel ...
       Le tappe del viaggio interiore


La tempestosa ricerca di sé stessi;
traumi, ferite riaperte ..., malattie, il loro significato;
la crisi esistenziale che precede un' emergenza spirituale.


Il senso di ogni vita, il bisogno di capire il perchè della sofferenza propria e degli altri e la ricerca di una giustificazione anche razionale, "causale" a tanta disparità ...
nella sofferenza umana.

L' emergenza spirituale: crisi, deragliamenti e crolli esistenziali;
scosse, aiuti spirituali e terreni, esperienze paranormali, soprannaturali,
esperienze vicino alla morte.
La presa di coscienza di avere, di essere un' anima.


La buia notte dell' anima, l' incontro con la Luce,
il riesame della propria vita e oltre ...  Un' altra possibilità.
Il lungo, doloroso e faticoso processo di trasformazione
e guarigione dell' anima "dentro" e fuori.
La ri-nascita spirituale nel piano materiale.

 

 

<> Documento della C. E. dell' Emilia Romagna
"La Chiesa e l'Aldilà",  Nota pastorale - EDB :


- riflessioni critiche.

 

<> ... ... La comunicazione con i defunti non è impossibile, e questa possibilità viene chiaramente manifestata nel caso di apparizioni della Beata Vergine Maria o dei Santi, ma, in questi casi, l'iniziativa della manifestazione soprannaturale non è mai stata dell' uomo ma sempre di DIO.

Egli, infatti, nella sua immensa misericordia
e nell' economia della sua Provvidenza, ha voluto, in casi particolari,
che ciò accadesse per il bene delle anime e della Sua Chiesa ... ...

Fonte: tratto dall' articolo "La Chiesa condanna lo spiritismo".

 

- Andrea Sardos Albertini nei messaggi a suo padre parla
di "concessione, privilegio" e di "casi particolari" in cui DIO
permette la comunicazione tra viventi nell' Aldilà e viventi sulla Terra.

 

<> Il dono della "scrittura" in costruzione




La scrittura automatica

La scrittura automatica è la capacità di scrivere senza l' ausilio della propria volontà diretta e senza avere cognizione di ciò che si sta scrivendo. Il soggetto appoggia una penna su un foglio e attende; la mano si muove da sola (appunto automaticamente) e scrive delle parole o frasi che non corrispondono al pensiero di chi scrive. L'elaborato che ne deriva viene comunemente chiamato messaggio, perché sembra provenire da un'altra mente, diversa da quella del soggetto. (...) In alcuni casi
l'
Entità procura al soggetto informazioni a lui completamente sconosciute che possono rientrare nella categoria dei fenomeni E. S. P. (...) In tutte le manifestazioni le due personalità (quella del soggetto e quella emergente) rimangono inalterate e indipendenti. E' possibile ricevere informazioni da parte di più entità. (...) Il soggetto scrivente viene comunemente denominato medium. Questo termine significa mezzo. Si dice che il mezzo scriva in trance (stato di coscienza modificato o allocoscienza) (...) Gli scrittori automatici si dividono in due categorie: medium e scrittori ispirati. Attraverso la S. A. è possibile scrivere in altre lingue sconosciute al soggetto: questo fenomeno si chiama xenoglassia.
In alcuni casi sono stati riscontrati dialoghi a distanza fra persone viventi. (...)
In alcuni elaborati la scrittura si è rivelata simile all'entità che comunicava. (...)


scrittura automatica
    Fonte:

    Il Maestro Interiore
    Come percepirlo attraverso la scrittura automatica

    Laura Casu - Macroedizioni



"I messaggi sono un dono" (Mario Mancigotti)

I nostri angeli del cielo sono come gabbiani leggeri che si posano sul mare calmo e non su un mare agitato dal nostro sentimento di rivolta, dalla nostra apprensione, dalla nostra ansia ed angoscia. Sappiamo che tutto ciò forma una barriera che impedisce la comunicazione. I messaggi cristici devono considerarsi eccezionali, sono un dono ed una grazia di Dio .
Sappiamo che tutto ci giunge dall’Alto, che il messaggio ci viene dato spontaneamente e non può essere provocato.
Diffidate dai falsi profeti, diffidate da chi promette messaggi a ripetizione come se tutti i nostri cari fossero in ogni momento in fila indiana pronti alla chiamata.
Ci vuole tanta umiltà, tanto rispetto davanti al mistero: il messaggio ci giunge nel silenzio, nel raccoglimento, nella preghiera, nella vibrazione d’amore.
Non dobbiamo aver bisogno di evocare, perché sono Loro che evocano noi; e non hanno bisogno di sedute, di luci spente, di sperimentazione di gruppo.
Non si fanno gli esperimenti con Dio!
Mettiamoci a loro completa disposizione, creiamo un vuoto mentale come se ci trasformassimo in una vuota conchiglia che sa captare il rumore del mare.
I messaggi sono profondi e trasparenti come laghi di montagna.
E soprattutto smettiamola di tirare in ballo questo subconscio tuttofare.
Spiace constatare come non solo gli atei, ma anche i credenti si aggrappino a questo argomento. Grazie, caro subconscio, per le stupende parole di verità e di vita che sai darci. È un subconscio talmente indipendente ed autonomo da darci direttive contrarie ai nostri desideri.
Jean Prieur indica un esempio eclatante di autonomia del messaggero: il giovane Pierre Monnier, che ha ricevuto una educazione rigidamente protestante, parla alla madre protestante di angeli custodi, di santa Teresa di Avila, di santa Caterina, di santa Teresa di Lisieux, ma soprattutto eleva un inno alla Vergine Maria.
Tutti i messaggi inviati da Daniela in cinque anni iniziano con un 8 orizzontale, simbolo dell’amore che non ha mai fine. L’agosto 1990 per la prima volta Daniela ha tracciato un 8 verticale per significare, come ha subito commentato, lo slancio della nostra preghiera di ringraziamento per la nascita della nipotina, Cristina, verso Colui che tutto dispone e dirige!
No, il subconscio non c’entra affatto! Potremmo, semmai, parlare di una “supercoscienza” o “ultracoscienza” che ci permette di entrare in una ineffabile simbiosi con le sfere celesti illuminate da Dio.
Consideriamo piuttosto il nostro subconscio come un filo elettrico che trasmette la luce ma non è la luce, è il conduttore e non la sorgente della luce, è il mezzo, è il tramite ma non la causa, può riprodurre ma non produrre!
Se i messaggi sono “carezze di Dio”, noi dobbiamo essere solo disponibili a riceverne il dono. Non dobbiamo provocare e sollecitare il dono ma saperlo attendere con fiducia e pazienza.
Così comportandoci siamo certi che non disturbiamo nessuno, non interrompiamo i compiti e le missioni dei nostri cari. Né potremo essere accusati di “necromanzia”.
Tra i nostri oppositori ci sono anche quelli che arrivano a dire che i messaggi da noi ricevuti sono di origine demoniaca.
Messaggi che ci invitano all’amore, alla preghiera, al perdono sarebbero, per costoro, opera di Satana.
Vale la pena di rispondere soltanto che fare una simile affermazione è idiota quanto iniquo, è blasfemo, è “demoniaco” esso stesso.
Chiusa la parentesi, e per tornare a parlare di cose serie: io sono fermamente convinto che la conditio sine qua non per ottenere i “segni” della presenza dei nostri cari, il privilegio di un sublime contatto con la realtà spirituale trascendente, cioè per essere degni di quelle che amo chiamare “carezze di Dio”, è necessario accettare il volere di Dio stesso per divenire collaboratori, anche attraverso la nostra umana sofferenza, dei suoi disegni imperscrutabili.
I segni autentici giungono attraverso questo processo di catarsi, di evoluzione, di illuminazione. Attenti ai vari surrogati dei segni, ai falsi profeti, agli speculatori del dolore. Non credo, amici, ai messaggi che giungono a ripetizione e a comando!
Non apprezzo l’esaltazione, il fanatismo, la ricerca ostinata, insaziabile di segni, che all’opposto ci giungono inaspettatamente e spontaneamente al di fuori della nostra volontà. Di questo dobbiamo renderci conto per accogliere le “carezze di Dio” con infinita umiltà. Noi offriamo soltanto la nostra disponibilità, ci trasformiamo in “canali”, in strumenti docili e fiduciosi.
Al resto pensano Loro, se e quando possono, in virtù di quella forza inestinguibile, di quel filo che non si spezza e che si chiama Amore.


Mario Mancigotti

"Carezze di Dio"

Editore Hermes (collana Medianità)



Mario Mancigotti

"Oltre il tunnel. Dialoghi con Daniela"

Editore Hermes (collana Medianità)



Mario Mancigotti

Nel marzo 1983, in seguito ad un fatale incidente stradale, Mario Mancigotti e sua moglie Luisa perdevano la loro figlia ventenne, Daniela, una ragazza piena di vita, che stava vivendo la sua giovane esistenza in modo armonioso e sereno. A pochi mesi dalla scomparsa di Daniela, cominciano a manifestarsi i primi "segni" della sua presenza, attraverso una medium scrivente. A sei mesi dalla sua dipartita, ella scrive tra l'altro: "Cara mamma, io non sono morta, io sono viva, viva e felice ...
Ti sono vicina, ti stringo alla mia maniera al mio cuore, ti accarezzo i capelli,
ti bacio sulle gote ... Ora vivo nella luce".
Una ulteriore evoluzione condusse anche la madre di Daniela, alla scrittura medianica, o meglio "ispirata". Questi nuovi messaggi, nei quali è presente anche l'entità-guida Arno, sono parole di conforto e di aiuto indirizzate non soltanto da Daniela ai propri cari, ma anche di numerosi altri giovani entità, trapassate prematuramente, anche esse ansiose di comunicare.
E queste manifestazioni del mondo dell'aldilà, queste parole di amore e di conforto, questi "segni di vita" e di speranza sono proprio quelle che l'Autore definisce
"carezze di Dio".

Mario Mancigotti, con Agnese Moneta e Antonio Mascagna ha fondato il "Movimento della Speranza" che riunì a Cattolica, nel 1987, un ristretto gruppo di genitori i quali avevano perso i loro figli. A quel primo convegno parteciparono studiosi della materia, ma sopratutto tante madri che erano riuscite a "ritrovare" i loro figli nella dimensione dell'aldilà per il tramite della metafonia o della scrittura automatica.
I convegni del Movimento della Speranza si ripetono ogni anno e richiamano un numero sempre più alto di partecipanti.

 

 

 

Il Libro della Luce e Il seondo Libro della Luce

Dialoghi medianici con l'Aldilà a mezzo della scrittura automatica

A cura di Domenico Mori (Nicodemo Bigi) .

 

 


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