Il Centro Interdipartimentale

di Ricerca sull’Utopia

Il Centro è nato nel 1982 come Gruppo di ricerca sull’utopia, nell’ambito del Dipartimento di filosofia; nel 1991 è stato riconosciuto come Centro interdipartimentale.

Suo fondamentale carattere è la comunità di ricerca. Come tale aveva operato già negli anni 70, mentre nell’82 precisò meglio il suo obiettivo concentrandovi tutte le sue forze. Per comunità di ricerca intendiamo un sodalizio di studiosi (circa una decina, con ingressi e uscite nel tempo) che lavorano insieme attraverso incontri settimanali  in cui la ricerca di ognuno viene discussa da tutti in ogni sua fase. I membri si alternano via via come relatori. La ricerca dei singoli viene così verificata e arricchita, v’è un continuo scambio d’idee, v’è un arricchimento di tutti.

È così che il gruppo ha potuto essere creativo e fecondo. Ha ripensato radicalmente l’utopia scoprendo, al di sotto del fatto filosofico e letterario, cui è andato finora l’interesse dei più, uno strato più profondo, quello dei movimenti popolari (due filoni precisamente: i movimenti religiosi di salvezza, messianismo ebraico, annunzio evangelico, millenarismo, eresia medievale e moderna; i moderni movimenti rivoluzionari, le rivoluzioni moderne), in cui l’utopia ha avuto finora i suoi portatori storici e si è precisata come il "progetto della società di giustizia", più oltre della società fraterna, che muove l’intera storia umana. Progetto e processo e, dalla Rivoluzione inglese in poi, costruzione in atto. Sì che la società di giustizia si sta costruendo da tre secoli, pur tra grosse difficoltà, arresti e riflussi; ma realizzando fondamentali strutture. Ciò può aiutare l’umanità a dissipare il persistente pessimismo storico che la pervade, e fondare la speranza, quindi l’impegno di noi tutti.

Questo radicale ripensamento ha trovato la sua più compiuta espressione nel volume di A. Colombo, L’Utopia. Rifondazione di un’idea e di una storia, Bari, Dedalo, 1997; ma corre in tutti i nostri lavori; che sempre puntano all’utopia storica e concreta, di fronte all’utopia letteraria; al progetto dell'umanità rispetto al progetto degli autori. Lavori che hanno mirato, oltre che a rivalutare maestri di grande forza progettuale, come Winstanley e Fourier, o la ricomprensione di Platone e Thomas More; alla rivalutazione della Rivoluzione inglese del Lungo parlamento, alla comprensione del crollo del comunismo sovietico come fine non dell’utopia ma di una distopia, società perversa, e possibile ripresa dell’utopia; a rivalutare strutture del progetto universalmente deprezzate come la democrazia diretta o il vincolo etico.

Il carattere di comunità di ricerca distingue questo Centro dagli altri, che sono spesso forme organizzative senza un serio movimento di pensiero. Questo carattere ha dato al Centro di Lecce una precisa identità e ha suscitato l’attenzione degli altri gruppi e centri anche a livello internazionale.


La sede

Palazzo Parlangeli, via M. Stampacchia, 73100, Lecce

tel. 0832-492628, 492619, fax 0832-492626

Indirizzo di posta elettronica:  dipfil@sesia.unile.it


I membri


Le iniziative

Fin dal suo primo inizio il Centro ha avviato due iniziative che restano sempre fondamentali: una Collana di testi e studi, i Convegni internazionali sull’utopia. Altre iniziative si sono aggiunte in seguito.


La collana

"L’Utopia - Testi e Studi", collocata dapprima presso l’editore Franco Angeli di Milano, ha pubblicato i quattro volumi seguenti:

In seguito, subentrati alcuni inconvenienti, tra cui la mancanza di pubblicità e la scarsa diffusione, la Collana è passata all’editore Dedalo di Bari col titolo "L’Utopia. Per una società giusta e fraterna". Sono usciti  20 volumi:

Questi volumi possono essere acquistati presso le Edizioni Dedalo, viale Luigi Iacobini 5, Zona Industriale,  Cas. Post. BA/19, 70123 Bari,  Tel.080-5311413, fax 0832-5311414, e-mail: info@edizionidedalo.it.

Presso altri editori sono usciti i volumi seguenti:


I convegni

I Convegni internazionali sull’utopia si tengono dal 1984 ad anni alterni (in seguito a scadenza triennale per scarsità di fondi). Loro scopo è la verifica delle ricerche del Centro, lo scambio, l’arricchimento; perciò si sceglie sempre un tema su cui il Centro s’è già impegnato; in tal senso se ne può capire la funzione, anzi la necessità.

Sono rigorosamente monografici, costruiti secondo un progetto preciso; condotti secondo una metodologia precisa che s’impernia sulla discussione. Dieci relatori vengono scelti e impegnati in base al progetto; altri dieci studiosi vengono invitati; le relazioni devono pervenire per tempo, per essere distribuite e prelette, per sostanziare la discussione.

Da ogni convegno si ricava un volume collettivo, concepito come un’autonoma raccolta di saggi.

I Convegni finora tenuti:


I documenti

Dal 1992 al 1997 il Centro ha pubblicato dei documenti, intervenendo sulla situazione politica e sociale. Inviandoli alla stampa, alle forze politiche e sindacali, agli studiosi dell’utopia e ad altri studiosi amici. In seguito documenti e interventi sono passati al Movimento per la società di giustizia.

I documenti pubblicati:


I dibattiti e il Movimento

In seguito all’uscita del volume L’Utopia. Rifondazione di un’idea e di una storia, il Centro ha avviato una serie di dibattiti con la gente sul tema "La società di giustizia. Ciò che possiamo e dobbiamo sperare", che del volume costituisce il messaggio. Dai dibattiti è nata spontaneamente l’iniziativa di un Movimento per la società di giustizia e per la speranza


Il Centro interuniversitario di Studi Utopici e la Rivista di Studi Utopici

Dal 2000 si era fatta viva l'esigenza di una Rivista, per creare una più forte presenza culturale dell'utopia e del suo autentico senso in una situazione di generale incomprensione, in cui dominava l'idea dell'utopia come mero progetto mentale, fantastico, quindi irreale; l'idea del "bello ma impossibile". Sondaggi furono fatti da diverse parti. A un certo momento s'invitò a Lecce Francesco Battisti, che già aveva lanciato una rivista utopica, OZ, di cui erano usciti solo tre numeri. Battisti propose la fondazione di un Centro interuniversitario, che avrebbe meglio sostenuto la Rivista così come altre iniziative di ricerca. La decisione per il Centro, e l'iter per la sua formazione, partì nel 2005 con l'adesione di quattro università, Cassino, Lecce, Macerata, RomaTre.

 

La Rivista di Studi Utopici partì nel 2006, semestrale - annuale dal 2011 - con Redazione a Lecce per l'edizione in quaderni, a Cassino per l'edizione on line. Esce nel mese di novembre. Sito della Rivista http://www.utopia.unicas.it

 


 

I "Classici dell'Utopia" nella BUR - Biblioteca Universale Rizzoli

 

Un accordo per la pubblicazione di una Sezione "Classici dell'Utopia" nella BUR fu stabilito con Evaldo Violo, per lunghi anni direttore della Biblioteca stessa e suo grande promotore. Fu preparato un primo programma di dodici titoli, con scadenza di due titoli all'anno. L'accordo ha subito un arresto per il continuo cambiamento del direttore, dopo l'era Violo; ma è tuttora in atto..

Un primo titolo, certo importante, è uscito, nel 2005: Ch. Fourier, Il nuovo mondo industriale e societario, saggio introduttivo di Laura Tundo, traduzione di Maria Alberta Sarti, 2005, pp. 443.

Nel 2003 Laura Tundo aveva curato la riedizione di Per la pace perpetua di Kant, con nuovo saggio introduttivo.

Nel maggio 2009 è uscito un secondo titolo da noi  proposto, La Nuova Atlantide di Francis Bacon, a cura di Giuseppe Schiavone.