LA STAMPA ROTOCALCO
Che cos'è la stampa a rotocalco?
Questo procedimento di stampa utilizza forme
incavografiche (parti stampanti incise, rispetto a quelle non
stampanti) costituite da cilindri in acciaio ramato e/o cromato
e la stampa avviene direttamente dal cilindro al supporto.
Schema di matrice da stampa
in rotocalco (incavografia), l'inchiostro riempie gli incavi e
viene poi trasferito sulla carta.
L'intensità della tinta risulta più chiara, dove
l'incisione è meno profonda, e più scura, dove l'incisione
è più profonda.
Le forme incavografiche, conferiscono agli stampati intensità
e vivacità di colori, con effetti di contrasto difficilmente
ottenibili con altri procedimenti.
La stampa rotocalco è riconoscibile per l'assenza di parti
al tratto: infatti anche i caratteri del testo risultano retinati
.
Gli inchiostri utilizzati sono di tipo liquido e asciugano per
evaporazione.
Dopo l'inchiostrazione, e prima che avvenga la stampa, i residui
d'inchiostro sulla superficie esterna della forma vengono asportati
tramite un'azione meccanica di raschiamento.
La stampa rotocalco viene eseguita esclusivamente con macchine
rotative a bobina: impianti complessi che, collegati a linee di
raccolta e cucitura, possono realizzare prodotti finiti, partendo
dalla bobina di carta. Capacità produttiva: da 300.000
a 5.000.000 di copie.
Procedimento adatto per la stampa di pubblicazioni periodiche
ad elevata tiratura, con un elevato numero di pagine,da 48 a 120
.
che cosa è il procedimento incavografico
Al procedimento incavografico appartengono
tre processi di stampa (rotocalcografia, calcografia, tamponografia),
caratterizzati dal fatto di usare una forma con i grafismi incavati
rispetto ai contrografismi.
Il principio di stampa prevede dapprima l'inchiostrazione totale
della forma e successivamente l'asportazione dell' inchiostro
dai contrografismi; il sistema di pulitura dei contrografismi
varia a seconda se la forma è inchiostrata con inchiostro
denso (calcografia) o con inchiostro fluido (rotocalco e tampografia).
Essendo la pulizia dei contrografismi dovuta a un'operazione meccanica,
si parla di riserva meccanica.
Data la particolare struttura dei grafismi, le forme incavografiche
sono le uniche con le quali è possibile depositare sul
supporto di stampa spessori differenziati di inchiostro.
Le forme incavografiche possono essere suddivise in:
a) forme piane (calcografia e tampografia);
b) forme cilindriche (rotocalcografia e calcografia per carte-valori).
La rotocalcografia
La rotocalcografia è un processo di
stampa incavografica diretta, la cui forma è costituita
da un cilindro di acciaio rivestito di rame, inciso e poi, di
solito, cromato.
cilindro rotocalcografico
Sezione
di un cilindro rotocalco inciso e cromato
I grafismi sono costituiti da alveoli o cellette, separate tra
loro da una rete di sottili pareti o coste, sulle quali poggia
la rada per asportare l'eccesso di inchiostro, mano a mano che
il cilindro forma, nella sua rotazione, emerge dalla vaschetta
contenente l'inchiostro liquido.
Dalle cellette l'inchiostro viene trasferito direttamente sul
supporto di stampa per azione di un pressore in gomma.
Il tipo di inchiostrazione richiede necessariamente la presenza
delle cellette, e di conseguenza delle coste, su tutti i grafismi,
quindi anche sui testi e sulle immagini al tratto.
Ciò costituisce uno dei limiti principali del processo
di stampa rotocalcografico, in quanto la riproduzione del testo
è scadente
Le forme di stampa rotocalcografiche.
Esistono tre tipi di forme di stampa rotocalcografiche, che si
differenziano tra loro a seconda di come riproducono i valori
tonali o scala dei grigi:
a) forme convenzionali, nelle quali l'area delle cellette è
costante, mentre la profondità di incisione è variabile,
oggi quasi abbandonata.
b) forme antotipiche, nelle quali la profondità di incisione
ècostante, mentre varia l'area delle cellette, oggi quasi
abandonata
b) forme semiantotipiche, nelle quali è modulata sia l'area
che la profondità delle cellett, ogi più utilizzata.
le forme di stanpa convenzionali
Nel primo caso,forme convenzionali,le modellazioni tonali sono
date dal maggiore o minore spessore del film d'inchiostro trasferito
sul supporto, dipendente dalla profondità delle cellette;
schema forma di stampa autotipica,
oggi quasi completamente abbandonata
le forme di stanpa autotipiche
nel secondo sono determinate dalla superficie degli alveoli, che
funzionano come i punti di retino delle forme rilievografiche
e planografiche;
schema forma di stampa semia-autotipica,
oggi quasi completamente abbandonata
le forme di stanpa semiautotipiche
nel terzo il tono è dato sia dal maggiore o minore spessore
dell'inchiostro, sia dalla maggiore o minore percentuale di area
stampata.
Sulle forme rotocalcografiche sono possibili interventi corettivi
per modificare i valori tonali; le correzioni possono essere sia
in aumento, cioè per aumentare la densità di stampa,
che in diminuzione.
schema forma di stampa semi-autotipica,
oggi più utilizzata
le carattteristiche della stampa rotocalcografica
La stampa rotocalco è caratterizzata da:
a) semplicità meccanica dell'unità di stampa: la
struttura dei grafismi consente l'uso di un inchiostro a bassa
viscosità, che permette un sistema di inchiostrazione «corto»,
cioè senza macinatori né inchiostratori;
b) elevate velocità di stampa e grandissimi formati, come
conseguenza della caratteristica precedente;
c) formato variabile, ossia possibilità di collocare in
macchina cilindri di diametro diverso;
d) inchiostro semplice, contenente solventi volatili e quindi
rapida essiccazione, adattabile a qualunque supporto di stampa
e) possibilità di stampare su carte molto leggere e su
supporti non assorbenti, come i laminati plastici;
f) necessità di stampare su supporti lisci, altrimenti.
non avendo un buon contatto forma-supporto, si avrà una
stampa difettosa, perché resa disomogenea dai cosiddetti
«punti.mancanti», cioè cellette che non hanno
trasferito l'inchiostro:
g) scadente qualità nella riproduzione del testo e dei
tratti
h) elevato costo per l'ottenimento della forma di stampa.
Da tutte queste caratteristiche positive e negative derivano,
come logica conseguenza, i settori di applicazione tipici di questo
processo:
a) stampati con prevalenza di componente iconografica, a lunga
tiratura, su carte leggere patinate o calandrate: riviste illustrate,
cataloghi illustrati sia per vendita per corrispondenza che non;
b) imballaggio flessibile di qualità.
Le macchine da stampa rotocalcografiche
Esistono due tipi di macchine: la
macchia a foglio, di cui esistono solo pochissimi esemplari e
la macchina a rotativa.
Schema di unità da stampa
rotocalco
1) cilindro forma, 2) pressore, 3) bacinella con rullo inchiostratore,
4) racla,
5) cappa di asciugamento con aspiratore, 6) carta
a macchina rotocalco funziona
nel seguente modo:
il cilindro matrice viene fatto ruotare in una vaschettza-calamaio
coì che tutta la sua superficie si ricopre di inchiostro.
una spatola di acciaio (racletta) asporta tutto l'inchiostro che
si trova nelle parti non incise del cilindro, lasciandolo solo
negli incavi.
paricolare schematico inchiostrazione
cilindro di stampa nel rotocalco
Ottenimento della forma di stampa
Ormai sono quasi completamente abbandonati
i sistemi di formatura che utilizzavano l'incisione chimica del
rame (incisione convenzionale, autotipica e semiantotipica con
carta pigmento),il metodo utilizzato oggi è quasi esclusivamente
quello elettronico-meccanico.
Esistono sul mercato alcuni modelli di apparecchiature per questo
tipo di incisione, i più noti dei quali sono l'Helioklischograph
e l'Ohio.
Si tratta di apparecchiature che si possono definire ottico-elettronico-meccaniche;
infatti possono essere schematicamente suddivise in tre blocchi:
il loro funzionamento
a) l'unità di input o scansione, la componente ottica;
b) l'unità di elaborazione o CPU, la componente elettronica;
c) l'unità di output o incisione, la componente meccanica.
Schema a blocchi dele funzioni
dell'Helioklischograph
L'unità di scansione
L'unità di scansione fornisce al sistema le informazioni
densitometriche esplorando con un punto luminoso l'originale posizionato
su un tamburo rotante.
L'esplorazione o scansione viene ottenuta combinando il movimento
rotatorio del tamburo con il movimento traslatorio della testa
di lettura.
L'originale è costituito dal montaggio di uno dei monocromi
di selezione; è possibile adoperare diapositivi o dianegativi,
oppure opal-negativi o positivi.
Il punto luminoso che parte dalla testa di lettura è focalizzato
sul montaggio applicato sul tamburo di lettura; la luce riflessa,
modulata dalla matrice, viene raccolta su un fotomoltiplicatore
che la converte in valori modulati di corrente elettrica.
Il segnale elettrico viene prelevato in forma intermittente, trasformato
in valori numerici per mezzo di un convertitore analogico-digitale
e inviato all'unità di elaborazione.
Per diminuire il tempo di scansione, sul tamburo sono applicate
più teste di lettura, normalmente da 4 a 8.
L'unità di rielaborazione
Con l'unità di elaborazione, che raccoglie i segnali digitalizzati
provenienti dalle teste di lettura, è possibile trattare
e correggere i dati rilevati.
;L'intervento può riguardare la curva di gradazione tonale
- cioè il rapporto tra i valori densitometrici rilevati
sulla matrice e le dimensioni delle cellette che verranno generate
-, oppure l'impaginazione o il rapporto d'ingrandimento.
Il segnale digitale corretto verrà riconvertito in segnale
elettrico da un convertitore digitale-analogico e, ridistribuito
secondo l'ordine delle teste di lettura, servirà a comandare
le teste di incisione
L'unià di output o di incisione.
L'unità di output è rappresentata da una serie di
teste di incisione - fino a un massimo di otto - che agiscono
sul cilindro rotocalco ramato, ruotante perfettamente bilanciato
su cuscinetti a sfere.
Lo strumento di incisione è costituito da una punta di
diamante affilata a sezione triangolare.
Questa punta ha una oscillazione costante di 4.000 Hertz o cicli
al secondo.
Rappresentazione schematica
dello stilo di diamante (in alto, visto di profilo e im sezione)
e dell' incisione di cellette di diversa profondità viste
in sezione.
Ad ogni oscillazione la punta si avvicina o si allontana rispetto
alla superficie del cilindro, in funzione del segnale proveniente
dalla CPU; quindi ad ogni oscillazione verrà incisa una
celletta di forma ellittica, che avrà profondità
e superficie variabile, a seconda di quanto la punta si sarà
abbassata sul metallo durante la sua oscillazione.
Si può scegliere tra cinque forme di cellette, con struttura
più o meno allungata; la diversa configurazione è
ottenuta dalla variazione della velocità di rotazione del
cilindro rispetto all'oscillazione e al movimento traslatorio
della punta di incisione.
Scegliendo forme di cellette diverse a seconda del colore di stampa
si evita la formazione della marezzatura.
La formatura elettronico-meccanica, comparabile come qualità
ottenibile al vecchio sistema convenzionale, offre il grande vantaggio
della ripetibilità dei risultati e della rapidità
di incisione.
Tenendo presente che vengono incise 4.000 cellette al secondo,
ogni testa incide 0,33 m2/h con lineatura 60 e 0,27 m2/h con lineatura
70.
Una specifica esigenza della formatura elettronico-meccanica è
quella di avere la durezza del rame del cilindro d'incisione a
valori costanti; la durezza ideale si aggira sui 200 Vickers e
dipende dalla struttura cristallina del rame, che si ottiene durante
la deposizione elettrolitica della «sfoglia».
Principio tecnico dell'incisione
elettronico-meccanica
macchina per incisione dei
cilindri rotocalco
apparecchio per il controllo
degli alveoli incisi sulla superficie
L'inchiostro e la stampa
rotocalco
Il trasferimento dell'inchiostro dalla forma al supporto è
una fase critica del procedimento rotocalco, in quanto, per avere
un buon trasferimento è necessario realizzare un buon contatto
con l'inchiostro contenuto nelle cellette; quindi il supporto
deve avere un elevato grado di liscio, in caso contrario si avrà
una stampa disomogenea, a causa dei cosiddetti «punti mancanti».
Un miglioramento notevole al problema è dato dalle unita
elettrostatiche, che facilitano lo svuotamento delle cellette:
al pigmento dell'inchiostro viene data una carica elettrostatica,
mentre al supporto si dà una carica di segno opposto; in
questo modo si migliora il trasferimento, in quanto viene modificato
il menisco dell'inchiostro nelle cellette, ottenendo il contatto
anche in corrispondenza dei micro avvallamenti presenti sulla
superficie del foglio.
Le caratteristiche dell'inchiostro non consentono la stampa umido-su-umido,
perciò ogni unità di stampa comprende una cappa
di essiccazione ad aria calda; un sistema centralizzato di aspirazione
dei vapori consente il recupero del solvente dell'inchiostro.
Il gruppo di inchiostrazione
Il gruppo di inchiostrazione nelle machine da stampa rotocalcografiche è struttturato per l' utilizzo di inchiostri liqiudi o volatili, che sono comosti esenzialmente da pigmento con funzione colorante, il cui veicolo è o il touene o l' acqua e ha la funzione di tenere in sospensione il pigmento e attitivi per tenere in sospensione il pigmento.
Il gruppo di inchiostrazione si compone di due parto: la bacinella ed il viscosimetro.
schema del gruppo diinchiostrazione nel rotocalco
Il gruppo di raclatura
La racla ha un ruolo essenziale nella stampa a rotocalco il suo compito è di pulire l' inchioastro i contrografismi non intaccando l' inchiostro presente nei grafismi.
Las racla è una lama di aciaio molto sottile
e flessibile che viene ancorata a un portaracla che assicura rigidità sul cilindro governando la pressine di lavoro.
L'inclinazione ottimale per ottenere buoni risultati in stampa
defe essere positiva e deve essere tra 55° e 65°.
il gruppo di raclatura in una macchina da stampa in rotocalco
aaa
la racla nella stampa a rotocalco
Il gruppo pressore
Il grupo di presione può essere composto da un solo cilindro di metalo rivestito in gomma
, oppure da più rulli fino a 3 di cui uno di pressione e gli altriche hanno la funzione di contropresori.
Il cilidro di presione ha una funzione pneumatica ,che permete di seguire le flessioni impresse ai cilindri in fase di stampa.
Nelle macchine di formato medio grande oltre al ciliundro di pressione "flessibile" si adottano altri cilindri che ruotano a contatto con questo e che hanno il compito di diminuirenla flessione del cilindro, garantendo una maggiore rigudità strutturale.
Per migliorare il difficile trasferimento dell' inchiostro contenuto nelle celle del cilindro, si può utilizzare il principio dinattrazioone delle cariche elettriche ooposte, infatti si uò caricare il cilindro forma con carica positiva (quindi l'inchiostro assume la medesima carica) e il cilindro di pressione con carica negativa:
Le due cariche opposte, si attragono e quindi l' inchiostro è attrato verso il supporto, miglioorando così' la produzione dell'immagine.
aaa
due gruppi di pressione 1) singolo composto da 1 cilindro, 2) composto de 3 cilindri
Le calandre
Nella stampa a rotocalco, data la tipologia degli inchiostri è necesario che questi prima di passare al gruppo di stampa successivo sianom perfettamente asciutti.
Per qeste ragioni il gruppo di stampa si completa di una calandra, posta sopa il gruppo stesso, che sofiando aria calda permette l' evaporazione del solvente e l' asciugatura dell' inchiostro;
In relazione al tipo di suporto la calandra può essere doppia o singola.
La calandra dopia permette di asciugare megli il nastro stampato.
Tutto il gruppo di stampa è sormontato da cappe di aspirazione da cappe di aspirazione dei vapori di solvente che si sprigionano in fase di stampa.
Queste cappe di aspirazione sono presenti per due motivi: la prima è legata al mantenimento dell' ambiente di lavoro; la seconda è di tipo economico pechè il solvente recuperato viene riutilizzato in produzione.
aaa
candra singola e doppia nel rotocalco
La sovrastruttura
Come nelle machine a foglio la sovrastruttura è la parte della machina che prepara il nastro alle fasi di piega o di finitura.
Una particolarità della sovrastruttura della stampa a rotocalco è quella di consentire l' acoppiamento di diversi nastri per produrre film che si adatino al contenimento dei diversi imballi alimentari.
schema di sovratruttura nel rotocalco
L'uscita
Il gruppo di uscita può essere strutturato con delle piegatrici (per esempuio nel rotogalco utilizzto per delle edizioni) o con un sistema di ribobinatura nella stampa di imbalaggi.
Nel caso vi siano dei ribobinatori, la mcchina è dotata di telecamere o di stazioni con luci stroboscopiche per l' osservazione "ferma" dell' immagine.
l'uscita in una macchina da rotocalco
particolare schematico della
rotativa rotocalco
bobina di carta montata su
rotocalco
stampa rotocalco
TIPOPLOGIA DELLE MACCHINE PER LA STAMPA A ROTOCALCO
Le macchine da stampa rotocalco si dividono
in due categorie, a seconda del genere di produzione:
a) Macchine per edizioni.
I campi di applicazione più caratteristici della stampa
rotocalco per edizioni sono i periodici illustrati a colori, gli
inserti per i quotidiani e i cataloghi di vendite per corrispondenza,
dove cioè è richiesta l'alta qualità nella
riproduzione delle illustrazioni, l'alta produttività e
la stampa su carte di bassa grammatura.
Le odierne macchine rotocalco sono
composte da dieci o più elementi e sono caratterizzate
da una produttività molto elevata: raggiungono velocità
sui 50.000 giri/ora, con una larghezza del nastro di circa 3 metri
e uno sviluppo sui 120 cm.
E ovvio che apparecchiature con simili prestazioni devono essere
di struttura molto robusta per evitare vibrazioni, richiedono
investimenti molto elevati e sono assistite da tutta una serie
di automazioni e di controlli elettronici nelle diverse funzioni.
b) Macchine per imballaggi flessibili.
La libertà di formulazione dell'inchiostro,
senz'altra esigenza che di adattarlo alle caratteristiche del
supporto, la rapida essiccazione favorita dall'uso di solventi
volatili, la brillantezza degli inchiostri metallici (oro e argento)
fanno del sistema rotocalco uno dei più idonei alla produzione
di imballaggi flessibili di elevata qualità.
aaaaa
La possibilità di stampare, verniciare, accoppiare, fustellare,
confezionare tutto in linea è un'altra caratteristica del
sistema.
La struttura dell'unità di stampa è uguale a quella
delle macchine per edizioni, senza però eguagliarne i grandi
formati e l'alta produttività.
Siccome gli imballaggi sono normalmente stampati solo in bianca,
il numero di unità di stampa richieste è in genere
minore che nelle macchine per edizioni.
aaaaaa
a
Il controllo del registro longitudinale
viene ottenuto con sensori ottico-elettronici.
Quando è richiesta la stampa in bianca e volta, non essendo
possibile ovviamente la stampa contemporanea sui due lati, come
con il sistema caucciù-contro-caucciù usato in roto-offset,
si stampa prima completamente un lato, poi il foglio, per mezzo
di barre d'inversione, viene capovolto e introdotto in altre unità
per la stampa della volta.
All'uscita dalla macchina si possono avere differenti dispositivi,
a seconda del tipo di prodotto per il quale la macchina è
stata progettata: si può avere un gruppo di piega, un dispositivo
di taglio in fogli, un ribobinatore, oppure dispositivi per ulteriori
lavorazioni sullo stampato.
Come già detto, un grande vantaggio tipico del sistema
rotocalco è la possibilità di introdurre nell'unità
di stampa cilindri di circonferenza diversa.
rotatativa per rotocaco Emerald
rotatativa per rotocaco Q Press
rotativa per imbalaggi flessibili