MA COSA E' DAVVERO L'OBESITA'?

a cura del prof. Gabriele Buracchi Nutrizionista Psicologo

In realtà molto spesso l’ obesità è il risultato finale comune dei disturbi del comportamento alimentare, compresa l’anoressia.

La soluzione prevalente dell'obeso o comunque della persona in sovrappeso (o che si sente tale) è quella di mettersi a dieta. La scelta, apparentemente razionale, è solitamente apportatrice di conseguenze tutt'altro che positive. Molto spesso, infatti si ha a che fare con trattamenti irrazionali e privi di ogni valore scientifico che hanno l'unico risultato di un ritorno al peso pre-dieta o più spesso ad un peso anche maggiore.

La conseguenza più freqente è la cosidetta sindrome dello yo yo o sindrome dell'oscillazione ciclica del peso, che finisce con lo squilibrare il rapporto massa grassa-massa magra. Questo vuol dire che, in pratica, ogni volta che si perde peso si perde, oltre alla massa grassa, anche massa magra (muscoli), mentre ogni volta che si riaumenta di peso si acquista solo massa grassa. Questo vuol dire che ogni volta che si perde peso per poi riacquistarlo, si riduce il fabbisogno energetico e si apre la porta ad ulteriori aumenti di grasso, rendendo più difficile il prossimo tentativo di dimagrire. (Praticamente tutti gli obesi hanno alle spalle una storia di questo tipo). L'unica via di uscita è l'approccio multidisciplinare che vede l'abbinamento di una dieta moderatamente ipocalorica a radicali anche se progressive modifiche dello stile di vita, in abbinamento ad un supporto psicologico che aiuti in questo percorso.

LA SOLUZIONE CHIRURGICA

La sempre maggior diffusione dell'obesità ed i danni che questa porta alla salute, ha fatto sì che la medicina ha sviluppasse molte tecniche tendenti a ridurre l'apporto calorico. Ci limitiamo ad elencarne alcune.

Dato che per mangiare è necessario aprire la bocca, è stato sviluppato un apparecchio mascellare metallico in cui dei fili metallici sono attaccati ai denti per sigillare le mascelle.Il paziente non è lasciato morire di fame, ma viene nutrito con alimenti liquidi che può sorseggiare attraverso una cannuccia. Nonostante questo alcuni dei pazienti erano in grado addirittura di aumentare di peso grazie alla dieta liquida. Comunque, molti pazienti riuscivano a dimagrire. Purtroppo praticamente tutti i pazienti hanno riguadagnato i chili perduti una volta rimosso l'apparecchio, e molti sono diventati più obesi di quando avevano cominciato il trattamento.
Per ridurre il rischio di recidive, alcuni terapisti hanno stretto una corda di nylon intorno alla vita dei loro pazienti, dopo che questi erano dimagriti grazie all’ apparecchiatura che abbiamo descritto. I capi della corda era saldati insieme, in modo che non ci  si potesse liberare di essa se non tagliandola. In effetti circa metà dei pazienti ha fatto proprio questo
.
Anche i chirurghi hanno cominciato a provare  a far perdere peso alle persone obese, mettendo a punto procedure atte a ridurre la quantità di cibo ingerita ad ogni pasto, o ad ostacolare  l'assorbimento di calorie da parte dell'intestino Gli interventi chirurgici possono riguardare lo stomaco o  l'intestino tenue o entrambe queste  parti dell’apparato digerente.
La procedura chirurgica più diffusa per diminuire  l‘assunzione di cibo, consiste nel ridurre  la  capienza gastrica.
Inizialmente si procedeva effettivamente alla rimozione parziale dello stomaco, ma sono state introdotte varianti che consistono nell'occlusione parziale tramite cucitura, oppure nell'avvolgimento con delle fasce in modo da consentirne un'espansione limitata dello stomaco stesso.
Teoricamente, l'intento di questi interventi chirurgici sarebbe quello di produrre una sensazione di sazietà anche a seguito dell'ingestione di piccole dosi di cibo. In realtà, l'intervento ha come esito quello di produrre una spiacevole sensazione di eccessivo riempimento I pasti vengono interrotti dal paziente non a seguito di una sensazione di sazietà, ma a causa di un senso di malessere che rende intollerabile ogni altra ingestione di cibo. Spesso i pazienti smettono di praticare pasti abbondanti resi impossibili dalle fasce, ma adottano la tecnica di mangiare continuamente piccole quantità di cibo, finendo con l'ingrassare.
Sono anche state perfezionate diverse procedure chirurgiche atte a ridurre l'assorbimento di cibo da parte dell'intestino. Se, infatti, il cibo percorre un tratto di intestino tenue (dove avviene l’assorbimento dei nutrienti) più breve, si riduce automaticamente la possibilità di assorbimento delle sostanze nutritive. Gli alimenti che non sono stati assimilati vengono, ovviamente, eliminati con le feci, cosicché diarrea e flatulenza sono frequentemente associati a queste procedure chirurgiche.

Numerosi sono i tipi di operazioni di by-pass intestinale che non solo interferiscono con l'assorbimento nutritivo ma, determinando una sensazione di eccessivo riempimento, riducono così anche l'assunzione di cibo. Alcune procedure chirurgiche provocano l'afflusso di cibo ancora relativamente indigerito in regioni intestinali che normalmente lo ricevono soltanto quando sia stato reso facilmente assimilabile, cosa che provoca  malessere.

Oltre a provocare diarrea e flatulenza, la tecnica chirurgica del by-pass intestinale può determinare effetti collaterali indesiderati, come una crescita batterica abnorme e la produzione di tossine nel segmento intestinale interessato dall'intervento. Si possono verificare carenze di ferro, vitamina B12, vitamina B, o proteine, nonché anomalie nel metabolismo del calcio. Una mancanza grave di vitamina B, (tiamina) può danneggiare il sistema nervoso centrale e provocare una perdita irreversibile di memoria. Ovviamente, se le condizioni del paziente nel periodo che segue l'intervento sono sottoposte ad un controllo costante e accurato da parte del medico, queste complicazioni possono venire evitate o corrette, ma non tutti i pazienti adottano un comportamento collaborante con i propri medici, nelle cure postoperatorie.
Per ovviare all’ intervento chirurgico, alcuni medici hanno installato, nella cavità gastrica dei loro pazienti, dei palloncini che venivano gonfiati allo scopo di ridurre il volume di stomaco riempibile dagli alimenti, ottenendo risultati non del tutto soddisfacenti. Dopo un breve periodo di straordinari successi finanziari per i gastroenterologi che praticavano l'impianto del palloncino, la "bolla gastrica" è stata ritirata dal mercato degli Stati Uniti, con la motivazione fondamentale di un'appurata inefficacia e perché l'installazione permanente del palloncino non è tollerata della mucosa gastrica.

Tratto ed adattato da: Fisiologia del comportamento. Neil R.Carson. ed PICCIN

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