I VARI TIPI DI TERAPIA

A cura del prof. Gabriele Buracchi Nutrizionista e Psicologo

LA TERAPIA COMPORTAMENTALE

Basata sulla teoria dei riflessi condizionati e sulla teoria del'apprendimento, ha come oggetto del trattamento direttamente il comportamento disfunzionale, ovvero il sintomo e non, come avviene in altri tipi di terapia, la struttura intrapsichica, le relazioni interpersonali od il sistema familiare.

A seguito dell'osservazione sistematica del sintomo e delle circostanze in cui avviene, si ha la prescrizione di comportamenti e di modifiche delle variabili ambientali che possono condizionare il comportamento, l'addestramento a nuove competenze che mettano in grado la persona di di far fronte agli stimoli che possono avviare o mantenere i sintomi. La tendenza attuale è quella di associare la terapia comportamentale a quella cognitiva, che ne costituisce uno sviluppo. Si parla infatti di terapia cognitivo-comportamentale.

LA TERAPIA COGNITIVA

Interviene sulla distorsione dei contenuti cognitivi ed emotivi in rapporto al comportamento alimentare e all'immagine corporea.
cercando di modificare il comportamento attraverso un cambiamento delle convinzioni personali che regolano la rappresentazione del problema stesso, favorendo l'adozione di modelli cognitivi più realistici e meno rigidi.

Vengono usate tecniche terapeutìche attive, direttive e limitate nel tempo.La terapia cognitiva si focalizza su distorsioni cognitive quali le preoccupazioni eccessive per la forma ed il peso corporeo, il ragionamento dicotomico, l'estremo perfezionismo, la bassa autostima. Le persone vengono addestrate a padroneggiare problemi e situazioni che prima consideravano insuperabili, rivalutando e correggendo i loro pensieri.


LA TERAPIA PSICANALITICA

Se originariamente la psicoanalisi considerava i disturbi dell'alimentazione come sintomi/esito di conflitti psìchici riguardanti la sessualità e l'aggressività e originatisi essenzialmente nei primi tempi dello sviluppo infantile, dalla metà degli anni '60 è invece stata posta l'enfasi soprattutto sulle carenze nella costituzione di una identità psichica matura e coesa, sul deficit di autostima, sul disconoscimento degli stimoli corporei, sul conflitto tra autonomia e dipendenza nei rapporti interpersonali, sul fallimento del processo evolutivo di separazione/individuazione (separazione dalle figure parentali e definizione di una propria identità individuale).

E' evidente che la paziente con anoressia potrà iniziare una terapia psicoanalitica solo dopo aver raggiunto un sufficiente recupero ponderale; ugualmente per la paziente con severa sintomatologia bulimica sarà opportuna una fase preliminare di riabilitazione nutrizionale che ridimensioni la patogenicità del sintomo. Questo in considerazione dell'estrema lunghezza nonchè del costo di questo tipo di terapia.

LA TERAPIA FAMILIARE

Per lo più la terapia familiare interviene sulle modalità di comunicazione e sul tipo di strutture presenti nella famiglia, considerando tutti i suoi membri come facenti parte di un unico sistema. Per comunicazione si intende sia quella verbale che quella non verbale; la struttura è definita soprattutto dalle caratteristiche dei confini tra i membri della famiglia, ovvero da ciò che definisce la gerarchla ed i diversi ruoli nell'ambito del gruppo familiare: vi sono confini tra i sottosistemi (genitori, figli, nonni, ecc.) e all'interno di questi tra gli individui.

L'esistenza di paradossi nella comunicazione tra membri della famiglia, come messaggi che si contraddicono tra loro, e disfunzioni nei confini tra i membri, come un'eccessiva "permeabilità" o un'eccessiva "impermeabilità" agli stati emotivi reciproci, possono essere implicati nella genesi o nel mantenimento dei disturbi. Da un rapporto emerge che l'86% di 50 soggetti di sesso femminile, con anoressia, sottoposti a trattamento assieme alle loro famiglie, presentava ancora una buona funzionalità nelle valutazioni post-trattamento effettuate da 3 mesi a 4 anni dopo il trattamento stesso.

Volutamente gli autori di Psicos non esprimono pareri sulla validità dei vari tipi di terapia, ritenendo che una componente importante ai fini del risultato, sia la capacità del singolo professionista ed anche la positività del rapporto che si stabilisce tra questo ed il paziente.

Consigliamo quindi tutte le persone che ritengono di avere necessità di un supporto psicologico, di valutare attentamente proprio questi aspetti, prima di fare una scelta definitiva.

DIETA ZONA IN TOSCANA ?

prof. Gabriele Buracchi

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Qualche piccolo consiglio di autodifesa per Psicopazienti

1) Accertatevi che la persona cui vi affidate per una terapia o anche per una "semplice" dieta sia una persona abilitata a farlo. Specialmente nel campo delle diete e del dimagrimento abbondano e forse sono la maggioranza, personaggi assolutamente privi di preparazione professionale e che non hanno nessuna idea dei danni alla salute degli altri che provocano. Se vi capita di incontrare qualcuno di questi personaggi, segnalatelo ai CARABINIERI o alla POLIZIA. Proteggerete voi stessi e gli altri.

2) Diffidate di chi vi dice che seguendo le sue indicazioni terapeutiche sicuramente risolverete il vostro problema.

3) Diffidate di chi vi dice che il suo metodo è l'unico che funziona.

4) Diffidate di chi vi dice che si tratta di un problema di rapida soluzione.

5) Diffidate di chi non vi spiega quale è la sua procedura e quali sono le tappe intermedie da raggiungere.

6) Prima di fare una scelta consultate più specialisti.

 

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