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Resident Evil, gli zombie son tornati

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Seguendo la moda degli ultimi tempi, anche se non confortati dal clamoroso successo di pubblico, dopo film come Final Fantasy e Tomb Raider, tratti dagli omonimi videogiochi di successo, la Capcom ha fatto uscire Resident Evil; nel film,  al posto dei personaggi virtuali o della poco virtuale Angelina Jolie è stata scelta l’incantevole  Milla Jovovich in un succinto abbigliamento che ci ha riportato ai tempi de “Il quinto elemento”: come là vagava con poche strisce di stoffa attorno al corpo, qui la ritroviamo seminuda combattere contro gli zombie affamati.

Sì, perché naturalmente il film prende spunto dal videogioco dove, armati di tutto punto si doveva ammazzare queste terribili creature. Nel film tutto è retto da un esile canovaccio: la Umbrella Corporation sta effettuando nell’Alveare, un complesso segretissimo situato nelle profondità della terra, ricerche illegali su virus da usare come arma batteriologica. L’Alveare è controllato dalla Regina Rossa, un potentissimo computer che sta a guardia del complesso stesso e che, a seguito della fuga di un virus mutageno, sigilla il centro di ricerca uccidendo tutti i dipendenti per evitare un contagio. A questo punto entrano in scena i componenti di una squadra speciale (fra cui la nostra Milla) che dovrà “resettare” la Regina Rossa e riaprire l’alveare.

Naturalmente non tutto andrà liscio: dapprima si dovranno affrontare le difese del super computer ed in seguito affrontare le persone che, rinchiuse nel complesso nel frattempo sono state mutate dal virus in zombie. Degli zombi per nulla “avveniristici” che richiamano alla mente la più classica “Notte dei morti viventi” in un’ambientazione claustrofobica e al contempo tecnologica .

Un film che, nonostante la banalità della trama, si lascia apprezzare non tanto per il colpo di scena che non c’è mai (tutto va esattamente come ci si aspetta che vada) ma proprio per il fatto di trovarsi davanti ad una pellicola senza pretese che a fronte di un budget non hollywoodiano risulta avere raggiunto gli obbiettivi che gli autori si erano prefissati.

Da guardare senza troppi patemi e…attenzione al finale!

31/05/2003