La salina di Cagliari La salina di Cagliari è ubicata in prossimità della fascia costiera ad est del centro abitato. Amministrativamente si estende su territori ricadenti nei comuni di Cagliari e Quartu S. Elena per un'estensione superficiale di circa 1040 ha dei quali 836 ha occupati da specchi d'acqua. Nella disposizione delle vasche è possibile individuare tre zone distinte:
La salina utilizza lo stagno di Molentargius e parte dello stagno di Quartu come vasche di prima e di seconda evaporazione, l'acqua prosegue poi nelle vasche di terza evaporazione e successivamente nelle vasche salanti del Rollone, dello stagno di Mezzo e di Palamontis, dove avviene la raccolta del cloruro di sodio o sale marino. La scelta di zone umide, generalmente sedi di stagni naturali, per l'insediamento delle saline comporta, però, la nascita di problemi connessi al collettamento ed alla deviazione delle acque dolci che di solito alimentano le zone umide stesse e che risultano dannose per la produttività della salina. Lo sviluppo urbanistico incontrollato ha provocato la tracimazione di acque dolci inquinanti in alcune zone della salina sin dal 1985 con conseguente blocco dell'attività produttiva. Dal 1997 è in corso un recupero della zona inquinata con la realizzazione del Parco del Molentargius che prevede anche il recupero funzionale della salina. In quest'ottica lo Stato ha deliberato il passaggio del patrimonio immobiliare della ex salina di Cagliari alla Regione Sardegna che provvederà alla gestione di tutte le zone umide del territorio. Veduta aerea dello stagno di Molentargius e delle saline |
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