Maggio 2004

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Ultima revisione: 04/06/04

       
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Sommario

Risiere e foibe
Gesù
La teoria di Darwin è un dogma?
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Benvenuti, 
fratelli dell’Estonia (TERE), della Lettonia (SVEIKI), della Lituania (LABAS), della Polonia (CZEŚĆ), della Rep. Ceca (AHOI), della Slovaccchia (DOBRI DEŇ), dell’Ungheria (JÓ NAPOT), della Slovenia (ZDRAVO), di Cipro (Teia sax) e di Malta (HELLOW).
Il 25 aprile 1945 avevo nove anni ed avevo vissuto in modo consapevole e con tutte le conseguenze di paure, dolore, orrori, le vicende della guerra che aveva insanguinato, come del resto era accaduto per tanti secoli, l’Europa.
Ho trascorso poi la mia giovinezza e gran parte della mia maturità nell’atmosfera cupa della guerra fredda e nell’incubo di un possibile conflitto nucleare.
Oggi per me è un grande giorno di festa e di speranza. L’idea europea si consolida ulteriormente e con maggiore convinzione possiamo dire che in Europa, grazie agli ideali e all’opera di De Gasperi, Spinelli, Schuman, Monnet, Adenauer, Spaak,  mai più  ci saranno guerre, mai  più l’orrore e terrore di bambini, mai più l’incubo della bomba atomica.

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La teoria di Darwin un dogma?
A proposito della battaglia ingaggiata recentemente dai laici  in difesa di Darwin e contro l’esclusione dai programmi scolastici della  sua teoria, di vorrei fare le seguenti osservazioni.
Non tutta la scienza è scienza allo stesso modo. Non si può non ammettere che ci sono  tre diversi gradi di scientificità.

  1. Il primo grado è quello dei fenomeni verificabili con esperimenti quando si vuole e in ogni luogo. Per esempio, è una legge scientifica di altissima attendibilità, quella dell’isocronicità delle oscillazioni del pendolo.
  2. Il secondo grado è quello dei fenomeni osservabili in ogni momento e in ogni luogo, ma non ripetibili in laboratorio. Ad esempio, le leggi astronomiche.
  3. Il terzo grado di scientificità è quello dei fenomeni che si sono realizzati una sola volta, che non sono quindi più osservabili, né ripetibili. Sono gli eventi che appartengono alla storia. Ad esempio, l’evoluzione della specie. La loro scientificità si basa sui reperti, i documenti, le vestigia, che hanno validità nella misura in cui si presentano in sequenza logica  e cronologica, cioè  senza interruzioni, e nella misura in cui i documenti, i reperti, le vestigia hanno un alto grado di veridicità, autenticità, genuinità.

Sicuramente la teoria di Darwin appartiene all’ultimo grado di scientificità,  non essendo osservabile né oggi né negli ultimi 10.000 anni alcun mutamento della specie Si tratta quindi  di un teoria e non  di una legge scientifica di stampo galileiano.
Va bene Darwin a scuola, per carità! Ma si dica ai ragazzini, per onestà intellettuale, che si tratta, appunto, di  una teoria e per lo più molto discussa e, a detta di un buon gruppo di scienziati, con molti punti deboli.  Debolissima poi è l’affermazioni che l’uomo abbia come antenata la scimmia, come mi accaduto di sentire affermare, alla televisione recentemente e senza l’ombra di un minimo dubbio, da parte di un noto ed eminente scienziato. Insomma, in questi giorni di polemiche, mi è parso di vedere, di leggere  e di ascoltare che anche  i cosiddetti laici considerino  la teoria di Darwin una sorta di dogma da difendere, alla stregua di quello che fanno quei creduloni dei … credenti creazionisti, con le unghie e coi denti, ad ogni costo e senza i necessari “distinguo"

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GESÙ
Gesù Cristo è t'unica personalità che ha rivoluzionato per sempre il mondo. Egli stesso è diventato un punto di divisione temporale, culturale e ovviamente religioso. A prescindere dal fatto che lo si consideri o meno il Messia, egli aveva ragione nel dire che il suo arrivo coincide con la fase finale e compiuta dell'esistenza: i valori che esistevano allora sono cambiati per sempre e sono divenuti quelli con cui ci confrontiamo oggi. Ancora oggi la sua figura dà scandalo perché il suo è un messaggio rivoluzionario, e perché la sua è l'unica rivoluzione che abbia realmente trionfato. Cristo dice sempre, e con assoluta chiarezza, che non è pronto ad ascoltare chi non è pronto a sopportare il "giogo leggero" del suo messaggio. Nel discorso della montagna pronuncia frasi come "beati i poveri di spirito" o "beati voi quando vi insulteranno, e vi perseguiteranno...". Parole sconvolgenti e scandalose ancora oggi, per non parlare di "beati i miti" in un mondo segnato dal sopruso e da violenza. O di "ama il tuo nemico". Thomas Cahill

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Lettere a la Repubblica
Le povere vittime innocenti della Risiera e delle Foibe
SCRIVO per raccontare fatti di cui sono a diretta conoscenza, in quanto la mia famiglia viveva a Spalato durante l’anno scolasti-co 1942-1943: mio padre era il Preside del liceo classico. Non è tacendo i fatti che si rende giusti-zia alle povere vittime innocenti della Risiera e delle Foibe. Ben venga il giorno del loro ricordo, ma nella chiarezza; gli dobbiamo rispetto.
Nel 1939 la propaganda fasci-sta aveva eccitato un deviante amor di patria. Moltissimi citta-dini, onesti patrioti, ci hanno cre-duto. Sicché anche mio padre è partito per portare la cultura ita-liana a gente che 1'aspettava con ansia. Credevamo l'Istria e la Dalmazia suolo patrio, dove la gente era schiava del Regno di Jugoslavia. Ebbene quando siamo giun-ti a Spalato ci siamo resi conto che la popolazione di origine ita-liana era minoranza e gli altri ci consideravano invasori, come in realtà eravamo. Anche tra i vec-chi dalmati di origine italiana era diffuso il rimpianto per la ocula-ta amministrazione austriaca, ben diversa da quella fascista ita­liana.
Ho dei precisi ricordi delle so-praffazioni e delle violenze com-piute dagli squadristi fascisti, spesso in contrasto con l’eserci-to, contro la popolazione serbo croata: fucilazioni, deportazioni in campo di concentramento e di sterminio. In tale situazione ci fu-rono i soliti fu-rbi: chi cercò di ap-propriarsi di beni altrui, chi de-nunciò il vicino di casa, coperti da un falso nazionalismo filo - italiano; erano pochi ma, in seguito, danneggiarono tutti gli onesti.
Chi semina odio raccoglie tempesta e tragicamente dopo l’otto settembre l’antico adagio popolare si e materializzato nel peggiore dei modi. Ciò non è una giustificazione del genocidio perpetrato contro innocenti cit-tadini nelle Foibe, ma è dare le colpe a tutti coloro che le hanno: i criminali dirigenti jugoslavi re-sponsabili diretti dell’eccidio e i dirigenti fascisti italiani. Costo-ro, con i loro crimini, hanno esposto alla rappresaglia l'intera comunità italiana. Invece di fumosa retorica si dovrebbe rispetto a quei morti innocenti riba-dendo con forza che con l’odio, la violenza e la guerra non si posso-no comporre i rapporti tra etnie diverse.
Torniamo ai fatti da me vissuti. 1943, grazie alla correttezza di mio padre, che aveva sempre di-feso i suoi studenti dalle violenze degli squadristi fascisti, in questo sostenuto dal comandante militare della piazza di Spalato, alla mia famiglia era stato consigliato di rientrare in Italia perché le cose si mettevano male; tali notizie invece erano volutamente occul-tate dai fascisti. Mio padre rifiutò la tessera del Partito Fascista e abbracciò la causa della Resi-stenza. II suo coraggioso atto (gli fu conferita la medaglia d'oro del Presidente della Repubblica per meriti culturali) gli e costato nel 1944 la privazione del posto di lavoro e per un certo periodo gli ar-resti domiciliari: questa era laRe-pubblica Sociale che qualcuno vorrebbe sdoganare.

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