A.I.R.D.A.

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STATUTO dell'AIRDA

 

 

 

 

L'autogonon: (ciò che si autogenera; ciò che nasce spontaneo da Sé)

 

 

 

 

 

( l'Autogonon, La Bionomia, lUnità Psice/Soma, lo Stato Autogeno e l'Allenamento sono cinque principi fondamentali del Training Autogeno come specificato nella pagina: "I.H.Schultz e il T.A. ; principi").

Il Training Autogeno di Schultz è Autogeno e non Eterogeno come viene ben specificato dall'autore del metodo (Schultz 1999; pag 100) "Soprattutto è indispensabile per l'allenamento autogeno rivolgersi verso l' interno in perfetto silenzio; un qualsiasi parlare accompagnatorio da parte dei conduttori dell'esperimento, oppure dischi, trasformano il procedimento in un eterogeno ipnoidizzare, in una lieve eteroipnosi di vecchio stile"; per ribadire la necessità di eliminare ogni influenzamento e autoinfluenzamento per accedere a ciò che si genera spontaneamente, a pag. 345 dell'edizione testé citata scrive: "...principalmente basta distanziare il Training Autogeno da tutti gli sforzi di autopersuasione..." Per precisare meglio il concetto di Autogeno l'autore del metodo ancora precisa a pag. 610 dell'edizione italiana, (Schultz 1968): "....In modo morbido e passivo il Training Autogeno porta inavvertitamente ad un processo di maturazione che si svolge sulla via della più libera autorealizzazione ......questa deve prendere forma solo e soltanto da ciò che è il patrimonio interiore dell'individuo, il mondo dei propri atteggiamenti interiori, il contenuto delle "immagini" che ognuno di noi porta in sé ".

Gastaldo, Ottobre 1994  a pag. 84 precisano: "...immagine come forma esteriore di un quid interno; esteriore nel senso che è fuori, quindi può rendere visibile il quid, renderlo palese nel senso che ne è segno, linguaggio. Il quid è l'oggetto interno e, nel nostro caso, il vissuto rievocato o creato, i pacchetti di esperienze, i vissuti interiori come: la percezione interiore del sé, o di parte del sé, o di contenuti del sé, ecc.."

Ciò che emerge spontaneamente, durante lo stato autogeno, a volte in brevi manifestazioni somatiche (scariche autogene), altre volte anche in sequenze di un'ora e più, é molto complesso: sensazioni, immagini, convinzioni, modalità di azione e reazione, emozioni, movimenti, ricordi reali o simbolizzati ecc.. Il tutto si integra in sequenze attraverso le quali il soggetto invia a se stesso uno o più messaggi.

La terapia con il T.A. ha come base il lasciare che corpo e psiche palesino, attraverso il loro linguaggio, ciò che l'individuo è nel qui ed ora.

A volte sembrano emergere, pari pari, pagine in cui S. Freud racconta dinamiche, problemi, fantasmi inconsci; altre volte sembrano pagine di C.G. Jung, o di E. Erikson, M. Klein, O. Rank, W. Reich, E. Berne ecc.; altre volte ancora, in un'unica sequenza, si mescolano vissuti a cui il paziente attribuisce un significato interpretabile secondo gli studi e le scoperte di numerosi autori, contemporaneamente.(1)

Si constata come le varie scoperte dei diversi studiosi non si escludano, ma anzi si integrino; si constatano le strette relazioni e interdipendenze fra ciò che si esplicita come somatico e quello che si esplicita come psichico; si constata ancora come si può arrivare, senza soluzione di continuità, dal soma alla psiche e viceversa.


(1) Vedi "Nel labirinto con il filo di Arianna" 1987; antologia di 142 vissuti di quaranta pazienti in sedute di Terapia Immaginativa Analitica Autogena (T.I.A.A.).