L'idea di effettuare un'indagine di questo tipo é sorta per la presenza di alcuni ratti, provenienti dalla fogna a cielo aperto di Cinisello Balsamo e rinvenuti nei pressi del laghetto.

Ad occuparsi di questo aspetto é stata la 1a E della scuola media di via Paisiello; l'argomento é stato affrontato prima in classe con alcune lezioni tenute dall'insegnante di Scienze, la prof.ssa Lui, poi il 19/01/2000 c'é stato l'incontro con gli esperti del P.M.I.P. di via Juvara a Milano sotto la supervisione della dott.ssa Ceretti prima al laghetto del Parco per il campionamento e successivamente presso il laboratorio per le analisi.

Si procede al rilevamento della presenza dei seguenti microrganismi:


"Il giorno 19 gennaio 2000, alle ore 9, siamo arrivati al laghetto del Parco Nord e ci siamo incontrati con le due studentesse, 3 persone che lavorano al laboratorio (PMIP di Milano) e un addetto del Parco.
Gli analisti ci hanno innanzitutto spiegato in che cosa consisteva il nostro compito (fare l'analisi batteriologica dell'acqua del laghetto) cioé nel ricercare i batteri presenti nell'acqua.
Il lavoro era diviso in due fasi: a) al laghetto; b) in laboratorio.

AL LAGHETTO
A svolgere le operazioni di recupero dell'acqua sono stati gli analisti. Per prima cosa hanno misurato la temperatura dell'acqua usando un TERMOMETRO A POZZETTO e hanno preso nota delle condizioni atmosferiche: sereno, ventilato, acqua a 0° C.
Successivamente hanno preso una bottiglia sterile, l'hanno montata su un bastone allungabile e hanno prelevato l'acqua verso il centro del laghetto, in modo che i batteri del terreno non si mescolassero con quelli dell'acqua.
La bottiglia non é stata riempita fino all'orlo, altrimenti i batteri presenti sarebbero morti per mancanza di ossigeno: per l'analisi servono batteri vivi.
Successivamente, la bottiglia é stata messa in una borsa refrigerante con temperatura di 4° C, per far sì che i batteri non si moltiplicassero durante il trasporto al laboratorio.
Durante tutte queste operazioni i tecnici hanno usato dei guanti di gomma per due motivi: 1) evitare di contaminare la bottiglia; 2) proteggersi le mani da eventuali batteri pericolosi.

IN LABORATORIO
Ci siamo successivamente recati a Milano al P.M.I.P. (Presidio Multizonale di Igiene e Profilassi) dove una biologa ci ha spiegato un po' di cose.
Innanzitutto ci ha fatto vedere alcuni strumenti che si usano in laboratorio e di ciascuno di essi ci ha detto il nome e ci ha spiegato a che cosa servivano.
Poi ci ha detto quali batteri patogeni normalmente si vanno a ricercare nelle acque: la salmonella, i coliformi totali, i coliformi fecali, l'Escherichia coli e gli streptococchi fecali.

A questo punto abbiamo seguito un metodo un po' "particolare": dato che per avere i risultati dell'analisi ci vogliono almeno 48 ore, é ovvio che non potevamo seguire tutte le fasi di lavoro.
Allora la biologa ci ha fatto vedere (noi non abbiamo potuto toccare nulla perchè non eravamo a "casa nostra" la prima fase dell'analisi, cioè la filtrazione dell'acqua, la deposizione delle varie membrane filtranti sulle piastre Petri e l'incubazione in termostato.
Poi abbiamo fatto finta che fossero passate 48 ore. A questo punto la dottoressa ci ha mostrato altre piastre dove erano cresciuti batteri presenti in altri campioni di acque superficiali, spiegandoci quali erano coliformi, quali streptococchi e così via.
Naturalmente dopo qualche giorno ci ha fatto avere i risultati della "nostra" acqua: il nostro campione è da ritenersi di qualità molto buona, in quanto l'unico parametro alto é "Coliformi totali".
Nonostante i Coliformi totali siano presenti nel materiale fecale di origine umana ad una concentrazione media di 1 miliardo di UFC/g e appartengano alla famiglia delle Enterobatteriaceae, sono però largamente presenti anche nel suolo, sugli arbusti, sulle foglie, nell'aria e nell'ambiente acquatico.
Pertanto se la loro presenza nel caso di acque potabili é indice di contaminazione, non riveste un particolare significato se non quello di indicatore aspecifico nel caso di acque superficiali.

Quest'analisi, seppur diversa dalle altre come procedura di lavoro, ha interessato molto i ragazzi, che pur non potendo partecipare in prima persona alle procedure di campionamento ed analisi, non hanno risentito del loro ruolo di spettatori ed hanno partecipato con entusiasmo e attenzione ad ogni momento di lavoro.
Hanno riprodotto con disegni alcuni degli strumenti usati nelle analisi e scattato foto delle scatole Petri contenenti le colonie dei microrganismi rinvenuti con le analisi.
Questa esperienza, infatti, ha rappresentato per loro una possibilità di lavorare e fare scuola in un modo diverso dal solito, lontano dai "normali" percorsi scolastici.

Cooperare con altre scuole anche di gradi diversi, studiare una realtà per loro "di casa", visitare un laboratorio, incontrare e dialogare con dei "veri" esperti, sono stati incentivi che hanno dato ai ragazzi la voglia e la costanza di portare avanti il lavoro, superando tutte le difficoltà incontrate durante il cammino.icro


I risultati

 


Protagonisti





Progetto





Nozioni





Valutazione





Storia





Dati chimico fisici





Biologia





Microbiologia





Paesaggio