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JUAN     RAMON     JIMENEZ

OPERE
 
BIOGRAFIA
Juan Ramón Jiménez Mantecón (Moguer, 24 dicembre 1881 - San Juan, 29 maggio 1958) è stato un poeta spagnolo. Premio Nobel per la letteratura nel 1956, è stato uno dei più importanti intellettuali della generazione del '98. Figlio di Purificación Mantecón e di Víctor Jiménez, un facoltoso produttore e commerciante di vini, Juan Ramón nacque la vigilia del Natale del 1881 in una casa di calle de la Ribera, a Moguer, nella provincia andalusa di Huelva, paese dove, secondo la tradizione, soggiornò Colombo prima della grande avventura americana. La famiglia si trasferì nel 1887 in una grande e bella casa di calle Nueva, dove il poeta trascorrerà tutta la sua giovinezza. Dopo i primi studi compiuti a Moguer, a undici anni fu messo nel collegio dei Gesuiti di Puerto Santa Maria, vicino a Cadice. Là avvertì le prime tristezze, provocate dalla lontananza dalla famiglia e appena alleviate dai ritorni estivi a Moguer. Conclusi gli studi secondari nel giugno del 1896, Jiménez si iscrisse, per volontà del padre, nella Facoltà di diritto dell'Università di Siviglia, ma non concluse gli studi, poiché la sua aspirazione è volta all'arte, ama la pittura e la letteratura: «Io scrivevo, scrivevo come un pazzo, versi e prose. E, inoltre, li pubblicavo. Nessun giornale o rivista, di Huelva, di Siviglia, di Madrid, a quell'epoca, mi lesinò spazio e, in molti, ebbi un posto di rilievo, il ritratto e persino un compenso. E leggevo, leggevo disordinatamente, tumultuosamente, tutto quanto mi capitava tra le mani». Legge Bécquer, Rosalìa de Castro, Verdaguer, i grandi poeti romantici (Byron, Hugo, Heine, Goethe), il Romancero. Si susseguono i periodici ritorni a Moguer, dove andrà sempre per ritrovare la forza nella sua terra e dove si alza l'albero dalla vasta fronda e dalla grande ombra che, come nel mito, sarà nella successiva visione la sua infanzia e la poesia stessa. In questo periodo inizia l'attività poetica di Ramón con i versi inviati alle riviste e il viaggio nel 1900 a Madrid dove fa la conoscenza di Francisco Villaespesa, che lo introduce nel gruppo di letterati (Salvador Rueda, Jacinto Benavente, Valle-Inclàn) che fanno circolo intorno a Rubén Darío, la cui poesia influenzerà successivamente Jiménez,e saranno costoro che lo aiuteranno a trovare i titoli per i suoi primi libri, Ninfeas e Almas de violeta. Sempre nel 1900 il poeta ritorna a Mouger dove la morte del padre acuisce la sua paura nevrotica per la morte e le malattie.

Tra il 1900 e il 1904 la depressione lo costringe a trascorrere lunghi periodi in una clinica ad Arcachon, vicino a Bordeaux e da qui compie viaggi in Svizzera e in Italia e si dà alla lettura dei poeti simbolisti. Si trasferisce in una clinica a Madrid, dove organizza riunioni alle quali partecipano i fratelli Machado, Valle-Inclan, Benavente e in seguito si stabilisce presso il suo medico personale, Louis Simarro che lo introduce nell'ambiente della Residencia de Estudiantes, dove conosce le opere di Nietzsche e Schopenhauer. In Francia Jiménez si era avvicinato alla poesia di Mallarmé, Rimbaud, Laforgue, Baudelaire ed era entrato in contatto con i poeti del Mercure e con Jammes. Si era così allontanato dall'influenza di Rubén Dario per scoprire Béquer. Nel 1902 pubblica Rimas e fa la conoscenza di Pío Baroja, dei fratelli Antonio e Manuel Machado e di Miguel de Unamuno. Nel 1903 appare Arias tristes e vanno formandosi Jardinés lejanos e Pastorales. Nello stesso anno fonda, insieme a Martìnez Sierra e a Ramón Pérez de Ayala, la rivista Helios, aperta alle grandi correnti letterarie europee.

Dal 1905 al 1912 Jiménez risiede isolato a Moguer, scrive intensamente e incontra l'asinello Platero, che, diventato personaggio della sua poesia, lo accompagnerà per sempre e stringe amicizia con il pittore Sorolla. Pubblica Elejias (1908-1910), Las hojas verdes e Baladas de primavera nel 1910, La soledad sonora e Pastorales e Poemas magicos y dolientes nel 1911. Casa di J.R. Jiménez a Madrid tra 1929 e 1936Ritorna a Madrid per tre anni, fino al 1915, coltivando l'amicizia con Unamuno, Machado, Ortega y Gasset e i più giovani García Lorca, Alberti e Dalí. Nel 1916 si imbarca per New York per sposare Zenobia Camprubì Aymar, conosciuta a Madrid tre anni prima e con la quale aveva lavorato alla traduzione dall'inglese dei testi di Rabindranath Tagore, scrivendo anche la prefazione per il libro pubblicato nel 1915. In quello stesso anno, così decisivo per la sua vita e la sua poesia, egli scrive Estio e durante il viaggio per New York, in nave, scriverà Diario de un poeta reciencasado e apprenderà con dispiacere la morte del maestro di tutti, Rubén Dario. Tra il 1912 e il 1916 Jiménez pubblica Melancolia (1912), Laberinto (1913), la narrazione poetica Platero y yo nel 1914, tipica variazione della narrativa modernista spagnola, in una prima edizione ridotta ed Estio nel 1916. Nel 1917 si stabilisce a Madrid con la moglie Zenobia dove rimane fino al 1936 e fino al 1920 decide di vivere isolato per dedicarsi quasi esclusivamente alla scrittura. Saranno di questo periodo le sue opere più significative come Segunda antolojia poética, Eternidades, Pietra y cielo, Poesia e Belleza.

La poesia di Jiménez, che accoglie nei suoi versi la purezza di Tagore e che risente dell'influenza di Goethe diventa universale e il poeta è al centro della vita culturale del suo paese. Tra il 1921 e il 1927 cura riviste di breve durata e pubblica la rivista, Indice, alla quale collaborano Ortega, Machado, Alfonso Reyes, Gómez de la Serna, Salinas e tanti altri che lo chiamano maestro. Tra il 1928 e il 1936 inizia a scrivere i ritratti di Espanoles de tres mundos che provocarono non poche polemiche. Nel 1935 rifiuta l'invito a far parte della Real Academia. Nel 1936 escono Cancìon e Verso y prosa para ninos. A giugno dello stesso anno fa leggere alla Residencia de Estudiantes un testo dal titolo Politica poética e la casa editrice Signo inizia la pubblicazione delle sue opere complete, prevista in 21 volumi. Poco dopo la guerra civile spagnola il poeta insieme alla moglie lascia la sua patria per gli Stati Uniti: qui cerca invano di spingere il governo ad intervenire per riportare la pace in Spagna. Trascorre un breve periodo a Porto Rico, quindi si stabilisce con la moglie all'Avana. Nel 1939 ritorna negli Stati Uniti dove collabora a riviste americane, tiene conferenze e corsi nella Carolina, nel Maryland, a Washington, a Riverdale. Nel 1946 è colpito da una grave depressione e due anni dopo compie un viaggio in Argentina e in Uruguay dove è accolto calorosamente ed è invitato da tutte le università. Di esilio in esilio il destino lo spinge di nuovo a Porto Rico dove egli insegna all'università, ma nel 1956 lo accoglieranno gli avvenimenti ultimi della sua vita, la morte della moglie Zenobia, avvenuta tre giorni dopo aver ricevuto il Premio Nobel per la letteratura e infine, nel 1958, la morte. (Fonte Wikipedia)