PENSIERI
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GEORGE GORDON BYRON |
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BIOGRAFIA |
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George Gordon Noel Byron, sesto Barone di Byron, da cui il nome Lord
Byron (Londra, 22 gennaio 1788 – Missolungi, 19 aprile 1824), è stato
un poeta e politico inglese. A causa della vita dissoluta del padre, il
capitano John Byron, detto "Mad Jack" ("Jack il Matto"), trascorse
l'infanzia ad Aberdeen, in Scozia, presso la madre Catherine Gordon of
Gicht, in ristrettezze economiche. Qui nacque in lui l'ammirazione per
il paesaggio marittimo e montano, e la fede calvinista nella
predestinazione della colpa.
Cominciò a scrivere versi dodicenne, a causa dell'infatuazione per una
cugina. Un'altra parente, lasciò nel suo spirito tracce indelebili.
Entrò nel 1805 al Trinity College di Cambridge, e l'anno dopo pubblicò
in forma anonima Fugitive Pieces, ben presto ripudiati e riscritti nel
1807 col titolo di Poems on various occasions, sempre anonimamente.
Nella terza ristampa, col titolo di Hours of Idleness (Ore d'Ozio),
apparve il suo nome, e la bocciatura dell'opera da parte di Edinburgh
Reviews gli ispirò English Bards and Scotch Reviewers, in cui attaccò
senza pietà tutti gli autori del suo tempo, tranne Alexander Pope e la
sua scuola. In quest'opera si delineano le sue qualità di scrittore: la
satira feroce e la misantropia.
Nel 1808 si trasferì nel castello di famiglia a Newstead Abbey,
lasciatogli dal prozio William (1722 - 1798), detto "The Wicked" ("Il
Malvagio"), e l'anno seguente occupò il suo seggio alla Camera dei
Lord.
Dopodiché partì per un lungo viaggio all'estero, come era usanza
dell'aristocrazia britannica. Accompagnato da John Cam Hobhouse salpò
da Falmouth il 2 luglio 1809 per Lisbona, poi Siviglia, Cadice e
Gibilterra. Giunti a Malta il 19 agosto, vi soggiornarono circa un
mese, prima di ripartire per Preveza, porto dell'Epiro, raggiunto il 20
settembre 1809. Di lì a Giannina,ove incontrò Ali Pacha.
Byron rientrò in Gran Bretagna nel luglio 1811, giusto in tempo per
assistere nell'agosto la madre morente.
Presto si mise in luce per i suoi discorsi, tra cui quello famoso
contro la repressione del luddismo del 1812, contemporaneo all'uscita
dei primi due canti del Pellegrinaggio del cavaliere Aroldo.
Inaspettato arrivò il successo, a cui si accompagnò il trionfo mondano.
Apice del suo periodo londinese fu la relazione con Lady Caroline Lamb,
la dama più ammirata del momento. Numerose le opere uscite dal giugno
1813 all'agosto 1814: The Giaour, The Bride of Abydos, The Corsair,
Lara, tutte improntate al melodramma romantico.
L'anno seguente sposa Annabella Milbanke, un'ereditiera dedita a studi
di matematica. Dall'improbabile unione, naufragata ben presto, Byron si
attendeva forse una sistemazione sociale duratura. Ma già nel 1816,
benché padre di Augusta Ada, destinata a diventare Lady Lovelace e
intima di Charles Babbage, vide la moglie e la figlia abbandonare la
sua casa, sotto l'ombra di fondatissimi sospetti di una relazione
incestuosa con Augusta Leigh, figlia di un precedente matrimonio del
padre, di cui qualcuno disse fu portata sotto i riflettori per tacitare
un altrettanto fondata accusa di rapporti omosessuali.
Costretto dallo scandalo all'esilio, il 24 aprile 1816 lasciò per
sempre l'Inghilterra. Dopo un breve soggiorno in Belgio, per visitare
il campo di Waterloo, accompagnato dallo Hobhouse si diresse in
Svizzera, a Ginevra, dove abitò nella villa dell'italiano Diodati. Qui
lo raggiunsero il poeta Percy Bysshe Shelley con la fidanzata Mary
Godwin Wollstonecraft e la sorellastra di lei Mary Jane Clairmont,
detta Claire. Quest'ultima l'aveva già conosciuta in Inghilterra, poco
prima di partire, e con lei aveva avuto un breve flirt; durante il
soggiorno in Svizzera Claire rimane incinta del poeta. Nasce una
bambina, Allegra, nel gennaio del 1817: Byron la mise nel convento di
Bagnacavallo, in Romagna, in cui morì giovanissima.
Visita il Castello di Chillon, dove lascia graffito il suo nome e,
sempre nel corso del soggiorno ginevrino scrive Il prigioniero di
Chillon (The prisonner of Chillon), uscito nel dicembre 1816, e The
dream oltre ad alcuni capitoli dell'Aroldo e del Manfredi. Quest'ultimo
probabilmente
risente del Faust di Goethe, che aveva conosciuto poco prima, e che,
secondo alcuni critici, evidenzia il bruciante dolore per la
separazione da Augusta.
Nel 1817 si trasferì a Mira, un paese a 20 km da Venezia, e poi a
Venezia, dove risiedette per tre anni. Qui apprese l'armeno, l'italiano
e il veneto, e lavorò all'Aroldo, a Beppo, e ai primi due canti del Don
Juan, che fecero furore in Inghilterra, pur se pubblicati anonimi nel
1819. A Venezia conobbe la diciottenne Teresa Gamba in Guiccioli,
moglie di un ricco ravennate: Teresa divenne un'inseparabile compagna,
tant'è che Byron si trasferì a Ravenna, dove scrisse altri tre canti
del Don Juan, dedicandosi nel contempo al teatro di tipo alfieriano,
come testimoniano Marin Faliero, Sardanapalo e I due Foscari, tutti del
1821. Fece anche un viaggio a Ferrara e visitò la Cella del Tasso dove
si fece rinchiudere e dove scrisse il Lamento del Tasso.
Tra il 1820 e il 1821 entra nella carboneria attraverso i contatti del
fratello di Teresa, il conte Gamba. Il fallimento delle agitazioni e la
confisca dei beni dei Gamba, cui si aggiunse la separazione di Teresa
dal marito, costrinsero i tre a rifugiarsi a Pisa, dove Byron giunse
nel novembre dopo aver pubblicato Cain. A Pisa, oltre a Werner or the
Inheritance, scrive Deformed Transformed e altri quattro canti del Don
Juan. In seguito ad una rissa tra un suo domestico e un sottufficiale
dei dragoni per questioni di uniforme di fronte al Caffè dell'Ussero,
Byron è costretto a trasferirsi a Livorno, soggiornando nella Villa
Dupouy.
Nel 1822 trascorre un periodo a Porto Venere dove si dedica allo
scrivere e alla pratica del nuoto di cui è appassionato cultore.
Secondo un aneddoto avrebbe addirittura attraversato a nuoto il golfo,
nuotando per otto chilometri fino a San Terenzo, per andare a trovare i
coniugi Shelley, che già aveva incontrato a Ginevra.
Ospite nella loro casa, inizia la pubblicazione di un periodico
"Liberal" con Leigh Hunt, su cui appare The Vision of Judgement, in
aspra polemica col Poeta Laureato Southey, che aveva pubblicato un
omonimo lavoro in memoria di Giorgio III. Inutile parlare sia della
sfacciata adulazione di quest'ultima che della cinica versione
byroniana.
Sullo stesso Liberal venne pubblicato Heaven and Earth - A Mistery, che
suscitò in Goethe il commento: "avrebbe potuto essere opera di un
vescovo". Profonda infatti fu la conversione religiosa di Byron in
seguito alle morti quasi contemporanee della figlia Allegra e degli
Shelley.
Byron abbandonò il Granducato di Toscana per Genova allorché i Gamba
vennero espulsi, e convinta Teresa a tornare a Ravenna, benché reduce
da una malaria nel 1823 egli s'imbarcò con il conte Gamba e Trelawney
per Cefalonia. Qui si andava formando tra aspre divergenze d'idee una
compagine inglese a sostegno della guerra d'indipendenza greca contro
l'Impero Ottomano. Byron lasciò l'isola su invito di Alessandro
Maurocordato, liberatore della città di Missolungi dall'assedio
ottomano.
Sbarcò a Patrasso nel gennaio del 1824, dove visse gli ultimi mesi
della sua esistenza, tra gli aspri contrasti dei ribelli. In seguito ad
una febbre reumatica tramutatasi in meningite, morì delirante a
Missolungi, il 19 aprile. Con sé aveva il manoscritto dell'incompleto
XVII canto del Don Juan. La salma venne tumulata nella cappella di
famiglia di Newstead, già venduta nel 1818; i suoi resti vennero
trasferiti in seguito nella Chiesa di Hucknall.
(Fonte
Wikipedia)
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