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Sposarsi per essere felici. Fino a
qualche anno fa, nella nostra cultura, la domanda era (in parte lo è
ancora) "perché sposarsi in chiesa?", oggi essa si fa più radicale e
riguarda, appunto, il "perché sposarsi", cioè il senso del matrimonio in
sè.
Non sono mai domande oziose perché
ci impegnano a ripensare continuamente il senso di ciò che viviamo e
scegliamo: questo senso "ripulito" darà spinte per vivere meglio la
realtà anche sponsale. Assistiamo, inoltre, con apprensione al
naufragare di molte coppie: stanchezze, separazioni, divorzi stanno
allarmando e impensierendo tutti. Questa inquietante realtà non è tanto
addebitabile al disimpegno del singolo o della singola coppia (ci sono
troppi e disinvolti giudizi moralistici a questo riguardo) e neppure
all’assenza di preparazione alla vita matrimoniale (questa può avere una
certa influenza, ma non decisiva). Essa è il riflesso del travaglio
culturale e del cambiamento sociale che oggi avvolgono il nostro vivere.
"L’umanità vive oggi un periodo nuovo nella sua storia caratterizzata da
profondi e radicali cambiamenti che progressivamente si estendono
all’intero universo".
Vi preparate al matrimonio? Ma che
cosa è il matrimonio? Serve per fare la propria famiglia, per realizzare
l'amore vissuto, per procreare responsabilmente. Tutto questo si
realizza nel matrimonio, ma non è il matrimonio. Chi è l'autore del
matrimonio? Chi fa il matrimonio? Siamo noi a fare il matrimonio...
Il significato cristiano del matrimonio Se crediamo
nella persona umana generata da Dio, e chiamata da Dio a conformarsi, in
terra ed nell’eternità, a Gesù Cristo Uomo-Dio, dobbiamo esprimerlo
nella osservanza dei comandamenti, nella pratica della preghiera, nella
assidua frequenza dei sacramenti, e nell'impegno di sacrificare a questo
valore ogni altro interesse. A questa visione di fede si oppone una
visione mondana, materialista, consumista, senza prospettive d’eternità,
senza responsabilità verso Dio e verso il nostro destino eterno. Bisogna
riconoscere quale sia la nostra scelta di campo, in quale prospettiva
decidiamo di situare il nostro matrimonio, il senso dell’amore, i
comportamenti che lo esprimono. |
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Il significato cristiano del
matrimonio Se crediamo nella persona umana generata da Dio, e chiamata
da Dio a conformarsi, in terra ed nell’eternità, a Gesù Cristo Uomo-Dio,
dobbiamo esprimerlo nella osservanza dei comandamenti, nella pratica
della preghiera, nella assidua frequenza dei sacramenti, e nell'impegno
di sacrificare a questo valore ogni altro interesse. A questa visione di
fede si oppone una visione mondana, materialista, consumista, senza
prospettive d’eternità, senza responsabilità verso Dio e verso il nostro
destino eterno. Bisogna riconoscere quale sia la nostra scelta di campo,
in quale prospettiva decidiamo di situare il nostro matrimonio, il senso
dell’amore, i comportamenti che lo esprimono.
La "Fede", quella vera, apre alla realtà. Al contrario,
il peccato è negare la realtà e seguire un’illusione. Gesù è reale, è
Uomo-Dio, la risurrezione è realtà storica, prenderne atto è realismo
ragionevole e, conseguentemente, il non curarsene è illusione alienante.
Per negare la Fede e non valorizzare l’altro basta
abbandonarsi all’ignoranza, all’istinto, alla sensazione cieca,
all'irresponsabilità, all’egoismo. Il Matrimonio Sacramento esige la
percezione della dimensione divina della persona umana. Detta percezione
non è spontanea, ma richiede attenzione e riflessione sulla "Parola di
Dio", colloquio filiale con Dio amato come Padre, autodisciplina dei
comportamenti, per esprimere atti significativi di amore senza
concessioni ad atteggiamenti indegni. |
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