Si consiglia una risoluzione video 800 x 600
L'altare di San Giuseppe
ossia
Le cene
Gli "altari" di San Giuseppe - è noto - sono una pratica devozionale diffusa in molti luoghi. Cambiano le forme, le modalità, gli addobbi.
A Vita probabilmente si fanno i più begli altari di S. Giuseppe.
|
Viene costruita una struttura in legno, a forma di cappella, con tutti gli annessi: ingresso, campanile, cupoletta. L'intelaiatura viene ricoperta di mortella e su questa si affiggono gli infiniti addobbi di pasta lavorata: minuscoli e autentici capolavori, frutto di un lavoro tanto abile quanto certosino. Sono varie forme di "cucciddati", di fiori, di vasetti...; ma poi, ancora, numerose imitazioni di oggetti che hanno una simbologia precisa e la cui presenza è irrinunciabile: il sole, la luna, la scala, le forbici, le fave, l'uva, i pavoni, i pesci, etc. (vedasi pagina sulla simbologia) Non possono mancare i "cucciddati" di Tagliavia e "lu nomi di Maria". All'interno è allestito l'altare vero e proprio: alcuni ripiani su cui sono disposti l'ostensorio, il calice, i candelabri (naturalmente sempre lavorati con la pasta) e i grossi "pani" che saranno donati ai "santi".
|
Altare di San Giuseppe
Piccolo pane lavorato
Interno dell'altare con i pani dei santi |
I "Santi" sono alcuni bambini, solitamente poveri, che vengono invitati dal pio padrone ad un lauto pranzo composto da un numero incredibile di pietanze: cinquanta, ottanta, o anche cento. Da qui, l'altro nome di Cena di San Giuseppe.
Non si fa assolutamente uso di carne.
Tipica è la "pasta di San Giuseppe", che viene offerta ai presenti e inviata ai vicini, agli amici,ai parenti (si tratta di spaghetti conditi con salsa di pomodoro, finocchietti e pan grattato).
Ai visitatori (numerosissimi) si offrono anche dolci e un po' di "pane".
I "santi" sono in genere in numero di tre (Gesù, Giuseppe e Maria); ma ad essi possono aggiungersene altri, a seconda della devozione del devoto padrone.
