HOME PAGE di VEGADUE
|
|
Report del 07/05/00
Finalmente dopo un bel pò di tempo siamo riusciti a fare qualche lancio!!! Questa volta il sito utilizzato è stato un campo incolto (probabilmente lasciato riposare fra una semina e l'altra) sulla costa meridionale di Salerno, provvisoriamente battezzato CAPE LITORANEA.
I modellisti presenti (oltre il solito pubblico) eravamo io e Piero coi nostri MAX-1, DEEP SKY, PURPLE ROCKET, LOST IN SPACE, SUPER BIG BERTHA e GENERALE CLUSTER, ma alla fine i lanci effettuati sono stati solamente quattro. Infatti appena arrivati la situazione vento sembrava abbastanza favorevole, ma non appena abbiamo aperto la scatola dei motori e montato la rampa, eccoti un bel venticello teso pronto a rovinare il pomeriggio. Decidiamo di fare lo stesso qualche lancio e così il primo a partire è il MAX-1 con motore C6-7. Il lancio è ottimo: il missile fila su abbastanza dritto nonostante il vento; deployment perfetto e recupero a circa 30/40 metri dalla rampa. Nelloccasione utilizziamo per la prima volta una modifica fatta alla mia centralina di lancio: infatti, all'interno avevo aggiunto un cicalino (di quelli utilizzati dagli scooter per le frecce) che viene attivato nel momento in cui si arma il bottone di lancio e smette di suonare quando è disconnesso. Questo sistema è utile per evitare di collegare i clips ai motori con il pulsante pronto a lanciare. Il secondo lancio spetta a Piero con il PURPLE ROCKET motorizzato dal solito D12-7, ormai un "veterano" del cielo, con numerosissimi lanci al suo attivo. Questo lancio è caratterizzato da un delay forse leggermente più lungo dei sette secondi previsti, facendo temere per il peggio, ma per fortuna il deployment avviene ad altezza più che sufficiente per permettere un rientro sicuro ed un atterraggio senza danni a circa 40 metri dalla rampa.
A questo punto il vento incomincia ad essere piuttosto forte e ci costringe ad effettuare una prima sosta forzata, durante la quale prepariamo il mio SUPER BIG BERTHA al quale abbiamo riparato uno dei fili del paracadute probabilmente strappatosi nell'ultimo lancio. Approfittando di una finestra di lancio tra un raffica ed un'altra effettuiamo il lancio con motore D12-5: anche qui, come al solito, volo perfetto e anche molto dritto (e il vento???).
Il paracadute si apre regolarmente nonostante un altro filo si stacca nellistante dellapertura (forse è arrivata l'ora di sostituire del tutto il paracadute .) ed il rientro avviene un po più rapidamente del normale ma comunque in sicurezza. La fortuna però ha giocato un ruolo decisivo perché il deployment è avvenuto proprio allapogeo, o comunque subito dopo: se fosse avvenuto dopo un altro paio di secondi, il razzo avrebbe acquistato molta velocità e allapertura del paracadute si sarebbe potuto strappare qualche altro filo, col risultato di vedere il modello precipitare in caduta libera col paracadute trasformato in un anomalo (e insufficiente) streamer!!! Il quarto lancio spetta al LOST IN SPACE di Piero, che, ormai pronto da diverse settimane, non riesce a fare il suo volo inaugurale.
Il razzo è pronto sulla rampa con un motore D12-7, ma il vento rinforza e, seppur a malincuore, dopo una lunga attesa Piero decide di non rischiare e rimanda ancora il battesimo dellaria a data da destinarsi. Rispetto al PURPLE ROCKET, il LOST IN SPACE ha infatti un peso notevolmente ridotto e a parità di motore dovrebbe raggiungere unaltezza, stimata da "Rocksim", di oltre 300 metri: dunque non è il caso di perdere il razzo per colpa del vento proprio al volo inaugurale!!!
Quindi decidiamo di lanciare il DEEP SKY. In questo caso il peso maggiore e i paracadute leggermente sottodimensionati dovrebbero permettere un rientro meno veleggiato, ma decido di annullare questo vantaggio in sicurezza ed utilizzo un E18-7 (ricarica mai utilizzata prima); in definitiva, decido di rischiare. Nel frattempo è passata oltre unora dal lancio precedente, nella vana speranza di vedere calare un po il vento. Countdown, start ed il motore RMS si accende in meno di un secondo. Il fragore è spettacolare: a Piero, che è a pochi metri, addirittura fischiano le orecchie per qualche secondo!!! Il DEEP SKY si stacca dalla rampa con una gran fumata e dopo alcune decine di metri notiamo una deviazione di diversi gradi, forse dovuta ad una forte raffica di vento, che comporta un allontanamento del razzo dalla rampa abbastanza cospicuo. Unaltra cosa eclatante che tutti notano è la lunghissima distanza percorsa dal missile semplicemente per inerzia, tale era stata la spinta del motore. Ora bisogna attendere i sette secondi per il deployment, una fase nella quale in precedenza il DEEP SKY ha spesso avuto grossi problemi. E infatti, anche stavolta, dopo un bel pò di secondi, il paracadute non viene ancora fuori e più passa il tempo e più si odono preghiere, imprecazioni ed urla di raccapriccio per quello che sta per accadere. Insomma, una scena già vista altre volte, con laggravante dellaltezza veramente siderale dalla quale sta cadendo stavolta il DEEP SKY. Tuttavia lo psicodramma collettivo si smorza un po: infatti anche stavolta la caduta libera del missile avviene in modo orizzontale, con una rotazione lungo lasse che produce un curioso effetto-ventola con le alette stabilizzatrici: insomma, il razzo sembra rotolare giù dal cielo. Ma il vento allontana comunque il razzo che finisce in un campo, adiacente al nostro, per fortuna con coltivazioni basse, ove avviene pure un incontro ravvicinato col relativo contadino, il quale si preoccupa subito di sapere se il razzo avrebbe dovuto pure esplodere!!! Tranquillizzato lamico, effettuiamo il recupero, che avviene ad oltre 250 metri dalla rampa. I danni, nonostante l'impatto con il terreno piuttosto duro, sono limitati ad una aletta posteriore scollata: niente male per un volo del genere! Da una prima analisi scopriamo che la carica per il deployment ha funzionato regolarmente (in due hanno sentito il classico POFF soffocato all'interno del missile durante la discesa) e che il primo paracadute era bloccato all'interno del tubo; probabilmente la forte accelerazione della partenza ha spinto in basso il 1° paracadute oltre il punto d'attacco della molla, rimanendone incastrato. Le ridotte dimensioni del tubo (38mm) hanno fatto il resto. Recuperato il missile torniamo a casa pronti ad apportare le dovute modifiche così da essere pronti (tempo permettendo) per la domenica successiva. |