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Nelle righe che seguono vengono presentati molto sinteticamente i progetti di ricerca principali.
Si veda la sezione bibliografia per i risutati sino ad ora ottenuti.





1 - Erpetofaune italiane
La principale attivitą di ricerca riguarda lo studio dell'evoluzione delle erpetofauna italiane.
All'analisi di tutta la letteratura prodotta si affianca lo studio di resti fossili, provenienti principalmente da siti Neogenico-Quaternari. A questi ultimi č stata dedicata la tesi di dottorato.
A partire dal 1992, i dati relativi agli anfibi e rettili rinvenuti in territorio italiano sono stati inseriti una banca dati che contiene attualmente (novembre 2007) circa 1500 dati taxon/localitą.
Alcuni progetti relativi allo studio di materiali italiani sono, o sono stati, sviluppati in collaborazione con laureandi o dottorandi.
Una linea paricolarmente interessante sia dal punto di vista tassonomico che biogeografico č rappresentata dallo studio dei resti di coccodrilli.

2 - Erpetofaune oligo-mioceniche della Spagna
I resti di anfibi e rettili di alcune localitą oligo-mioceniche della Spagna (localitą soprattutto catalane) sono stati selezionati presso l'Institut de Paleontologia "M. Crusafont" di Sabadell con la collaborazione di Jordi Agustģ.
Tali resti non sono ancora stati oggetto di uno studio accurato, ma preliminarmente descritti in un rapporto non publicato.

3 - Erpetofaune neogenico-quaternarie della Grecia
Un progetto parallelo a quello impostato per l'Italia in occasione della tesi dottorato č stato sviluppato anche per la Grecia. Questo progetto č stato reso possibile dalla collaborazione di Constantine Doukas (Atene) e Hans de Bruijn (Utrecht).

4 - Il coccodrillo di Oarda de Jos (Romania)
Il crano di un eusuco basale proveniente dal Maastrichtiano della localita di Oarda de Jos (Transilvania, Romania) rappresenta il materiale meglio conservato di Allodaposuchus precedens Nopcsa, 1928.
Sulla base di questo materiale č stata descritta per la prima volta l'anatomia cranica di dettaglio di questo taxon. L'analisi filogenetica ha permesso di confermare i risultati ottenuti precedentemente da Buscalioni e collaboratori (2001).
Lo studio č stato effettuato in collaborazione, fra gli altri, con Vlad Codrea (Cluj Napoca) e Thierry Smith (Bruxelles).

5 - I coccodrilli di Mont Berru-Cernay les Reims (Francia)
La localitą di Mont Berru-Cernay les Reims (Francia) ha restituito una ricca collezione di resti di coccodrilli risalenti al Paleocene superiore. Particolarmente interessati sono i resti appartenti a un alligatoroide ancora non descritto e ai crocodyloidi affini al genere Asiatosuchus.
Lo sudio, in corso di realizzazione, č effettuato in collaborazione con France de Lapparent (Parigi) e Thierry Smith (Bruxelles).

6 - I coccodrilli del Belgio
Uno dei numerosi progetti sviluppati in collaborazione con Thierry Smith e il suo gruppo di ricerca (Bruxelles), riguarda lo studio di alcuni coccodrilli fossili del Belgio.
Sono stati studiati sino ad ora i resti di Eosuchus lerichei e Asiatosuchus depressifrons provenienti dalle localitą paleogeniche di Dormaal, Erquelinnes, Leval e Orp-le-Grand.






Grazie alle numerose collaborazioni che il gruppo di Paleontologia dei Vertebrati del Dipartimento di Scienze della Terra di Firenze ha sviluppato in aeree extraeuropee, č stato possibile avere accesso a materiali che presentano delle problematiche (morfologiche, tassonomiche, filogenetiche, palebiogeografiche, paleoecologiche) molto interessanti.





7 - Erpetofaune pleistoceniche dell'Eritrea e del Sudan
La ormai celebre localitą di Buia in Eritrea (celebre per la presenza di un cranio umano chiamato "la signora di Buia") ha restituito numerosi resti di rettili risalenti al Pleistocene inferiore.
Sono stati identificati Crocodylus niloticus, Pelusios cf. P. sinuatus, Varanus sp. e Python sp.
L'erpetofauna concorda con gli altri vertebrati nell'indicare un paesaggio dominato da ampie aree umide.
Al fine di ritrovare giacimenti fossiliferi coevi, sono attualmente in corso di svolgimento anche ricerche in territorio sudanese.

8 - La testuggine gigante di San Josč (Ecuador)
L'unico resto di chelone proveniente dall'Olocene di San Josč testimonia la presenza nell'Ecuador continentale di una testuggine gigante di lunghezza superiore al metro. A causa della grande robustezza del resto, č possibile supporre che l'acquisizione della taglia gigante non sia avvenuta in un ambiente privo di predatori.

9 - I coccodrilli di Trinil (Java)
Insieme ai resti di Pithecanthropus erectus, Dubois trovņ a Trinil (Java) anche numerosi resti di coccodrilli. Sulla base di tali resti, Dubois descrisse -molto sinteticamente- le specie Crocodylus ossifragus e Gavialis bengawanicus. Al fine di valutare la validitą di tali specie e, se valide, le loro relazioni filogenetiche, č stata studiata la collezione Dubois conservata presso il Naturalis di Leiden e la Collezione Selenka presso il Museo di Storia Naturale di Berlino. Un progetto in collaborazione con John de Vos (Leiden).

10 - Gli anfibi della "Ara Cave" (Israele)
Grazie alla collaborazione di Guy Bar-Oz (Haifa) e di Lior Weissbrod (St. Louis) sono stati studiati i resti di anfibi provenienti dalla "Ara Cave" (Israele), un giacimento archeologico dell'etą del Bronzo. I resti testimoniano la presenza di Pelobates syriacus e Bufo viridis.
Particolarmente interessante č la presenza del pelobate in un'area in cui č attualmente estinto.

11 - L'erpetofauna di Dmanisi (Georgia)
Dmanisi č una localitą molto famosa fra i paleoantropologi per gli abbondanti resti umani risalenti all'inizio del Pleistocene inferiore. Sebbene i resti dell'erpetofauna siano estremamente rari, č stato possibile identificare Bufo viridis, Testudo graeca, Lacerta gr. L. viridis e cf. Elaphe quatuorlineata.
L'erpetofauna, per quanto scarsa, potrebbe suggerire, in accordo con gli altri vertebrati, la presenza di ambienti aperti e "relativamente aridi".
Lo studio dell'erpetofauna di Dmanisi si colloca all'interno di un progetto pił ampio relativo alle erpetofaune neogenico-quaternarie del paese.

12 - Osteologia di Bufo brongersmai (Marocco)
Bufo brongersmai č un piccolo rospo attualmente distribuito in un'area relativamente ristretta, quasi essenzialmente compresa entro i confini del Marocco. Si tratta di una specie adattata ad un ambiente sub-desertico che č in grado di riprodursi meglio di altre specie in raccolte d'acqua particolarmente effimere.
L'analisi osteologica di alcuni individui ha consentito di rilevare delle particolaritą anatomiche sorprendenti che potrebbero essere messe in relazione alla sua particolare ecologia.

13 - Erpetofaune tardo-mioceniche di As Sahabi (Libia)
Grazie all'"East Libya Neogene Research Project" diretto da Noel Boaz č stato possibile studiare nuovi resti di Crocodylus checchiai provenienti dalla localitą di As Sahabi.



Congressi e corsi

Nel 2001 č stato organizzato presso il Dipartimento di Scienze della Terra il VI European Workshop on Vertebrate Palaeontology.

Nell'ottobre del corrente anno č stato organizzato presso lo stesso dipartimento lo Stage AIAZ 2007 "Identificazione dei cheloni provenienti dai contesti archeologici italiani"


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© Massimo Delfino - 2000 / Dipartimento di Scienze della Terra - Universitą di Firenze / ultima revisione ottobre 2007