Notizie 2002 - Primo semestre
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il testo originale della delibera dell'UNESCO
La Nazione del 30/01/02
RIOMAGGIORE Importante
RIOMAGGIORE Importante riconoscimento per il
Consorzio turistico 5 Terre-Golfo dei Poeti. Il Comune di Forte dei Marmi ha pubblicamente
ringraziato il Consorzio spezzino per l'ottimo servizio svolto sino ad oggi per il
trasporto dei turisti nelle varie località di mare dell'arcipelago tosco-ligure, in una
lettera a firma dell'assessore al turismo Antonio Tonini, viene sottolineata come la
professionalità dimostrata, unita alla sempre gradita cortesia del personale del
Consorzio, concorre al mantenimento dei migliori livelli di ricettività che da anni vede
impegnato anche il Comune di Forte dei Marmi. Nel corso della cerimonia svoltasi nella
sala consiliare del Comune di Forte dei Marmi, l'assessore al turismo Tonini ed il
comandante della Capitaneria di porto di Viareggio hanno consegnato a Giacomo Bello,
amministratore del Consorzio, un crest ed una stampa d'epoca. Giacomo Bello, a nome della
societaà ha ringraziato gli amministratori versiliesi e la Capitaneria di porto di
Viareggio e memore che nessuno è profeta in patria, ha assicurato il massimo impegno del
Consorzio per migliorare sempre più il servizio e lavorare per sviluppare l'economia
turistica nelle aree interessate al servizio
La Nazione del 31/01/02
RIOMAGGIORE: La giunta regionale
RIOMAGGIORE "La giunta regionale stoppa
l'istituzione del distretto vitivinicolo del Levante Ligure". Lo sostiene il
consigliere regionale Moreno Veschi. "Su quest'argomento che punta a valorizzare la
produzione delle Cinque Terre, Colli di Luni e delle Colline di Levanto, l'Ulivo ha
presentato - spiega il consigliere dei Ds - una propria proposta di legge. E' stata
annunciata di recente con grande evidenza pubblica anche una proposta di alcuni
consiglieri di Forza Italia, primo firmatario Luigi Morgillo.
Ora la giunta ha proposto un ulteriore distretto vitivinicolo per il ponente ligure e dopo
l'approvazione di quello florovivaistico riguardante sempre il Ponente, al fine di
elaborare una legge riguardante in generale i distretti". Queste le conclusioni
tratte dall'esponente dell'Ulivo: "Bisogna stare all'erta perché nel calderone
generale non si disperda la necessità di valorizzare una peculiarità del nostro
territorio".
LA NAZIONE del 05/02/02
TRAMONTI Anche all'interno del
Parco
TRAMONTI Anche all'interno del Parco
delle Cinque Terre si torna a costruire. L'attività edilizia sarà comunque possibile
solo sui fabbricati già esistenti e a patto che il richiedente si impegni a coltivare un
lotto minimo di terreno agricolo di 200 metri.
La notizia è stata accolta con soddisfazione dagli aderenti all'Associazione "Vivere
Tramonti", che nel corso di un'assemblea hanno approvato all'unanimità la mozione
conclusiva che recepiva l'accordo con il Parco delle Cinque Terre. Le principali questioni
su cui si è realizzata l'intesa riguardano appunto l'offerta dei servizi essenziali,
l'attività edilizia e la coltivazione di lotti di terreno agricolo. Sarà il Parco delel
Cinque Terre, infatti, a realizzare a proprie cure e spese le reti distributive di acqua
potabile, gas, luce e telefono.
Entrando nel dettaglio, gli interventi edilizi saranno consentiti fino al "restauro
conservativo" con parziale utilizzo fino al massimo del 50% del terrapieno esistente.
Le finestre si potranno ampliare fino ad un massimo di 80 centimetri; anche le scale
esterne, di nuova costruzione, si portranno realizzare fino a 60 centimetri. Sarà
possibile il rifacimento del tetto con aumento della cordolatura fino a 20 centimetri. Il
vano cisterna potrà essere riutilizzato come spazio utile del fabbricato. Tutto questo
previa istruttoria dell'Ente Parco che rilascerà il previsto parere dopo la
sottoscrizione di un contratto che prevede l'impegno a coltivare un lotto minimo di
terreno agricolo di 200 metri e per il Parco stesso l'onere di remunerare la ricostruzione
dei muretti a secco, ritenuti fondamentali per scongiurare le frane. A Tramonti, pertanto,
saranno in molti ad approfittare di questa opportunità. A garanzia dell'esatto
adempimento degli obblighi assunti, il Parco autorizzerà il contraente agli scarichi
delle acque reflue, ai sensi dell'articolo 45 del decreto legislativo n° 152 dell'11
maggio 1999. La materia urbanistica oggetto dell'accordo dovrà essere formualta seguendo
il quadro normativo statale (articolo 12 legge n° 394 del 6 dicembre 1991 e articolo 31
legge 457 del 1978), per renderla da subito operativa. "Dopo decenni di ignavia e
arretratezza culturale di certi enti pubblici ha commentato il presidente
dell'Associazione "Vivere Tramonti"in una lettera inviata a tutti i soci
siamo riusciti finalmente ad imporre un clima di feconda collaborazione rispettosa delle
esigenze della nostra gente. Questo risultato ci gratifica molto e ci sprona a proseguire
nel nostro comune programma".
Sarà asfaltata la strada di
Fossola
TRAMONTI Sarà presto asfaltata la
strada interpoderale di Fossola. Ne ha dato comunicazione ai propri soci il presidente
dell'Associazione "Vivere Tramonti", il quale ha anche anticipato che si
provvederà a regolamentare l'accesso per i soli aventi diritto. Attualmente, infatti,
l'accesso ai veicoli è libero. I lavori di asfaltatura saranno realizzati con il
contributo economico del Parco delle Cinque Terre.
LA NAZIONE del 11/02/02
LA SPEZIA A Biassa c'è grande
attesa
LA SPEZIA A Biassa c'è grande attesa
per l'apertura, a fine mese, dell'ostello gestito da una società miste, pubblico-privato
con la maggioranza nelle mani di Comune e Provincia, Società che dovrebbe occuparsi anche
(ma il condizionale pare d'obbligo) dell'area camper di Pagliari e del servizio di pullman
che assicurerà i collegamenti tra Spezia e Biassa. Ma chi gestirà in prima persona
questo ostello? Contrariamente a quanto a Biassa tutti davano per scontato, non una delle
cooperative naturalistiche e di servizio già esistenti ed operanti in loco da anni,
bensì una cooperativa costituitasi ex novo tra alcuni dei giovani formati dal Cisita
grazie ad un corso di seicento ore costato più di 200 milioni e finanziato dalla
Comunità europea. E su questo particolare sono in molti a Biassa a chiedersi che senso
abbia avuto questa operazione che, se da una parte cerca di creare occupazione dall'altra
crea nuova disoccupazione. Infatti, sia i nove giovani che si sono costituiti in
cooperativa per gestire l'ostello, che il loro presidente, pare certo che provengano da
altri paesi della provincia spezzina e di Biassa non ce ne sia neppure uno. Ma lo
scontento che serpeggia in questi giorni in paese ha anche un'altra e più grave causa. Da
quell'ostello infatti i biassei si aspettavano molto, addirittura il rilancio del paese
perché, insieme ad esso dovevano nascere nuovi servizi come quello della pulizia dei
sentieri, e il servizio di pullman per collegare Biassa a Spezia e alle Cinque Terre di
cui, al momento, non si sente più parlare.
Adriana Beverini
Commento
L'ostello, già scuola elementare, che la gente di Biassa pare non gradire. Si fanno
supposizioni, circa il mancato gradimento. Una su tutte "Siamo ormai un paese di
vecchi, e questa novità ci porterà tanti giovani che vorranno fare i turisti e altri che
vorranno fare qualcos'altro. Speriamo in bene" Altri si pongono, come me, il problema
anche sotto un altro aspetto. Perchè non hanno costruito un albergo sette o otto stelle,
camere da 600 euro al giorno, con la possibilità di usufruire di servizi come piscina,
minipullman per visitare i dintorni, noleggio di barche con pilota etc? In questo modo si
sarebbe venuta a creare qualche decina di posti di lavoro in più. Come sotto la
Litoranea, nel comune di Riomaggiore, proprio dove inizia il rettilineo che conduce verso
la 'lama' di Canneto. Lì hanno scavato con ruspe, costruito con mattoni, solidificato con
cemento. Non è posto da giovani squattrinati, quello, ma da turisti disposti a cacciar
fuori 300 a camera per notte. E, finalmente, una firma, a suggellare un'opinione
che certifica l'ennesima 'sgradevolezza' perpetrata nei confronti della gente di Biassa.
Ma, secondo me, si sapeva già dall'inizio: ci sono delle regole, per attribuire la
conduzione di un ostello. Si deve fare un appalto, oppure, ben oltre le regole, si deve
dare qualcosa a qualcuno. Cosa che può essere perfattamente legittima, se condotta alla
luce del sole. Però, chissà com'è andata...ahi! Un'altra volta, non abbiamo visto
niente ma l'abbiamo sentito.
LA NAZIONE del 13/02/02
Un progetto per ritrovare il turismo "Torniamo in
barca sul Lagora"
LA SPEZIA Un grande dibattito in città, che
muova dalla sua storia e dai suoi sogni, per progettare insieme il nuovo volto della
Spezia futura: è questa, in sostanza, la proposta che viene lanciata con l'incontro di
sabato prossimo, inizio alle ore 9 al Centro Allende, sul tema: "La città e il mare,
proposte di riqualificazione urbana". Con questa iniziativa taglia un bel traguardo
l'Associazione nata dal "Gruppo tematico sui problemi del centro", che l'ha
promossa insieme con l'Ordine degli architetti e la Terza circoscrizione. Dal lavoro di
ricerca e di confronto con numerosi incontri dell'anno scorso, il "Gruppo"
(aperto, propositivo, senza vincoli di parte) ha tratto motivo per costituirsi, appena un
mese fa, in Associazione culturale "Gruppo tematico Speziacentrostorico". Ed ha
voluto subito "lanciarsi" in questa iniziativa per presentare pubblicamente
proposte, idee e progetti che "disegnano" una nuova immagine della Spezia
futura, in particolare lungo tutto il fronte mare e la linea di "confine" della
città con l'Arsenale. Anche la partecipazione di eminenti personalità della cultura
contribuisce a rendere prestigiosa l'iniziativa. Dopo le introduzioni di Carlo Paladini e
Gianfranco Marinaro per l'Associazione e Giancarlo Ratti per l'Ordine degli architetti,
l'intervento del presidente dell'Autorità portuale, del presidente della Provincia e del
sindaco, gli interventi più attesi sono quelli di Piero Donati della Soprintendenza ai
beni artistici e storici della Liguria, incaricato della ristrutturazione del Museo
Navale, dell'ammiraglio Pino Celeste già direttore del medesimo e quello del professor
Paolo Cevini, docente di storia dell'architettura contemporanea all'Università di Genova
ed autore della bella monografia, edita nel 1984, sulla storia urbana della Spezia. Si
discuterà del rapporto della città col mare (mediante la ristrutturazione dell'intero
fronte mare, da San Cipriano a tutta la parte antistante i giardini e la banchina Morin,
che, liberati dalla barriera di viale Italia possono acquisire un nuovo significato anche
nell'ottica del turismo in città e nel Golfo.
Potrebbe partire dal Museo navale la flotta dei
battelli per il golfo
LA SPEZIA E, anche sull'altro lato, del rapporto
della città con l'Arsenale, le sue mura, al centro del dibattito sarà il canale Logora.
La sua rinaturalizzazione, la navigabilità del primo tratto ed un recupero anche di
valori museali connessi (Museo navale e circuiti turistici nel golfo e così via). Si
tratta insomma di una iniziativa che che chiama in campo valori storici, urbanistici,
ambientali e di cultura di una città che non rinnegando il suo passato, anzi esaltandolo,
cerca di disegnare il suo futuro. E perchè non ripartire dal Museo navale per gli
itinerari nel golfo?
"Tirate" 136mila copie della
brochure per promuovere le Cinque Terre
RIOMAGGIORE Sono 136mila le copie della
nuova brochure delle Cinque Terre 'tirate' dall'Azienda di promozione turistica e dal
Parco nazionale per la promozione del territorio e destinate in prevalenza ad un pubblico
alberghiero. Quasi novantamila copie sono state stampate in inglese, mentre le restanti in
tedesco e francese. Presto seguirà anche un' edizione giapponese, considerato l'
interesse crescente del Paese del Sol Levante verso le Cinque Terre. L' opuscolo, come
abbiamo già riferito, è stato presentato nei giorni scorsi a Riomaggiore dal direttore
generale dell' Apt Lucia Solaro e dal presidente del Parco Franco Bonanini.
Entrambi hanno sottolineato che lo spirito dell' iniziativa è si quello di diffondere le
immagini e i servizio delle Cinque Terre, ma anche di avvisare i potenziali visitatori dei
difficile equilibri che occorre rispettare per evitare danni all' ambiente. L' opuscolo,
è stato anche detto, è un omaggio al turismo sostenibile.
LA NAZIONE del 14/02/02
Sindaci, conti in tasca
LA SPEZIA Un tempo, si sa,la carica di sindaco era onoraria,
poi si è riconosciuto ai primi cittadini una contenuta indennità trasformata negli
ultimi anni in un vero e proprio stipendio, che è stato riconosciuto anche a vice sindaco
e assessori comunali, e a quanti sono chiamati a ricoprire cariche pubbliche elettive o di
nomina politica, che proprio per questo sono sempre più appetibili. Come dire che quello
che prima si faceva per passione ora si fa per professione. Ma il dato più stridente è
che, da un primo esame del costo dei politici per la comunità, mentre per esempio al
sindaco della città Giorgio Pagano vanno 10.185.000 lire lorde al mese, al vice sindaco
Luigi Merlo 7.638.750, a ogni assessore e al presidente del consiglio comunale 6.111.000,
i presidenti delle cinque circoscrizioni percepiscono pure loro un vero e proprio
stipendio, che per un "secondo lavoro" non è niente male, visto che ammonta a
3.666.600 lire lorde al mese. Con la media degli stipendi che si pagano nella nostra
città ciascuno può fare da solo conti e proporzioni.
Commento
Cosa c'entra con Tramonti? Forse niente, però mi sono chiesto tante volte
come mai si interessano così tanto di Tramonti e perchè nei momenti topici, i nostri
amministratori appaiono così determinati, prodighi di promesse, e vogliosi di essere
rieletti. C'è sotto una bella pagnotta. Certo, il buon Pagano, l'altrettanto buon
Orlando, più di una volta, hanno fatto gli straordinari e, viste le paccate di emme che
si sono beccati, non si può dire che non si meritino almeno un riconoscimento pecuniario.
Ma c'è una ragione per la quale non si è parlato della prebenda di Bonanini, alias
Presidente del parco nazionale delle 5 terre, nonchè assessore LLPP del comune di
Riomaggiore?
Comuni, prove generali di sinergie
turistiche
RIOMAGGIORE Riunione importante Castello
di Riomaggiore, presenti l'assessore regionale al turismo e all'agricoltura (Amoretti), il
presidente del Parco (Bonanini), i sindaci di Levanto (Schiaffino), Riomaggiore (Gogioso),
Vernazza (Leonardini), il vice-sindaco di Monterosso (Moggia) e la direttrice dell'APT
spezzina (Solaro). E' stato presentato il primo accordo di Sistema Turistico Integrato -
nell'area litoranea compresa tra Punta Mesco e Monte Nero che otterrà finanziamenti per
un network progettuale. Per l'Assessore regionale, l'agricoltura è il mezzo per attirare
- "nella splendida bomboniera delle Cinque Terre" - un turismo di qualità.
"Patrimonio della regione è il lavoro vincolato al territorio e alla sua
conservazione; vi vanno impiegate risorse per qualificare il turismo: gruppi limitati e
turisti singoli, per un prodotto di nicchia". L'Assessore ritiene anche scommessa
vincente il collegamento turistico tra costa ed entroterra.
A.T.
LA NAZIONE del 15/02/02
Rustici, meno vincoli edilizi
LA SPEZIA Ieri mattina l'assessore Andrea
Orlando, il presidente dell'Ente Parco "5 Terre" Franco Bonanini ed il
presidente della 1° Circoscrizione Mauro Ruffini hanno tenuto nella sala giunta di
Palazzo Civico una conferenza stampa per illustrare le iniziative già attivate o che
stanno per partire per rendere il Parco più fruibile da parte dei visitatori e di quanti
vi operano con attività agricole. Comune della Spezia ed Ente Parco nei rispettivi
"Piani" inseriranno una normativa comune in difesa del territorio che per la
parte spezzina occupa una superficie di 300 ettari attorno a Tramonti. "Comune e
Parco definiranno una nuova normativa (ognuno nei rispettivi ambiti) venendo incontro alle
istanze della popolazione per quanto concerne il recupero dei rustici ha
sottolineato Orlando in questo modo contiamo di salvaguardare il territorio e
consentirne la fruibilità nel rispetto della natura". Il Comune e il Parco hanno nel
frattempo deciso il recupero di un vecchio mulino ottocentesco di Campiglia che, appena
ultimati i lavori di ristrutturazione, diventerà punto di accoglienza turistica e la cui
apertura è prevista entro la Primavera. Vi si potranno trovare guide e cartine del
territorio e numerosi gadget realizzati dall'Ente Parco. "Stiamo già lavorando
attivamente per il recupero dei muretti a secco di tutta l'area ha spiegato
Bonanini abbiamo a disposizione due miliardi e finalmente potremo gestirne un
recupero razionale bloccando ogni nuova piccola frana ed intervenendo su quelle
passate". Per questi interventi è stata costituita una piccola squadra di
specialisti che utilizzeranno il materiale lapideo già esistente in una vecchia cava
abbandonata di Biassa. Un' altra importante realizzazione che sta per partire all'interno
del Parco è quella relativa al nuovo acquedotto irriguo del costo di 800 milioni che
sarà completato entro l'anno e distribuirà il prezioso elemento su tutto il territorio
alimentandosi da una sorgente di Riomaggiore. L'acquedotto si andrà ad integrare con un
sistema antincendio che è in avanzata fase di studio. Mauro Ruffini, ha ricordato l'ormai
prossima apertura dell'ostello di Biassa, un centro di accoglienza con 60 posti letto che
rappresenta la porta spezzina del Parco e che consentirà a tanti giovani di godere
dell'incanto di un territorio di eccezionale bellezza.
Parco letterario. Un depliant promozionale
MONTEROSSO Domani allee 10,30, nel Comune di
Monterosso, sarà presentato,alla presenza del vicesindaco Gino Moggia e dell'assessore
Giovanni Pollicardo, il depliant realizzato, con il contributo della Regione Liguria, dal
Parco Letterario Eugenio Montale che ringrazia anche la Carige per la collaborazione
offerta per la sua diffusione. Un depliant bilingue, in italiano e in inglese, per venire
incontro alle innumerevoli richieste degli stranieri che giungono sempre più numerosi
nelle 5Terre e vogliono portare via con sé, oltre alle immagini di questo splendido
territorio anche qualche riferimento letterario al grande poeta ligure che a Monterosso
ebbe la sua casa di vacanza. Oltre ai riferimenti letterari, nel depliant sono però
contenuti anche accenni gastronomici e naturalistici per offrire ai turisti una panoramica
completa delle 5Terre. Il Parco Letterario E.Montale , particolarmente visitato dalle
scolaresche, è ormai una realtà conosciuta e apprezzata in tutta Italia e di ciò ha
voluto dare pubblica manifestazione il Comune di Monterosso che si è offerto di
contribuire alla realizzazione di nuove targhe da porre lungo il percorso montaliano
recanti poesie del grande poeta. Intanto nelle 5Terre è arrivato Canale 4, con la
trasmissione "Il Sabato del villaggio "presentata da Mengacci che va in onda la
domenica mattina. Da qui a marzo si gireranno le riprese televisive di una trasmissione
dedicata a Monterosso e alle 5Terre che andrà in onda per Pasqua e alla quale è stato
invitato a partecipare anche il Parco Letterario Montale .
La Nazione 17/02/02
RIOMAGGIORE Una "santa alleanza" fra
RIOMAGGIORE Una "santa alleanza"
fra soggetti istituzionali per il turismo. E' quella che ha preso le mosse, l'altra sera,
al al Castello di Riomaggiore dove presenti l'Assessore regionale al Turismo e
Agricoltura, il Presidente del Parco nazionale delle Cinque Terre, i sindaci dei Comuni
delle Cinque Terre e limitrofi, la direttrice dell'Apt si è dato il via al Sistema
Turistico Locale, che per Legge - spiega Lucia Solaro al - "prevede cofinanziamenti
su progetti legati alla struttura, infrastrutture e marketing di uno specifico territorio.
Questi Sistemi sono attuabili su scala locale, ma anche interregionale e
provinciale".
Nella formulazione dei progetti vale "il principio di sussidiarietà", rileva il
Sindaco di Levanto, soddisfatto per la collaborazione proficua tra soggetti rappresentanti
più comunità, talvolta con interessi divergenti. Convergente, invece, la preoccupazione
espressa dai Sindaci di Vernazza e Riomaggiore, e reiterata dal Presidente del Parco,
sulla necessità di regolamentare l'abusivismo nel settore degli affittacamere, di
nocumento all'immagine complessiva del territorio. "L'attività degli affittacamere
come protezione al fenomeno delle seconde case", frase più volte ripetuta, e di per
sé inquietante (specie ora che liberismo e liberalizzazione sono termini ricorrenti),
vorrebbe invece significare l'appoggio ad un'imprenditoria locale qualificata e ad una
"ricettività equilibrata" che in parte eviti lo spopolamento e il degrado dei
piccoli borghi. Costieri e interni, come ha convenuto - tra i presenti - il Sindaco di
Beverino il quale, ringraziando Franco Bonanini per il coordinamento tra attività del
Parco e attività nelle zone limitrofe, vede l'Stl come un "regolatore di flusso che
aiuta a diversificare l'offerta". Matteo Bonanini, Presidente della Cantina
vitivinicola delle Cinque Terre, vede invece, nell'applicazione di regole certe, una
ricaduta verso l'agricoltura e la tutela dei prodotti doc. Senza conservazione del
territorio niente turismo: questo il leit-motiv di vari interventi. Ripreso anche
dall'Assessore regionale Amoretti, il quale ha fornito cifre di tutto rispetto (dalle
decine alle centinaia di miliardi in lire) per stanziamenti collegabili al Piano di
sviluppo rurale della Liguria, al Leader Plus dell'Unione europea (per i 4 Gal sul
territorio ligure), ai fondi giacenti per i finanziamenti turistici (il 70% di 555
miliardi da suddividere tra le regioni italiane). Se la strada degli Stl pare lastricata
d'euro, sta "nella solerzia e nella capacità di lavorare assieme la carta
vincente" come ha notato la Direttrice dell'Apt, ammettendo che, in questo caso, il
territorio "è un sistema turistico naturale e di facile valorizzazione, la "top
model" dello spezzino". Ma se il progetto decollerà, "cresceranno proposte
turistiche, integrative e complementari (es. La Spezia e i Musei, il Premio del Golfo, la
riscoperta del Liberty; la verde Val di Vara del biologico, i borghi rotondi e quella
perla di Varese Ligure)".
Antonia Torchi
Commento
Io capisco una cosa: che se il turismo parte, allora il Castello di Coderone verrà ristrutturato e reso fruibile (parola
molto amata dagli amministratori), altrimenti, cosa lo 'aggiustano' a fare? Per quelli di
Biassa?
LA NAZIONE del 19/02/02
Il parco? Finito nel limbo
PORTO VENERE In un periodo in cui i programmi e
i progetti per i vari parchi (in testa quello delle nazionale Cinque Terre) prolificano a
molti sorge la domanda su quale fine abbia fatto quello regionale di Porto Venere? Da
chiarire c'è subito il fatto che questa realtà era stata creata, lo scorso anno, da
legge regionale che aveva cancellato il parco dei Promontori. Questa normativa prevedeva
però che in un mese si sarebbe dovuto nominare un commissario per la liquidazione
dell'Ente Parco dei Promontori, ma per ora questa figura non è mai stata ufficializzata,
mentre il consiglio dell'ente parco non si è più riunito. Un consiglio che in ogni caso,
compresa la tanto voluta rappresentanza ambientalista, non verrà mai trasferito al nuovo
Parco naturale regionale di Porto Venere che è affidato direttamente al Comune di Porto
Venere con il sindaco come gestore. Sempre da chiarire c'è poi il fato che lo stesso
Comune di Portovenere esercita le funzioni di gestione esclusivamente per la porzione di
Parco che riguarda il proprio territorio, e se fino ad oggi non è stato inserito nella
gestione fondi regionali, quanto al tratto di mare prospiciente non si conosce ancora
l'esatta delimitazione. La stessa Regione, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore
della legge, avrebbe dovuto, con l'intesa con l'Autorità marittima, redigere un piano di
perimetrazione, zonazione, regolamentazione e valorizzazione scientifica del tratto di
mare interessato, quello fra le isole di Palmaria, Tino e Tinetto, ma non è stato mai
fatto. Non esiste neppure un programma per la tutela del tratto di mare in relazione con
la confinante riserva marina delle Cinque Terre. Insomma, uno stato di limbo, in attesa
che si formi, su iniziativa dell'ente gestore, una apposita commissione, con funzioni
consultive e propositive, presieduta dal sindaco, o da un suo delegato, e composta da un
rappresentante della Provincia, un rappresentante della competente autorità marittima e
due esperti in materia di tutela dell'ambiente marino nominati, rispettivamente, dalla
Regione e dalla Università degli Studi di Genova. Eppure da quando questo concetto di
parco regionale a gestione comunale è stato varato non si è fatto nessun altro passo
concreto per dare vita al nuovo ente che comunque, dopo la scelta dello stesso Comune
portovenerese, non entrerà a far parte del Parco Nazionale delle Cinque Terre.
"L'esigenza di un sistema di parchi correlati tra loro, anche per garantire i
cosiddetti corridoi ecologici _ spiega Rino Vaccaro, ambientalista, esperto conoscitore
della questione parchi in Liguria _ ed esiste una ovvia continuità naturalistica tra
parte emersa e sommersa, tra costa e mare. Questo anche se in Liguria, dopo i tagli ai
parchi, la superficie protetta è oggi al di sotto del 7% in contrasto con la stessa legge
sulla caccia che prevede almeno il 20% di territorio naturale tutelato ai fini
faunistici".
A.V.
LA NAZIONE del 20/02/02
Venite a PlenAir in un paradiso per "il mare fuori stagione"
CINQUE TERRE Le Cinque Terre non possono mancare
nel carnet di viaggio di chi ama il penair e ora che c'è il parco che le protegge, e con
le dovute accortezze sono una meta facile anche per il camper. Nell'individuare le
località del "Mare fuori stagione", "PleinAir", il prestigioso
mensile di turismo secondo natura, camper, caravan, tenda e escusioni, ha scelto, per il
numero di febbraio che è in edicola, le Cinque Terre offrendo un servizio che non sì
ferma all'estetica e all'esteriorità ma va in profondità offrendo uno spaccato vero
nella sua particolarità. Ed è riuscito a cogliere l'anima di un paesaggio di fin troppo
facile presa ma anche, spesso, di fin troppo facile retorica. Ma c'è di più, con
"Mare fuori stagione", PleinAir rilancia quella che è la vera bellezza del mare
e che si gusta fuori stagione, lontano dagli assalti dell'estate. Ma volete mettere gli
odori e i sapori del mare d'autunno, d'inverno e di primavera, odori e sapori veri in un
rapporto autentico, intimo con il mare, con quanto succede in estate? E non a caso accanto
alle Cinque Terre sono state scelte Pantelleria, l'Asinara e La Maddalena. Un carnet per
chi s'intende di natura. Ricostruita con linearità la storia e la cronaca di questi
ultimi anni, il servizio offre da una parte le indicazioni a chi va in camper ma individua
il significato essenziale di una vacanaza, più o meno breve, nelle Cinque Terre quando
assicura che "a piedi tutto è meglio". E raccomanda: "Non si possono
lasciare le Cinque Terre senza aver percorso almeno il "Sentiero Azzurro",
aggiungendo "per intero". E una ragione c'è: non c'è angolo che non sia degno
di essere visto e vissuto, ad ogni svolta, non c'è neppure da dover scegliere, ci si
imbatte in una emozione nuova, sia che ci si trovi in un tratto a picco sulla costa sia
nel folto della vegetazione mediterranea. Un altro aspetto è che lo sguardo viene
opportunamente allargato a tutto il comprensorio nel quale le Cinque Terre sono inserite,
offrendo una visione di insieme in una guida essenziale per "curiosare" lungo la
direttrice dell'autostrada Genova-Livorno che corre, attraverso la Val di Vara e la Val di
Magra, dietro il lungo crinale che le separa dalle Cinque Terre, un crinale che in
parallelo, nel suo discendersi o buttarsi, a seconda della natura scoscesa, può essere
percorso anche attraverso i sentieri di mezza costa, come la strada dei Santuari o il
trattuto di alta quota. Tornando alle Cinque Terre non vengono sottovalutate le
difficoltà per i camper, evidenti in una striscia di terra stretta tra i monti e il mare.
Da questo punto di vista si considera la città come base di sosta, ma opportunamento si
indicano due possibili basi, una a Levanto, che con La Spezia, è la porta opposta delle
Cinque Terre, e una a Momterosso che è la cittadina delle Cinque Terre che ha maggiori
spazi per la sosta. E con questa indicazione si torna al tema del servizio: di sicuro il
"Mare fuori stagione" offre qui non solo le emozioni ma anche i vantaggi
logistici. Con grandi vantaggi per tutti.
di Enzo Millepiedi
LA NAZIONE del 21/02/02
I parchi e le elezioni
RIOMAGGIORE - Il vice presidente del
consiglio regionale, capogruppo Lega Nord in Regione Francesco Bruzzone, ha scritto al
ministero dell' ambiente Altero Matteoli chiedendo un suo intervento urgente di modifica
delle legge quadro sulle aree protette. Bruzzone invita poi il ministro alle Cinque terre
"affinchè incontri sul territorio la popolazione e si renda conto in prima persona
della necessità di rivedere la legge". La normativa in questione, la n.394 del 6
dicembre 1991 entrata in vigore ben 11 anni fa, scrive Bruzzone, "non è stata di
certo accolta di buon grado dalla popolazione che vive e lavora all' interno dei parchi
nazionali e nella fattispecie in quello ligure delle Cinque Terre. Gente che ha ben
compreso l' importanza della salvaguardia del patrimonio faunistico-ambientale ma che si
trova quotidianamente a rapportarsi con vincoli che di fatto rendono impossibile
continuare a svolgere le proprie attività e la propria vita già regolarmente da rigide
norme. In Liguria sostiene Bruzzone il territorio nel quale sono stati
istituiti i parchi deve la propria bellezza ed unicità proprio all' intervento che nei
secoli l' uomo ha compiuto su tali paesaggi. Esempio lampante sono le Cinque Terre, delle
quali la prima immagine che ritorna alla mente sono i conglomerati abitativi a picco sul
mare e le terrazze di peitra, che hanno reso possibile la coltivazione delle preziose viti
e non l' impenetrabile macchia mediterranea che probabilmente caratterizzerebbe il
territorio se l' uomo non fosse intervenuto. Da qui sostiene il vicepresidente del
consiglio regionale l' assoluta necessità di rivedere la normativa".
Un commento è doveroso. A tre mesi dal voto ogni intervento politico è legittimo. Anche
quelli che giungono da Genova. Ma sarebbe bello che il consigliere regionale della Lega
Nord si occupasse delle Cinque Terre anche quando le frane travolgono ogni cosa. Oppure
quando i comuni, gli operatori economici e il Parco fanno i salti mortali per far fronte
alla concorrenza delle altre località turistiche, italiane e non. O quando l'inquinamento
marino minacce le coste...
"Prima di tutto lotta
agli abusi"
RIOMAGGIORE Il "patto" fra
Ente parco, Comune della Spezia e circoscrizione per attenuare il regime vincolistico a
Tramonti rendono perplessi due componenti del consiglio direttivo dell'area protetta, i
consiglieri Stefano Lenzi e Ugo Fiecter che chiedono, preliminarmente a qualsiasi intesa,
un'indagine conoscitiva sulla situazione urbanistica dell'area. Ma ecco alcuni stralci
della lunga nota diffusa. "Il patto con l'associazione, cosi come e stato descritto
è un'invenzione o una forzatura e come tale andava smentit" dicono i consiglieri in
una luna nota che sintetizziamo. "Della delicata intesa con Comune e Circoscrizione
sarebbe stato interessante che il consiglio del parco potesse discutere preventivamente,
entrando nel merito dei contenuti. Come consiglieri crediamo quindi che ci siano da
chiarire alcuni aspetti, nell'attesa che il dibattito venga riportato nelle sedi
opportune. Rispetto al presunto patto con "Vivere Tramonti", accreditare l'idea,
come ha fatto questa associazione, che l'Ente parco sia al momento coinvolto e che esista
un accordo che contempla un regime speciale per gli interventi edilizi, il finanziamento
degli allacci di gas luce e acqua e l'asfaltatura della strada di Fossola, vuol dire non
conoscere su quali principi e con quali obiettivi nasce un'area protetta". Continuano
Lenzi e Fiechter: "E' ovvio e riconosciuto da tutti, che sia un bene avviare
confronti con i cittadini e intese con gli enti territoriali nel processo che porta alla
definizione del Piano del parco, in modo da armonizzare gli strumenti pianificatori urbani
con quelli dell'area protetta e che il Piano in un'area come quella delle Cinque Terre
preveda la valorizzazione delle attivita agricole tradizionali. Basta solo conoscere i
contenuti di queste intese, che - lo ripetiamo - il consiglio direttivo del parco non ha
ancora discusso". A Tramonti ci troviamo in un'ex zona agricola dove negli anni si
sono consolidati e diffusi fenomeni di abusivismo (aumento delle cubature e cambi di
destinazione d'uso), che la hanno trasformata in un agglomerato disordinato di casupole e
abitazioni, utilizzate per la maggior parte come seconde case. La delicatezza della
situazione, anche se diversificata, viene confermata dal sequestro di 21 manufatti abusivi
(con annesse discariche ed allacci illegali), che insistono sul demanio marittimo nelle
località di Monesteroli, Sghiara e Fossola. "Quindi - dicono i consiglieri - non ci
troviamo di fronte ad attività tradizionali che vanno recuperate e promosse, ma di fonte
a una situazione che, senza demonizzarla, va chiarita, prima di affrontare qualsiasi
azione che, invece di mirare alla valorizzazione del territorio porti al consolidamento di
una situazione spesso ai limiti della legalità. Per cui ogni scelta, anche quella
dell'acquedotto irriguo, va meditata".E il Parco? Ufficialmente da Riomaggiore non
giunge alcuna reazione. Fonti bene informate commentano però che se gli abitanti di
Campiglia e Biassa hano cessato di "sparare" contro il Parco, questa novità
dovrebbe essere accolta positivamente da tutti gli ambientalisti.
Mentalità da cambiare
Le prime ipotesi di assetto urbanistico del
fronte mare stanno mobilitando l'opinione pubblica; sorprende però l'assenza di un
dibattito aperto a tutti. Ma in realtà si conoscono bene le conseguenze legate a questa
importante trasformazione? La mancanza di un'effettiva cultura marinara e soprattutto
turistica, si potrebbe porre come ostacolo tra lo sviluppo e i reali benefici indotti ed
è per questo che si deve considerare come prioritario un radicale cambiamento di
mentalità e non solo di assetto urbano. C'è il rischio, come spesso accaduto, che non vi
siano reali ricadute sulla città, che i benefici siano solo per alcuni e che si creino
movimenti di opinione interessata su progetti preconfezionati. Dato per scontato che non
si può non condividere questa trasformazione del territorio mi sembra opportuno entrare
nel merito con alcune considerazioni: è da contrastare, almeno nella cerchia urbana,
l'ipotesi del collegamento con le isole maggiori il cui traffico veicolare coinvolge
pesantemente grandi spazi e crea inquinamento; è da escludere un diaframma tra la città
esistente e le nuove aree (diaframma non esclusivamente costituito da nuova edificazione
ma soprattutto psicologico in quanto una residenza, eventualmente legata al posto barca,
necessita di privacy); è auspicabile la creazione di strutture nautiche non
necessariamente autonome e per questo maggiormente bisognose di servizi da incentivare in
città. Il turismo legato al mare e soprattutto quello nautico ha bisogno di servizi di
ristorazione, ricettività alberghiera, di divertimento ecc. oggi quasi totalmente
mancanti in città e di cui non si può lasciare al caso la relativa crescita o, al
contrario, consentire la creazione di isole felici in riva al mare, a beneficio di pochi;
così come si inquadra, il nuovo porticciolo Mirabello in antitesi alle ultime tendenze
della portualità turistica. Il turismo, in qualsiasi forma lo si consideri, non è solo
questione di programmazione urbanistica è anche coinvolgimento di forze economiche che
credano nel settore, di nuova mentalità e soprattutto di ospitalità. Non è solo una
strada interrata che può cambiare le cose...
di Francesco Maccioni
LA NAZIONE del 23/02/02
In pista i big dell'architettura
LA SPEZIA Il disegno del nuovo fronte a mare
turistico della città (dal molo Mirabello alla calata Paita) uscirà dalla penna di un
big mondiale dell'architettura: colui che vincerà il concorso internazionale di idee, il
cui bando (con i caposaldi a cui dovrà attenersi il progetto) sarà elaborato con la
collaborazione tecnica del Consiglio spezzino dell'ordine degli architetti; questo, fin
dai prossimi giorni, sarà investito del compito di 'testare' le forze sociali ed
economiche per raccogliere indicazioni e aspettative. Il percorso per saldare
"partecipazione" della città all'"effetto-marketing" insito
nell'incarico ad una star dell'architettura è frutto dell'accordo tra Autorità portuale
e Comune. L'intesa è stata presentata ieri pomeriggio nella sede dell'Authority dal
presidente Giorgio Bucchioni, dal sindaco Giorgio Pagano e dall'assessore all'urbanistica
Andrea Orlando, ad epilogo del comitato portuale che ha dato il "là"
all'operazione. E subito sono volate parole cariche di ambizione: "Si tratta, per la
città, della più grande svolta urbanistica dal dopo-guerra ad oggi. A renderla possibile
è il porto. Se non ci fosse questo, in pieno sviluppo, non ci sarebbero le risorse per
dare corso al nuovo disegno del fronte a mare, su cui sono riposte le aspirazioni
turistiche della città", dice Bucchioni. Compatibili con la crescita delle montagne
di container a levante? Nessun dubbio per il sindaco, che precisa: "Non è in
contrappostizione col porto, ma grazie al porto che per la città si apre la nuova
promettente prospettiva, all'insegna di un mix delle sue vocazioni". L'approccio?
"Ci avvaleremo dell'Ordine degli architetti per ricercare la partecipazione della
comunità e per definire gli in-put progettuali a cui dovranno attenersi i concorrenti che
inviteremo a partecipare al concorso. Nell'operazione strategica vogliamo coinvolgere
anche la Regione Liguria, sulla scia dell'annunciato sostegno a superare la barriera
all'accesso al mare costituita da viale Italia". "E' questo un primo tangibile
risultato dell'intesa sul piano regolatore portuale, che costituisce una pietra miliare
della storia locale a cui non ci può discostare", evidenzia l'assessore Orlando, con
gli occhi puntati sulle gigantografie delle rappresentazioni dello stato attuale e della
futura linea di costa, ad interramenti effettuati (le vediamo qui a fianco).
Una volta superato - si ipotizza prima dell'estate - lo step della messa a punto del
bando, partiranno le lettere di invito agli architetti. Alcuni nomi li indica Bucchioni:
gli inglesi Norman Foster e Owe Arup, lo spagnolo Oriol Bohigas, l'olandese Den Wan
Berkel, il giapponese Kengo Tange. Per la sola partecipazione è ipotizzato un compenso di
100 milioni. Da definire la giuria che poi sceglierà il progetto vincente e assegnerà il
premio, sull'ordine (presumibile) del mezzo miliardo. Il tutto a spese di Authority e
Comune. Al consiglio dell'Ordine degli architetti spezzini? "Opereranno con spirito
di servizio per la città...", precisa Bucchioni. "I rimborsi spese saranno
garantiti", assicura Pagano, che lascia poi intravvedere nella fase delle
progettazione esecutiva, post piano globale, l'ambito su cui i professionisti locali
potranno confrontarsi. Si accontenteranno dopo i rulli di tamburi del convegno di sabato
scorso?
di Corrado Ricci
Nautica da diporto alberghi, ristoranti e navi da
crociera
LA SPEZIA Il progetto che uscirà dal
concorso internazionale di idee avrà valenza amministrativa di Sua, strumento urbanistico
attuattivo, funzionale all'approntamento dei progetti esecutivi di investitori pubblici e
privati. Il bando di concorso definirà le "funzioni" da inserire nel Sua, a
cominciare dalla stazione crocieristica alla calata Paita "Dovrà essere integrata
con la città: uno spazio da utilizzare con carattere di continuità, al di là dei cicli
stagionali e giornalieri di attracco delle navi da crociera", dice Bucchioni, che
puntualizza: "Altro elemento essenziale sarà una struttura ricettiva di qualità; ma
le funzioni turistiche andranno poi spalmate sull'intero fronte a mare".
"Non isole a se stanti o realtà autosufficienti, ma in prosecuzione naturale del
centro, con ambiti da destinare alla nautica, al tempo libero, alla ristorazione,
traguardando la navigabilità del Lagora e con un aggiornamento, dello stesso progetto del
porticciolo al Mirabello che dovrà armonizzarsi col nuovo assetto" spiega Orlando.
"Il tutto attraverso la ricerca di linguaggi archittettonici moderni", auspica
il sindaco, che chiama gli architetti a sfidarsi anche sul disegno di un edificio-simbolo
della Spezia del terzo millennio. Bucchioni, anche in questo caso, mette le mani avanti:
"Pensiamo ad un'avveniristica palazzina dei servizio in testata al Molo
Garibaldi".
LA NAZIONE 23/02/02
Palmaria, oggi il confronto aperto. Ma gli abitanti vogliono contare di più
PORTO VENERE Potrebbe, o meglio dovrebbe, essere
l'occasione per avere la conferma dai vertici militari di nuove attese dismissioni di aree
militari sull'isola Palmaria, sarà sicuramente un momento di discussione e riflessione
per trattare il futuro tiristico-ambientalista dell'isola Palmaria. Stiamo parlando del
convegno nazionale "Discorsi intorno all'arcipelago di PortoVenere" organizzato
dall'associazione Ambientevivo con la collaborazione dell'amministrazione comunale
portovenerese e con la Provincia spezzina. Un incontro segnato anche dalla protesta dei
residenti (la loro associazione non è stata invitata) che lamentano una sorta di
isolamento. Oggi, e domani (giornata dedicata all'escursione sull'isola), con sede nel
municipio di Porto Venere si discuterà dell'importanza del territorio isolano del golfo
spezzino. Tanti i relatori presenti a questo appuntamento: oltre al sindaco Gianfranco
Della Croce ci sarà il prefetto Luigi Piscopo, l'ammiraglio comandante del dipartimento
Alto Tirreno ammiraglio Manlio Galliccia, il presidente della Provincia Giuseppe
Ricciardi, la presidentessa nazionale di Ambientevivo Maria Assunta Paci, quindi: Gianni
Benvenuto (ufficio urbanistico provinciale), Eliana Vannini (assessore portovenerese),
Egidio Banti (onorevole ed ex assessore regionale), Roberto Lavaggi (assessore
provinciale), Giorgio Bucchioni (presidente autorità portuale), Silvia Costa (onorevole),
Stefano Sarti (di Legambiente), Laura Ravazzoni (del WWF), Adriana Beverini (giornalista),
Luigi Faccini (regista), Paolo Bertolani (poeta), mentre l'assessore provinciale Marino
Fiasella sarà il moderatore e le conclusioni saranno affidate a Nella Previti di
Ambientevivo-Spezia.
A.V.
LA NAZIONE 24/02/02
"Stazioni Fs punti vitali per il turismo"
RIOMAGGIORE "Entro l'anno renderemo più
funzionali e meglio attrezzati i centri di accoglienza delle 5 stazioni ferroviarie, in
modo tale che la loro presenza sul territorio sia più incisiva ed il turista possa
trovare riferimenti logistici e pratici. E inoltre lo stesso turista o il visitatore possa
disporre di una più ampia offerta di servizi ed una sempre migliore ospitalità".
Chi parla è il presidente del Parco nazionale delle Cinque Terre Franco Bonanini che
abbiamo contattato in vista dell'ormai imminente stagione turistica. "Le stazioni
aggiunge Bonanini sono attualmente i centri vitali dell'attività turistica
delle Cinque Terre, ed in futuro il loro ruolo di punto di riferimento sarà potenziato
attraverso precise programmazioni. La "cartina delle Cinque Terre", ad esempio,
sarà migliorata e ampliata. Conterrà tutti gli itinerari praticabili dagli escursionisti
nei singoli territori comunali e tutti i collegamenti tra gli stessi nell'ambito del Parco
in modo che il turista che viene in possesso della cartina abbia una visione completa del
territorio che intende visitare. Ad iniziare dai sei sentieri che partendo dai centri
abitati conducono alle frazioni collinari, ai santuari, con collegamenti con l'antica
viabilità sui crinali". Le stazioni di Riomaggiore e Monterosso godono già una
sistemazione definitiva. Svolgono un servizio di informazione e accoglienza turista,
vendita di biglietti a fascie chilometriche e vendita di prodotti del Parco. Il punto
accoglienza di Riomaggiore è gestito dalla cooperativa "Via dell'Amore"
composta complessivamente da 10 giovani dei quali 7 sono impegnati a Riomaggiore 3 a
Manarola, il cui ufficio sta per essere approntato. Il presidente è Gian Luca Pasini. Il
punto di "accoglienza" di Monterosso è gestito da una cooperativa di 4 giovani
coordinati da Mario Plotegher. Corniglia attualmente ha un ufficio situato
provvisoriamente in un container ma presto troverà adeguata sistemazione nel fabbricato
Fs. Infine Vernazza, la prima stazione in Italia ad essere riaperta da una cooperativa di
giovani del posto, è gestiga da "Vernazza 2000" presidduta da Diego Resasco.
di Euro Sassarini
Palmaria: "Subito il parco"
PORTO VENERE C'è
voluto il convegno, organizzato dalla giovane associazione nazionale
"Ambientevivo" (sul tema l'isola Palmaria e il suo futuro ambientale) per
sollevare alcune questioni da tempo sussurrate mai veramente discusse. Gli ambientalisti,
levandosi i "sassolini dalla scarpa", hanno chiamato in causa l'amministrazione
comunale, o meglio l'ente-comune che dovrebbe gestire il parco regionale della Palmaria.
Un parco che presto, anche se di date non ne esistono, potrebbe trovare una gemma
nell'isola del Tino. E' stato infatti lo stesso ammiraglio Manlio Galliccia, a capo del
Dipartimento dell'Alto Tirreno, a confermare al sindaco portovenerese Gianfranco Delle
Croce che un'eventuale smilitarizzazione dell'isola (oggi scrigno incontaminato ed
inaccessibile) sarebbe attuata solo se fosse destinata allo sviluppo di un'area
naturalistica estremamente protetta. Le parole di Marco Toracca del WWf hanno dato una
scossa. "Non vedo tutta questa sensibilità ambientalista dell'amministrazione
portovenerese ha detto . La Palmaria dovrebbe essere al centro
dell'attenzione e invece ci sono discariche ed uno stato generale non buono. Bisogna anche
ricordarsi di chi ci vive". Critico anche Stefano Sarti di Legambiente che ha chiesto
di dare vita reale al parco affidato al Comune di Porto Venere, magari coordinandosi con
gli altri parchi. Oggi, dalle 9, visita guidata sull'isola, aperta a tutti.
A.Vignali
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