l’eco di Bergamo
 
 
La ricerca storica avviata da Agostino Negri e Claudio Pesenti ruota spesso attorno alle vicende della famiglia Suardi (o Suardo) proprietari già nel XIII secolo della Torre di Dalmine.
Gli autori in uno specifico episodio dal titolo “1407: un tentativo di truffa presso la Torre di Dalmine”, raccontano di due personaggi: Giovanni Suardi e Bernarda Visconti, che sono anche i protagonisti del matrimonio da cui è nata a Bianzano la rievocazione “Alla Corte dei Suardo”.
“La Torre medioevale di Dalmine – spiega Pesenti - erroneamente indicata finora come “Torre Camozzi”, è quella che si trova in via Pasubio, di fronte alla vecchia portineria della Tenaris Dalmine. Bernarda Visconti (nata 1353 e morta a soli 23 anni) era la prima moglie del Cavalier Giovanni Suardi (morto nel 1402), capo dei Ghibellini in Bergamo e grande proprietario terriero a Dalmine e Colognola, che aveva casa in Città Alta, corrispondente all’attuale “ristorante da Mimmo”. Bernarda Visconti era una dei 17 figli naturali o illegittimi del potente signore di Milano, Bernabò Visconti, che aveva avuto altri 15 figli da due mogli. Giovanni Suardi e Bernarda Visconti si sposarono in Città Alta il 16 gennaio 1367”.
Un particolare, quello del matrimonio, che contrasta con quanto ricostruito in Val Cavallina, dove si ritiene, o riteneva, che le nozze fossero state celebrate nel castello di Bianzano, e che Giovanni e Bernarda fossero per questo gli iniziatori del ramo Suardi di Bianzano. Giovanni Suardi, invece, era proprietario in Bergamo, Colognola, Albegno, Sforzatica e soprattutto a Dalmine. Giovanni inoltre non ebbe eredi maschi, nè da Bernarda (nessun figlio) nè dalla seconda moglie.
“E’ bene ribadire – continua Negri -  che la costruzione del castello di Bianzano è fatta risalire al periodo 1390 – 1410. Il ramo dei Suardi di Bianzano – Ranzanico ha inizio con Giovanni detto Zinino o Zanino, nato prima del 1377. I suoi eredi diventano proprietari del castello di Bianzano attorno al 1407; in particolare Abelone Suardi risulta proprietario del castello attorno al 1428, lo stesso anno in cui gli viene però confiscato dalla Serenissima Repubblica di Venezia”.
La “tentata truffa” cui si accennava avvenne il 14/01/1407, nella cucina adiacente alla Torre di Dalmine. Essa riguardava la vendita delle proprietà in Dalmine da parte di una falsa Bernarda Visconti a due cugini del defunto Giovanni Suardi.  Il processo svoltosi a Milano tra il 1424 ed il 1426, promosso da Lucia figlia di seconde nozze di Giovanni Suardi dimostrò che si era trattato di un falso, essendo la vera Bernarda Visconti morta nel 1376.
Negri e Pesenti hanno incontrato Marilena Vitali, a capo della Pro Bianzano che organizza la rievocazione e da qualche mese sindaco del paese,  nonché l’attuale proprietario del castello Suardi, arch. Michele Faglia di Monza.
“La ricerca di Negri e Pesenti – conferma Marilena Vitali – è senza dubbio approfondita e documentata. Il matrimonio Suardi-Visconti è stato l’episodio storico, probabilmente confutabile, da cui è nata la nostra festa più di 12 anni fa. Essa però non è ricostruzione storica pura, ma festa medievale del paese, con la gente che partecipa tutta, con giochi per tutte le età, spettacoli medievali ed un corteo storico molto ricco e spettacolare. Riguardo alla storia del paese ci varremo della consulenza di Mario Suardi del Museo della Valcavallina. Saremo poi ben lieti di scambiarci notizie storiche con Dalmine. Da parte nostra massima disponibilità e orgoglioso rispetto del grande lavoro storico, di socializzazione, valorizzazione del territorio e recupero delle tradizioni portato avanti da tutti i bianzanesi in questi anni. I “percorsi suardeschi” ipotizzati a Dalmine con il coinvolgimento di Bianzano potrebbero essere davvero una sinergia importante”.
 
Giambattista Gherardi
E a Bianzano le nozze contese
Negri e Pesenti: “Il matrimonio non fu celebrato nel borgo ma in Città alta”
Il sindaco: “Studi molto approfonditi, ma per il paese è comunque una festa”