Chi siamo
 
 
I dati della ricerca
Inizio:  maggio 2007

Visita della torre: maggio ’07

Termine previsto per la conclusione: primavera 2009 
 

Agostino negri
Professione: Architetto
Residenza: Dalmine
Studio: Cologno al Serio (BG)
E-mail: studionegri@virgilio.it
 
Tesi di laurea al Politecnico di Milano - Facoltà di Architettura con Giazzi Gianantonio e Spinedi Alberto: Urbanizzazione e industrializzazione nell’area bergamasca Il caso Dalmine: nascita e sviluppo della fabbrica totale (2 voll.) 
Anno accademico 1978-79

Claudio Pesenti
Professione: insegnante
Residenza: Dalmine
Sede di lavoro:  Direzione Didattica di Dalmine
E-mail:
 claudio.pesenti@gmail.com 

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Perché questa ricerca
Prima ancora che la curiosità di scoprire elementi nuovi sulla storia di Dalmine, i motivi che ci hanno spinto a trattare questo argomento sono stati di tipo personale.
Il primo è che entrambi, sin da giovani, siamo stati spinti a interessarci, per diversi motivi, di questo territorio e della sua storia.
Inoltre in occasione di recenti anniversari (il centenario della fondazione dell’azienda oggi Tenaris Dalmine, l’80° di nascita del comune di Dalmine) sono state edite una serie di pubblicazioni che tendono a far cominciare la storia di questi luoghi in un periodo molto recente, a partire dall’insediamento della Mannesmann nel 1907, disconoscendo istituzioni ed edifici, vicende e personaggi più antichi.
La necessità di Pesenti di consultare la tesi di laurea di Giazzi - Negri - Spinedi, ci ha portato a incontrarci e a decidere di collaborare.
Seguendo la linea delle proprietà della torre, pensiamo si possa delineare in primo luogo il rapporto di dipendenza di questo territorio dalla città di Bergamo e in secondo luogo  che l’azienda, nel progettare una nuova città abbattendo la ottocentesca villa Camozzi e alcuni antichi edifici, voleva evidenziare che si era passati direttamente dal medioevo (rappresentati dalla chiesa di S. Giorgio e dalla torre) alla civiltà moderna ed industriale. Si propone una lettura della storia di Dalmine, quindi, che parte dalle dinamiche del territorio e non dalle logiche aziendali, che hanno finito per dominare per un lunghissimo periodo (dagli anni ‘20 fino agli anni ’70 del Novecento) il nuovo comune.