Lavoro in classe
In classe, prima dell'uscita al Parco, la classe Verde ha realizzato alcuni
disegni rappresentanti il bosco ordinato e disordinato.
Uscita al Parco
Saluto i bambini e indico loro la strada che dobbiamo percorrere, il
viale alberato a fianco del bosco, chiedo inoltre a loro di fare silenzio
per ascoltare i rumori del bosco che non riescono neppure a ipotizzare
quali siano.
Facciamo delle prove generali e proviamo a sentire i rumori del bosco,
gli uccelli, il picchio rosso che sono riuscita ad osservare molto bene
prima che arrivassero i bambini.
Loro stessi incredibilmente mantengono il silenzio e mi fanno notare
il volo di un merlo, degli alberi con la corteccia colorata di bianco
e di verde e dei rami spezzati ed adagiati per terra.
Cerchiamo di "capire" con le mani facendole passare sopra
la corteccia che cosa é la polverina verde che le colora (alghe),
la distinguiamo dall'azzurro ruvido dei licheni e più tardi dal
verde acceso e morbido dei muschi.
Arriviamo al prato dei tassi dove li faccio correre perché i
bambini mi sembrano molto esplosivi e strada facendo sentiamo i tipi
diversi di strada da quella nel bosco, a quella che costeggia il bosco
a quella asfaltata.
Nel pratone i bambini notano subito i tassi e li stimolo a guardare
le foglie mi dicono che é un pino senza odore.
Sono molto vivaci, e grandi ammiratori di Pokemon e Godzilla.
Guardiamo insieme i disegni; quindi chiedo a loro, come emergeva dai
disegni, se é proprio vero che brutto, spazzatura e disordine
siano la stessa cosa.
Nel bosco c'era di tutto, foglie secche, noci, terra,
castagne e ricci vuoti...!
Nel bosco c'era disordine, abbiamo visto disordine...
Ho visto le castagne, i funghi, le foglie, i legnetti,
gli alberi, la terra; abbiamo raccolto tutto e il bosco era in ordine
Chiedo anche se il bosco del Parco Nord sarà così disordinato.
Vogliamo entrare nel bosco ma prima sentiamo il picchio e guardiamo
la sua casa nel tronco.
Nel bosco i bambini hanno un po' di paura - all'inizio si rimettono
a coppie in fila - poi notiamo una piantina piccola che casualmente
é un tasso; gliela faccio notare e la riconoscono, poi notiamo
la differenza tra le altre piantine a latifoglie - ancora spoglie -
poi capiamo che le piante stanno dormendo, ma sono ancora vive a differenza
dei rami di pino silvestre - visti poco prima - tagliati, che, pur avendo
ancora le foglie verdi attaccate, sono morti.
Notano la differenza tra tassi e pini.
Ci riavviamo nel bosco: da lontano il limitare delle querce rosse segna
un tracciato evidente nel bosco: cambia luce, colore e popolamento.
Chiedo ai bambini di andare laddove cambia il bosco: lì le foglie
di quercia rossa imperanti lasciano spazio ad altre specie e, in relazione
a questa maggiore diversità riconosciamo la forma delle foglie
e lì troviamo anche un grande numero di funghi sui legni e i
ceppi.
Quindi cerchiamo insieme l'inizio del sentiero nel bosco.
Troviamo il sentierino di plastica, ma loro non lo riconoscono immediatamente
come un oggetto familiare, ma lo seguono nervosamente e arrivano alla
pianta segnata: vicino alle radici c'é un semino giallo...
Vogliono leggere ciò che c'é scritto, ma poi non sono
capaci.
Decidiamo quindi insieme di attraversare la strada e di portare con
noi il sentiero di plastica.
Scegliamo un acero imponente e dopo averlo segnalato, scriviamo le frasi.